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Pescare nel Tevere è possibile?

Ieri, mentre mi recavo in università e superato il ponte Marconi m’accorgo che giù, c’è gente che pesca, mi sorprendo assai, conoscendo il colore del fiume e tutto ciò che l’alta marea quando va via lascia con se… mi incuriosisco ed eseguo una ricerca, perciò, ecco cosa ho trovato, i dati relativi all’inquinamento del Tevere, uno dei maggiori fiumi italiani.

Tra i venti corsi d’ acqua più lunghi d’ Italia monitorati da Legambiente nella campagna “Fiumi Informa 2006” il fiume di Roma è il più inquinato, quello che presenta tratti più lunghi giudicati di qualità pessima (9,5% del totale). Si concentrano quasi tutti nel percorso urbano, con tassi così alti di colibatteri fecali da sfuggire ad ogni standard di classificazione.A Orte e a Civitavecchia il valore è ancora sufficiente con il livello 3, ma già a Castel Giubileo, prima della confluenza con l’ Aniene, il Tevere diventa scadente con il parametro 4. All’altezza di ponte Cavour, nell’area compresa fra Castel Sant’ Angelo, il Mausoleo d’ Augusto e piazza del Popolo, l’ inquinamento schizza oltre il livello 5, al ponte di Mezzocamino, zona sud di Roma, altezza raccordo, la qualità torna scadente con il livello 4 e a Ponte Galeria diventa pessima con 5. «Il tratto cittadino del Tevere – racconta Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio – è allo stremo a causa dei troppi scarichi. A Roma ancora oggi 323. 000 residenti non dispongono di un impianto di depurazione, quasi il 12% del totale. Tenendo conto non solo della popolazione residente, ma anche di turisti, pendolari, abusivi, attività produttive, il numero delle persone da dotare ancora di depuratore sale a 500.000».

Fonte:La Repubblica.it

Ecco la foto da me scattata, voi cosa ne pensate? Si può pescare o è pericoloso?

Pescatori sul Tevere

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Ambiente,LABORATORIO,LINFA,RICICLO,salute

A tu per tu con il Laboratorio LINFA

Si parla spesso di sprechi, rifiuti, differenziata, intossicazioni dovute alle plastiche di vario genere e così via, però si parla sempre molto poco del riciclo; perciò oggi ho deciso di presentarvi una realtà italiana molto interessante: il Laboratorio LINFA.

Laboratorio Linfa è un gruppo informale di liberi professionisti con differenti specializzazioni che si impegnano per la proposizione e la progettazione di sistemi per lo sviluppo sostenibile.

Le iniziative promosse abbracciano la tematica ambientale a 360 gradi, entrando nel merito di settori che vanno dal design all’educazione, dalla comunicazione alla tutela e alla conservazione della natura.

Come nasce il progetto? 

“Il laboratorio- dichiara Andrea Vitti– è nato nel 2008 sulla terrazza di una casetta del Salento grazie al lavoro dei ragazzi Luigi Cuppone, Raul Sciurpa, Gianmarco Vitti e Andrea Vitti: sedie, tavoli, librerie, guardaroba e altri accessori per la casa realizzate esclusivamente con legno riciclato tramite le abilità dell’artigianato, un lavoro di falegnameria che oggi purtroppo viene svolto raramente. Noi ragazzi non tagliamo un singolo albero poiché recuperiamo il legno ed il materiale necessario dalle aziende che si occupano dei rifiuti, dal Comune, direttamente dalla strada, o persino dal mare.

Diventiamo così “sostenitori urbani”.

L’impegno del Laboratorio è diviso per aree tematiche:

Eco-design- 

“Progettiamo e realizziamo artigianalmente arredamento e allestimenti per spazi pubblici e privati, sia per interni che per esterni utilizzando esclusivamente legno recuperato proveniente da vecchi pallet, serramenti e mobilio destinati alla discarica. Per le finiture e il colore utilizziamo prodotti biologici di origine vegetale che garantiscono alle superfici realizzate protezione e resistenza all’acqua. L’obiettivo è quello di valorizzare un materiale di scarto attraverso il lavoro artigianale, ponendo particolare attenzione all’intero processo di realizzazione per far si che si inneschi un ciclo compatibile con l’ambiente”.

