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Adesso la Parola ai tifosi della Toma Maglie

Nelle ultime 48 ore la Maglie calcistica ha subito e argomentato diversi problemi e disguidi, legati al mondo della Toma Maglie.

Andiamo con ordine: un mese fa il Mister Mino Portaluri è stato sostituito dall’allenatore Gigi Bruno, notizia appresa dalla cittadina con molta meraviglia visto e considerato che la Toma Maglie dominava il secondo posto nella classifica della Promozione, nonostante il Mister Portaluri avesse avuto numerosi problemi legati a assenze di giocatori e via discorrendo. Bruno, dal canto suo, prendeva dunque la squadra con un ottimo punteggio che, nonostante la sostituzione degli allenatori, non ha portato con se buoni frutti e i NUMERI sperati.

Domenica a fine match Toma Maglie-Tricase i tifosi contestavano l’allenatore Gigi Bruno e poche ore dopo la società calcistica ASD TOMA MAGLIE dava le sue dimissioni, ufficializzate anche da diversi giornali con le relative dichiarazione del Presidente Adamuccio, riporto qui di seguito una parte:

Quello che è accaduto domenica ha dell’incredibile, dopo aver disputato un’ottima gara contro un avversario che è una delle candidate al salto di categoria, la squadra ed il mister sono stati contestati in maniera veramente vergognosa. Contestare è un diritto di tutti gli appassionati, ma farlo dopo una eccellente prestazione, con la squadra ipoteticamente terza in classifica (si attende il ricorso contro la penalizzazione di 2 punti ed il recupero contro il Lizzano) lo riteniamo veramente assurdo e ridicolo.”

Dopo tale dichiarazione, i BOYS MAGLIE hanno deciso di rispondere alle parole del Presidente Adamuccio e di seguito dichiarono:

“Noi non andiamo contro la Società,-parla uno di loro-  conosciamo i loro sacrifici, noi protestiamo il Mister Bruno e sin dall’inizio non condividevamo il cambio di allenatore perchè non era necessario, visto il lavoro che portava avanti il Mister Portaluri nonostante i diversi problemi avuti durante il  suo mandato; ci siamo sempre distinti per il forte e grande legame tra di noi, tra il gruppo e francamente dall’avvento di Bruno, il clima non più lo stesso, è cambiato. Concludono affermando che la società va e vieni, i tifosi, invece, sono  quelli che rimangono.”

BOYS

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Il caso di Andrea Bufano

Il 16 giugno 2013 si è svolto un importante Match Lecce-Carpi, dove Il Carpi pareggiava 1-1 in trasferta a Lecce nella gara di ritorno della finale di LegaPro (Girone A) e con questo risultato, sommato alla vittoria nella gara di andata, conquistava una storica promozione in Serie B tutto questo, mentre i tifosi Leccesi, 27 con esattezza, venivano ritenuti responsabili per disordini accaduti a fine partita.

La richiesta di giudizio immediato nei confronti dei supporter è stata avanzata dal sostituto procuratore Massimiliano Carducci, secondo il quale la prova dei reati commessi è talmente certa da rendere non necessaria la celebrazione dell’udienza preliminare, ed è stata accolta dal gip Giovanni Gallo. Fu proprio quest’ultimo, nel luglio scorso, a firmare le ordinanze di custodia cautelare che hanno fatto finire in carcere quattordici tifosi. Ai loro nomi si sono aggiunti quelli di altre quattordici persone, che non furono raggiunti da alcun provvedimento cautelare ma che compaiono nella richiesta di giudizio immediato.

I reati contestati a vario titolo agli indagati sono violenza e resistenza a pubblico ufficiale e agli steward, danneggiamento e invasione di terreno di gioco. L’individuazione dei responsabili dei disordini è stata resa possibile grazie ai filmati delle videocamere ubicate dentro e fuori lo stadio e grazie ad alcune testimonianze.
Nei ventisette tifosi condannati per la loro passione e audacia nel continuare a seguire sempre e ovunque la propria squadra, spunta un nome che è quello di ANDREA BUFANO, nato a Martano e residente negli ultimi tempi a Bologna per ragioni lavorative; un nome già noto nelle cronache locali per una rapina avvenuta nel 2001 e che, quest’ultimo, ha già scontato la pena, pagato per i suoi errori e quindi, cambiato totalmente vita.

