WHATSAPP: Pro e contro. Il risvolto della medaglia
“WhatsApp Messenger è un’app di messaggistica mobile multi-piattaforma che consente di scambiarsi messaggi coi propri contatti senza dover pagare gli SMS.”
Questa è la definizione che trovate se digitate nel web la parola WHATSAPP e nel concreto dice la verità, spiega il funzionamento dell’applicazione e, attraverso una ricerca più approfondita, svela anche tutti i vantaggi di questa invenzione come “WhatsApp Messenger è disponibile per iPhone, BlackBerry, Android, Windows Phone e Nokia.tutti questi telefoni possono scambiarsi messaggi gli uni gli altri! “.
L’idea che mi son fatta è che nella vita reale quest’applicazione va oltre lo scambio di messaggi, immagini o registrazioni: riflettiamo per dieci secondi sull’uso che ognuno di noi fa di whatsapp.
Fatto?
Ecco, adesso consideriamo una prima ipotesi: Vi state sentendo con una persona, le inviate un messaggio su whatsapp chiedendole cosa fa stasera e se le piacerebbe bere una birra con voi, subito dopo l’invio attendete qualche secondo e…eccola lì, è online e ha visualizzato il messaggio..Mentre tu sei lì che attendi una risposta, lei furtivamente esce dall’applicazione e subito dopo ti comparirà la scritta “ultima visualizzazione alle ore..”…Ok, tu in quel momento sei lì che ti fai mille domande: “perchè non mi ha risposto? So per certo che l’ha visto”! oppure “Mmmm non le piaccio, starà cercando una scusa” e altre pippe mentali che non starò qui ad elencare:SAPPIAMO TUTTI QUALI SONO!
Consideriamo una seconda ipotesi: Il vostro ragazzo a mezzanotte vi invia un sms con la scritta “Buonanotte piccola, sono esausto vado a dormire, a domani”, voi chiaramente penserete “Che bello, va a dormire, non ci sono problemi, sto tranquilla,è un bravo ragazzo ecc ecc ecc”, il mattino dopo, però, dopo aver aperto gli occhi e preso in mano il telefono, vi accorgete che “L’ultima visualizzazione del vostro ragazzo è stata alle 04:40 del mattino” ……cosa pensate? Panico, Stress, palpitazioni, dubbi, incazzatura seria “Dove cazzo era”? oppure “Quel bastardo mi sta fottendo, avrà un’altra!” e così via..
Ora, dopo aver pensato a questi due esempi, rispondete alla domanda: COSA HANNO IN COMUNE QUESTI DUE EPISODI?
Ve lo dico io: e’ vero, che noi scambiamo continuamente messaggi o immagini con altri contatti a noi familiari però, è anche vero che, quella scritta ULTIMA VISUALIZZAZIONE ALLE ORE… incute un certo stato d’animo che va oltre lo scambio del messaggio perchè nel nostro cervello scattano una serie di dinamiche che fanno andare fuori la nostra testa ed in quel momento indirettamente ci facciamo paranoie mentali.( Gli inglesi direbbero I’m Over the moon).
Quando il ricevente visualizza e non risponde, anche lui indirettamente ci sta mandando un messaggio come “non ti voglio sentire”, “mi stai sul cazzo”, “mi sei indifferente” e via discorrendo perciò quest’applicazione ha creato un canale di comunicazione sicuramente molto importante ma anche un canale di AUTODISTRUZIONE PERSONALE….
Il mio pensiero è che stiamo perdendo il contatto della realtà e la tecnologia non sta potenziando la nostra vita bensì sta creando un sipario tra la vita reale e quella digitale, tuttavia penso di non essere l’unica ad avere questo parere e se anche tu, che stai leggendo questo post, sei d’accordo con il mio pensiero sull’uso di whatsapp ti chiedo gentilmente di condividerlo in qualsiasi canale di comunicazione, in modo da constatare quanti siamo ad avere ANCORA il contatto con la quotidianità, con la nostra vita e la gente che ci circonda.
Grazie a tutti.
Grazie anche a te, caro lettore.
Tags: digital, message, people, thinking
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Chiara
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Sono assolutamente d’accordo. Le persone, dal docente universitario alla commessa, allo studente, in treno, per strada, nelle pause di un film o di un convegno stanno compulsivamente chine coi telefonini in uno scambio vorticoso di messaggi e messaggini.
Questa è la realtà che vedo, non c’è un giudizio di valore, c’è la constatazione che ci sia la tendenza a rifugiarsi in un mondo parallelo. Altrettanto vero in quanto esistente.
Tuttavia la sensazione di una diversità sostanziale di un esistenza virtuale in termini di autenticità e ricchezza, pienezza resta. Sappiamo tutti da Watzslawic in poi che perché ci sia vera comunicazione occorre un emittente, un messaggio e un ricevente.
Nella comunicazione su whatsapp, c’è il messaggio ma non c’è l’emittente che resta dietro, lontano, ed è immaginato, creato nella mente di chi riceve. Ecco la distanza dalla realtà dove sta. Siccome io, non posso fare a meno di un emittente lo creo, lo immagino, gli attribuisco intenzioni e azioni che però nascono solo in me e quindi alla fin fine la comunicazione diventa molto autoreferenziale.
Alla fine faccio dei grandi monologhi, costruisco una immagine dell’altro che non è reale e ciò crea straniamento soprattutto nell’altro che si trova sdoppiato e non vi si riconosce quando l’incontro avviene realmente, in presenza. Le rappresentazioni di noi allora si moltiplicano in un caleidoscopio di immagini delle quali solo poche, sono davvero rappresentative e funzionali ad una autentica comunicazione.
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