Design per la cooperazione- 

“Alla produzione di complementi d’arredo di eco-design si affianca un costante impegno per la proposizione di progetti primari per la cooperazione internazionale: è possibile trovare alcune informazioni sul progetto contro la desertificazione in Sahel, in Mali; un progetto di “quartiere funzionale/turistico” da realizzare in Chad, che nella centralità dell’acqua trova la chiave per sviluppare servizi a basso impatto; è stata realizzata anche un’ipotesi di progetto a Falià (Senegal) sulla creazione di mini turbine per la produzione di energia elettrica dalla corrente del fiume in entrata/uscita dalla foce.

Insieme all’università ISIA di Roma lo scorso anno abbiamo messo a punto un percorso di Alta Formazione riguardante questi argomenti”.

Didattica e formazione- 

“Tra le attività di maggior successo del Laboratorio, spicca la realizzazione di workshop di eco-design. Ogni anno dal 2008 promuoviamo laboratori in aree verdi aperti a giovani creativi che scelgono di mettersi in gioco sul tema dell’up cycling e della progettazione partecipata. Nella pagina dedicata all’edizione 2013 svoltasi a Lecce si può respirare l’atmosfera informale e di condivisione dei workshop di progettazione partecipata.

Inoltre portiamo avanti laboratori didattici nelle scuole medie inferiori e superiori per la diffusione delle best practics per lo sviluppo sostenibile, attualmente infatti siamo impegnati a Valmontone presso un istituto per il turismo”- conclude Andrea.

Grafica e comunicazione:

“Realizziamo progetti grafici per comunicare al meglio i valori della cultura ecologica e della sostenibilità ambientale tramite la

creazione di brochure e materiale informativo, logo e immagine coordinata, packaging, illustrazione, video e contenuti digitali”.

Il 4 giugno 2014 il Laboratorio Linfa è stato premiato a Bruxelles, presso il Centro Congressi The Egg, durante la Green Week, la più grande conferenza annuale sulle politiche ambientali europee, che quest’anno ha affrontato il tema dei rifiuti, dell’economia circolare e dell’efficienza delle risorse. Un’iniziativa, quella del premio “Diventa un Awakener”, promossa della Commissione europea con l’obiettivo di suscitare una riflessione sui temi della scarsità delle risorse, del valore dei rifiuti e del potenziale della creatività per risolvere i problemi ambientali.

Mentre dal 17 al 23 luglio 2014 è stato realizzato un fantastico workshop dove chiunque poteva mettersi in gioco realizzando qualsiasi cosa dai materiali di scarto, in allegato troverete qui il link dov’è possibile vedere il video rappresentativo di quei giorni..

http://www.laboratoriolinfa.com/index.php?option=com_content&view=article&id=229:premio-upcycling-europe-2014&catid=31:large-board&Itemid=46

Mentre per chiunque volesse rimanere aggiornato, qui è disponibile la fanpage dell’associazione :https://www.facebook.com/pages/Laboratorio-Linfa/1423105347935289 e per tutte le altre foto https://www.flickr.com/photos/laboratoriolinfa

Ringrazio Personalmente Andrea Vitti, è molto importante mettere in risalto queste realtà che purtroppo risultano essere veramente isolate, rispetto l’infinità di rifiuti che produciamo e non ricicliamo.

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Puglia Cannabis Conference: “Cannabis e Cannabinoidi in Medicina”

In data 24 Maggio 2014 presso il  Polo Didattico Aule 1 e 2, ASL/LE via A. Miglietta, 5 di Lecce si terrà un importantissimo evento nella storia della medicina, della cannabis e dell’informazione (giusta), il meeting  è organizzato da LapianTiamo, Associazione no-profit, primo Cannabis Social Club d’Italia creato da malati e rivolto ai malati, con sede a Racale (LE) che ad un anno dalla nascita ha creato una rete di informazione tra pazienti e medici, ricevendo oltre 150.000 visite sul proprio sito ufficiale www.lapiantiamo.it e rispondendo ad oltre 15.000 e-mail e telefonate sostenuti dai medici ed esperti della sezione dedicata “Medical Info”. Questa importante Conferenza Internazionale, la prima dedicata alla Cannabis Terapeutica nella nostra regione, gode del Patrocinio della Regione Puglia, del Patrocinio della Asl di Lecce, con la collaborazione del Comune di Racale e dell’Università del Salento. Tra i relatori vi sono medici provenienti dalla Spagna, dalla Svizzera e importanti sono i nomi dei ricercatori italiani che hanno deciso di partecipare all’evento presentando gli ultimi studi relativi alla Cannabis e ai Cannabinoidi in medicina con l?obiettivo di informare sull’argomento: i malati e loro familiari, medici, operatori e chiunque voglia partecipare in modo tecnico-scientifico libero da qualsiasi ideologia. Cercando quindi di diradare la disinformazione che purtroppo esiste sulla Cannabis Terapeutica, dando supporto ai tanti che si rivolgono quotidianamente all’ Associazione LapianTiamo per essere opportunamente informati. Lo scopo è anche quello di individuare ed affrontare le problematiche terapeutiche (essenzialmente ospedaliere) e infine di stabilire un approccio integrato e condiviso per garantire il proseguio delle terapie con farmaci cannabinoidi. INGRESSO LIBERO E? raccomandata la registrazione sul sito ufficiale della conferenza: www.pugliacannabisconference.org