Andrea Bufano a fine match Lecce-Carpi ha invaso il campo per primo, seguito poi da molti altri tifosi, lo Stewart, che avrebbe dovuto controllare quel perimetro era, però, assente, al contrario di quel che si dice cioè di violenza effettuata su di esso, dopo di che, avvicinatosi agli spogliatoi senza commettere reati di nessuna entità, ritorna negli spalti, guardando lo Stewart nei pressi della zona con in  bocca amarezza e tristezza nel cuore per la partita andata a cattiva fine. Bufano, tornato a Lecce solo per assistere alla partita, ritorna a Bologna subito dopo, con ancora 39gradi di febbre e dopo circa dieci giorni è emesso un provvedimento antirestrittivo dalla squadra dell’antiterrorismo di Bologna nei suoi riguardi e quindi, condotto nel Carcere Dozza di Bologna dove, ci resterà per trentacinque lunghi giorni senza avere la possibilità di chiamare il suo Avvocato, previsto nell’articolo 391, e ovviamente, senza poter telefonare né alla madre né al padre tantomeno al fratello.

Passato questo periodo di tempo, gli vengono assegnati i domiciliari, quindi a Martano dove ha il domicilio in attesa del Processo che avverrà il 13 Dicembre, il Tribunale sollecitato per gli atteggiamenti burocratici esercitati nei confronti di Andrea Bufano risponde esso stesso affermando che non ci sono gravi indizi nei confronti dell’ultras e venticinque giorni costituiscono “un sovrappiù di afflittività”, invece, tutti gli altri che hanno preso parte all’invasione di campo sono stati trattenuti dieci giorni ma rilasciati subito dopo; tutto ciò, però, non avviene per Bufano, reduce di errori sbagliati fatti in un lontano passato e, la frustrazione che prova verso gli atteggiamenti assunti nei suoi confronti lo portano a scrivere una lettera e a  renderla pubblica. 

Di seguito, riportiamo tali e quali le sue parole:

“LETTERA APERTA DÌ ANDREA BUFANO PER CHIEDERE GIUSTIZIA.

Mi chiamo Andrea Bufano ho 36 anni e sono di Martano, città della provincia di Lecce. Da quasi 4 mesi sono privato della mia libertà personale senza aver commesso alcun reato penale.

Sono uno degli ultras degli scontri del dopo gara di Lecce-Carpi. Sono accusato di invasione di campo e violenza resistenza e minacce ad uno Stewart, nonostante le telecamere e le testimonianze di una intera città smentiscono il fatto che io ho abbia fatto violenza, resistenza e minacce, sono ancora privato della mia libertà personale in quanto pregiudicato.

Quindi se una persona, nel dubbio, è innocente visto è pregiudicata teniamola in carcere o altrove.

Ho fatto delle cose gravissime nel lontanissimo 2001 per le quali ho, giustamente, scontato tutta la pena dal 2001 al 2008. Ho deciso di cambiare vita una volta finita la pena nel 2008 e cosi è stato. Sono stato 5 lunghi anni a rifarmi una vita non un giorno, a reinserirmi, a rifarmi nuove amicizie e poi per una ragazzata, una bravata dovuta alla delusione all’amarezza di una sconfitta vieni sbattuto su tutti i giornali e addirittura arrestato (mi sono costituito sia chiaro nessuno lo ha mai detto) dalla quarta sezione ”Antiterrorismo” di Bologna. Cioè per una invasione di campo arrestato dall’Antiterrorismo, dal momento in cui sono stato arrestato fino a che sono non uscito non mi è stato mai concesso il diritto di chiamare l’avvocato, (secondo la legge ti tocca come prima chiamata), sono stato sbattuto in uno dei transiti più squallidi dei carceri italiani la ”DOZZA” di Bologna dove si vive in 3 metri quadri calpestabili in 3 persone tutto questo sempre per una invasione di campo.

Ho chiesto e lo sto chiedendo tuttora le prove della televisione che mi scagionano completamente dalle accuse che mi vengono fatte da questo stewart.

Sabato a Roma hanno messo soqquadro una città eppure grazie alle telecamere il GIP ha scarcerato sette manifestanti, ed io perché no, sol perché mi chiamo Andrea Bufano e nel lontanissimo 2001 sono stato condannato per rapina in banca? Ah capisco, quindi io per tutta la vita devo portarmi sempre avanti il mio passato! Allora, un conto è essere accusato di invasione di campo dove giustamente mi è stato applicato il cosiddetto DASPO per la durata di anni 5 dove nemmeno lo contesto.

Ero cosciente e consapevole che lo avrei preso, è giusto che sia stato applicato, ma un conto è essere accusati di cose che io non ho nemmeno minimamente fatto nè tantomeno pensato di fare ed addirittura essere arrestato. Se devo picchiare una persona non lo faccio davanti alle telecamere! Il mio è stato un gesto dettato dalla delusione, un gesto isolato che non ha nessun collegamento né con le forze dell’ordine e né con gli stewarts. Come si dice in gergo “buttiamo tutti nel calderone poi si prende un fascicolo si legge Bufano Andrea pregiudicato per articolo c.p. 628 comma 1 e 3 e nemmeno si valuta cosa ha fatto Bufano Andrea ma lo si arresta direttamente”.

Avevo giurato ai miei genitori nel Novembre del 2008 dopo sette anni tra carcere, domiciliari e affidamenti sociali di non far vedere più in casa carabinieri e polizia. Nulla da fare, io chiedo SCUSA solo a loro per quello che stanno passando a causa mia del resto non devo chiedere scusa a nessuno, io sono innocente e mi proclamerò innocente fino alla morte. Voglio giustizia e voglio la verità, se è vero che sono colpevole allora voglio ritornare in carcere non voglio favori su qualcosa che non ho commesso, magari dovrei dire pure grazie a chi mi ha mandato ai domiciliari, in carcere si scrivono e si ricevono lettere, io ora è come se stessi scrivendo una lettera non me lo vieta nessuno.

Berlusconi usa Retequattro, io uso la mia pagina per proclamare la mia innocenza, non mi fa male tanto il fatto di essere stato arrestato, non mi fa male il fatto di essere stato definito ”bestia”, non mi fa male tanto il fatto di essere stato definito socialmente pericoloso alla collettività umana, non mi fa male tanto il fatto che sono ai domiciliari, non mi fa male tanto il fatto che mi ha lasciato la mia ex fidanzata, non mi fa male tanto il fatto che ho perso tutto, ma mi fa molto male ma davvero tanto male il dover ammettere che Silvio Berlusconi ha ragione: ci vuole una riforma della giustizia immediata, responsabilità civile ai giudici, cosi vediamo se si manda in galera una persona senza prove certe. Alcuni dicono, che poi è quello che si vorrebbe far credere alla gente all’opinione pubblica, ”è pazzo è uno squilibrato”! No assolutamente sono sano di mente ed ho cervello da vendere sono solo un uomo che sta subendo sulla propria pelle un accanimento giudiziario vergognoso, un pazzo uno squilibrato nemmeno gli fa certi ragionamenti, un pazzo scapperebbe evaderebbe farebbe gesti insani io invece civilmente ed educatamente sto mostrando le mie ragioni e soprattutto sto cercando di difendere la mia persona, quindi un domani prima di andare a leggere la carta straccia dei quotidiani che con loro inchiostro velenoso scrivono i giornalisti leggetevi la mia lettera.