Per info: 392.5725184 / info@pugliacannabisconference.org / direttivo@lapiantiamo.it

LapianTiamo.it

www.lapiantiamo.it

Cannabis Social Club Racale (LE) – Associazione no profit – Un aiuto reciproco tra malati

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ELETTROSMOG E LEUCEMIE a Maglie

Da diverso tempo ormai diversi cittadini Magliesi sottolineano una questione molto delicata ed E’ giunto il momento di spegnere e smantellare il ripetitore adiacente al plesso scolastico della Scuola elementare Giulio De Giuseppe, frequentata da tantissimi bambini; un ripetitore ubicato su un, persino basso, edificio di civile abitazione, all’angolo tra via Maggiore Francesco Baracca e via Clementina Palma in Maglie (Lecce). L’emergenza è stata al centro dell’ultima riunione sulle massime criticità sanitarie ed ambientali tenutasi nella sede del Tribunale dei Diritti del Malato, presso l’Ospedale di Maglie.

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La goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai troppo pieno, la notizia della richiesta di riconferma della concessione comunale autorizzativa, perché il ripetitore possa continuare ad operare indisturbato per altri anni, a questi aspetti si deve aggiungere l’esasperazione crescente nel quartiere da quando, alcuni mesi fa, si son cominciati a registrare, su adulti, nelle abitazioni prossime al ripetitore, persino casi di tumori, in particolare leucemia, che preoccupano moltissimo, dato che nella letteratura medica la principale correlazione spazio-temporale ad oggi emersa a livello epidemiologico è proprio quella tra elettrosmog e leucemie, e soprattutto nei bambini, dall’organismo più debole, è pertanto più a rischio.

Per di più si registrano recenti casi preoccupanti nelle abitazioni prossime, di televisori che si accendono da soli, raccontano i cittadini, di elettrizzazioni anomale di oggetti, e di fortissime interferenze sulla ricezione radio nelle aree prossime al ripetitore, che aggiungono preoccupazione alla preoccupazione già altissima, e invocano massima urgenza di intervento da parte delle autorità interpellate, a partire da ARPA (Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente) Puglia, Asl (Autorità Sanitaria Locale), Assessorato alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia.

 

Il caso è stato esposto da Forum Ambiente e Salute ma tutti i cittadini sono liberi di decidere per la propria salute perciò verranno rilasciati qui di seguito i recapiti telefonici del Forum stesso:

Forum Ambiente e Salute del Grande Salento, rete apartitica coordinativa di movimenti, comitati ed associazioni a difesa del territorio e della salute delle persone

Lecce, c.a.p. 73100 , Via Vico dei Fieschi – Corte Ventura, n. 2

mail: forum.salento@yahoo.it, forumambientesalute@gmail.com  ,

gruppo facebook: http://www.facebook.com/groups/123107425150/

Sito web: http://forumambiente.altervista.org/

 

 

 

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Colazione alle Franite

Fare attività fisica immersi nella natura è molto importante sia per il corpo che per la mente ma se quest’attività la si fa in compagnia e in allegria è ancora meglio, infatti la cittadina Magliese Domenica  30 Marzo 2014 sarà promotrice di un’importante iniziativa che vedrà come protagonisti i cittadini e le Franite, luogo in cui si svolgerà la camminata.

Il ritrovo è fissato per le ore 7.30 presso il Menhir “crocemuzza”, si partirà tutti insieme per un camminata o per i più allenati una corsetta di circa 5 km, al ritorno, sempre presso il Menhir, sarà possibile fare colazione con cornetto e caffè GRATUITAMENTE . Per colorare la giornata anche ai più piccoli, sarà possibile deliziarsi con dello zucchero a velo, ridere e divertirsi con l’animazione saranno la parola d’ordine e inoltre i giovanissimi atleti saranno premiati per il concorso “amici cucciolotti” bandito dalla fondazione Capace per i bambini delle scuole materne ed elementari.

Intervistato per l’occasione Stefano Rizzo ha spiegato, con estrema cordialità, com’è nata l’idea: “l’idea è nata dal nostro gruppo della A.s.d Podistica Magliese che ogni giorno ci alleniamo alle Franite per cercare di avvicinare tutti a questa che non è solo una disciplina sportiva, ma anche una sana e salutare abitudine che molti di noi hanno o dovrebbero avere . Poiché tante sono le persone che vanno a passeggiare o correre alle Franite ci sembrava simpatico ritrovarci almeno due volte l’anno in primavera e in autunno a fare colazione tutti insieme dopo aver passeggiato o corso tutti insieme. E così grazie alla collaborazione della Proloco Di Maglie nella persona della Presidente e nostra associata Annamaria Puzzovio abbiamo portato avanti questa idea che alla prima edizione , nonostante le polemiche della vigilia di chi ci voleva accomunare con strani movimenti pseudo politici , ha avuto un successone contando circa trecento partecipanti di ogni ordine di età , letteralmente entusiasti dell’iniziativa.”

Per questo evento, però, pare ci siano delle novità anche per i più giovani infatti il Signor Rizzo afferma che “questa volta abbiamo poi approfittato della giornata di festa per premiare anche i piccoli bambini che hanno a loro tempo partecipato ad un concorso bandito dalla Fondazione Capece presieduta dal Dott.  Dario Massimiliano Vincenti volta a sensibilizzare i bambini sulla cura e il rispetto degli animali in genere, i cucciolotti appunto. “

Per concludere Stefano Rizzo ringrazia Rocco Galati e i fratelli Pandinelli della BetItaly perché grazie a loro è stato possibile la realizzazione di tale evento.

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I benefici dell’olio extra vergine d’oliva

Le più recenti teorie sull’alimentazione attribuiscono all’olio di oliva, proprio per le sue caratteristiche e proprietà nutrizionali, un posto d’onore tra i grassi che entrano nella nostra dieta. L’olio d’oliva per eccellenza è “l’olio extra vergine di oliva”.  

Dall’oramai storico lavoro “Seven Country Study” (1960) nasce il concetto di dieta mediterranea. In tale studio si evidenziò la relazione esistente tra quantità di grassi saturi introdotti con la dieta, livelli di colesterolo nel siero e mortalità cronica che Angel Keys intuì notando che, nel bacino mediterraneo, la mortalità per infarto del miocardio è inferiore rispetto ai paesi dell’Europa continentale e agli U.S.A.

La dieta mediterranea fondamentalmente si basa sull’uso del pane, olio e vino, integrata da proteine vegetali (legumi) e animali (pesce), ricca in frutta e verdura. La cucina mediterranea, che trova la sua espressione in quella meridionale, soprattutto pugliese, fornisce una dieta equilibrata e integrata, ricca di vitamine e composti antiossidanti, nei quali i grassi sono rappresentati, quasi esclusivamente, dall’olio di oliva.

Il territorio Salentino è caratterizzato da vasti terreni di ulivi che, col tempo, stanno andando mano scomparendo un po’ per incuria umana e un po’ perché la modernità sta abbandonando la campagna.

 La prima maniera di fare l’olio fu di spremere le olive con le mani, oppure di pestarle con i piedi alla maniera dell’uva. Era il sistema più antico, ed anche il più semplice, praticato fino al secolo scorso in Marocco e in piccoli centri agricoli dell’Italia meridionale. Pare che gli antichi contadini del Salento fossero tanto bravi nella produzione dell’olio da riuscire a estrarne sino alle ultime gocce anche dalla sansa, praticando una tecnica tutta personale.

Il segno del giusto grado di maturazione delle olive era costituito dal colore delle drupe, che da verdi sfumavano al nero. Allora bisognava raccoglierle al più presto possibile, per ottenere l’olio migliore, quello detto onfacino. Plinio sosteneva che il colore nero delle olive era il segno della “corruzione” e che solo le olive verdi davano l’olio migliore, quello viride. Le olive scartate, nerissime e mollicce, o quelle cadute al suolo, erano lavorate a parte perché da esse si otteneva un olio di qualità scadente, l’olio cibario (cibarium oleum), che era distribuito agli schiavi come razione alimentare insieme con il vino acquerello (lora) e pane ordinario e nero (panis cibarius et sordidus panis).