Quando nel lontanissimo 2001 sono stato arrestato in quei sette anni non mi sono lamentato non ho mai ”pianto”. Ho infranto delle leggi ed è giusto che sia stato arrestato e condannato, ma ora devo essere condannato nuovamente per il 2001 oppure per le cose reali che sono successe, perché se devo essere condannato per il 2001 ho già la condanna scritta se devo essere condannato per i fatti attuali, voglio giustizia voglio la verità e il signore che mi accusa di violenza, resistenza e minacce che la dimostri perché ricorrerò fino alla Suprema Corte dei Diritti Umani di Strasburgo. Come nel 2001 le telecamere mi incastrarono in banca, ora le telecamere mi scagionano da tutte queste false accuse.

Chi mi è veramente amico sa della mia innocenza e anche in silenzio mi è vicino, come tutti i veri amici che mi hanno scritto quando ero al carcere di Bologna. Non mi va di fare scioperi della fame o sceneggiate autolesioniste, ma se per aver pubblicato questa lettera ritornerò in carcere ci ritorno sereno. Questa volta almeno una cosa l’ho fatta:  ”Libertà di Pensiero”.

P.S. ora potete anche arrestarmi morirò difendendo la mia persona e scordatevi un giorno di leggere su un giornale”si è suicidato……” amo troppo la vita e la mia persona per fare gesti insani.

VOGLIO GIUSTIZIA SOLO QUESTO CHIEDO: GIUSTIZIA. “                                                                                                                                                                                                                                    Andrea Bufano

 

Molte persone si uniscono al forte messaggio che ha voluto mandare Bufano, si sentono indignati perché Andrea ha già pagato per i reati commessi nel lontano 2001 e trovano ingiusto il trattamento che sta ricevendo; tuttavia online è possibile trovare i video dove dimostrano che, il ragazzo, non ha commesso nessun reato di violenza, poiché, lui stesso, si ritiene responsabile ed è disposto a pagare con il DASPO per quanto riguarda solo l’invasione di campo. Le registrazioni sono state fatte sia da RAI SPORT sia da Telerama e su youtube è possibile avere e guardare con occhi propri tutto il materiale a disposizione.

Il Pm di turno ha preso in mano, diverso tempo addietro, i video interessati ma, a oggi, non si hanno novità e l’impressione che si è quella di, allungare il brodo e condannare una persona non per quello che OGGI HA COMMESSO ma per i suoi reati vecchi, facenti essi stessi parte di una vecchia vita.

La legge è uguale per tutti, sì, basta solo saperla interpretare.

 

 

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La figura dell’ultras

Oggi riflettevo sui sentimenti che caratterizzano la figura dell’ultras e ho voluto cercare qualche informazione sul web.
Con il termine ultras, dal francese ultra, si definisce un tifoso organizzato di una determinata società sportiva, più frequentemente di tipo calcistico, ma spesso anche di pallacanestro, hockey, pallanuoto ed altri sport.
L’ultras è caratterizzato da un forte senso di appartenenza al proprio gruppo e dall’impegno quotidiano nel sostenere la propria squadra, che trova il suo culmine durante le competizioni sportive.
Cori,fumogeni,bandiere e imprecazioni sono gli ingredienti speciali per una domenica calcistica perfetta! Nella mente c’è un solo scopo:il potere deve essere Magliese! (Nel caso della mia città)
Gli ultras nutrono speranza nel cuore,nei 90 minuti tengono il fiato sospeso,consumano un pacchetto di sigarette e stringono i denti per il freddo che li circonda,ma il desiderio di seguire la propria squadra e’ più forte del gelo stesso!
E quando un poliziotto,addita un ultras,la tifoseria si trasforma in una giungla senza precedenti,la violenza incombe e i cori s’innalzano.
“Se prendete lui,portate via anche me”! Classica frase che può rimbombare nel campo.
L’unione e’ importante,sempre insieme,uniti in un solo obiettivo:la vittoria.
Ogni attimo,nel calcio,e’ fondamentale,indispensabile quasi fuggente.

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