La raccolta delle olive richiedeva, e richiede, lavoro e pazienza, perché dovevano essere staccate dall’albero a mano, ad una ad una, raggiungendo con una scala quelle sui rami più alti.

Le olive scartate, nerissime e mollicce, o quelle cadute al suolo, erano lavorate a parte perché da esse si otteneva un olio di qualità scadente, l’olio cibario (cibarium oleum), che era distribuito agli schiavi come razione alimentare insieme con il vino acquerello (lora) e pane ordinario e nero (panis cibarius et sordidus panis).

L’epoca di raccolta ottimale può, in ogni caso, essere individuata indicativamente con l’inizio dell’invaiatura del frutto ed essere estesa a tutto il periodo di maturazione della drupa.

I procedimenti che generano l’olio di oliva possono apparire lunghi e difficoltosi ma se si pensa che, in compenso, è possibile mangiare del buon olio, prodotto a modo proprio e soprattutto senza nessuna aggiunta di additivi chimici, la fatica è ben rapportata ad un buon palato e, conseguentemente, ad un livello di qualità vitae alto.

Ringrazio per la collaborazione il Dott. Pierluigi Vilei.

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(Lo stesso articolo lo trovate sul Gallo a pagina 14)

 

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Soluzione per lo smaltimento dell’amianto: il PREBOX!

La morte,da qualsiasi lato si guardi, e’ sempre inaspettata e non gradita,ma quando si perde la vita a causa di fibre,come quella Killer,caratteristica Dell amianto,beh,li,si storce un po’ il muso perché subentrerebbe l ingiustizia e forse la mancanza di informazione o lo meno quella giusta.
La natura cancerogena delle fibre di amianto è ormai cosa risaputa, in Italia e nel mondo (anche se, purtroppo, esistono numerosi Stati nei quali è ancora consentito l’uso di quella materia).
In Italia, la produzione, la commercializzazione e l’utilizzo dell’amianto sono proibiti sin dal 1992, ma ciò non ha evitato che si registrassero, in questi anni, migliaia di casi di morte per mesotelioma pleurico, patologia la cui eziologia è unicamente addebitabile alle fibre di amianto, soprattutto nelle zone in cui operava la potente industria dell’Eternit, una multinazionale presente in Italia, a Casale, Cavagnolo, Rubiera, Bagnoli, Siracusa, ma con stabilimenti in tutto il mondo.
Nel nostro Paese,però, Giacomo Antonini ha investito il suo tempo e le sue conoscenze nell’invenzione,nella produzione e poi nel DIVULGARE l informazione di una fantastica soluzione per lo smaltimento Dell amianto con vantaggi assai numerosi: il PREBOX.
Il PREBOX e’ il nuovo sistema per il trasporto e per lo stoccaggio in sicurezza dei rifiuti contenenti amianto destinati a piattaforme di recupero,alle ditte di smaltimento o alle discariche autorizzate.
si tratta di una grande scatola prefabbricata in fibrocemento che può contenere circa 300 metri quadrati di lastre ondulate in fibrocemento contenenti amianto, oppure 4 tonnellate circa o 3,2 metricubi di manufatti/rifiuti contenenti amianto.Una volta sigillata, con un «calcestruzzo che ha una durabilità superiore ai cento anni» come garantisce Giacomo Antonini, può essere impilata oppure interrata con il suo contenuto tossico, in attesa che la scienza scopra come rendere innocuo se non addirittura riciclabile l’amianto.
I vantaggi?sono numerosi! Sicurezza per l ambiente e per la salute,vantaggi per le imprese di smaltimento/bonifica,vantaggi per le piatteforme di recupero e controllo degli organi di controllo poiché,su ogni PREBOX,viene fissata una targa identificativa numerata progressivamente per l eventuale tracciabilità futura dello stesso;inoltre questo prodotto ha una durata di 100anni e la sua produzione garantirebbe,in Italia, la nascita di 1770 aziende
Il brevetto Bresciano,di cui stiamo parlando,e’ stato citato in diversi giornali e sono state fatte diverse interviste ma a quanto pare il Governo Italiano non ha ancora prestato la massima attenzione all ottimo prodotto ottenuto.
Ringrazio PERSONALMENTE il Signor Antonini Giacomo,per avermi dato la GIUSTA documentazione(informazione).

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