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Recensione Il rapitore di Anime di Rachel Zadok
Quando termino un libro,solitamente,ho una sensazione di vuoto,vorrei sapere come prosegue,spero sempre che ci sia un altro romanzo,ma solitamente non è mai cosi. Questo libro merita una categoria a parte.
Mi ha rapita,senza un particolare perchè ma, appena terminato, ho fissato per diversi minuti la copertina: mi aspettavo, forse,che uscisse fuori un protagonista, o meglio dire, La protagonista Faith? No,credo di no. Avrei voluto, però, che si materializzasse davanti i miei occhi, una nuova storia, non una qualsiasi, ma scritta da Rachel Zadok.
Il lessico è formidabile,nessun errore,neanche per sbaglio tocca questo libro: scrittori si nasce o si diventa? Beh, la scrittrice in questione lavorava, come cameriera, a Londra con il marito, poi è arrivato,come una Mano dal Cielo, il successo editoriale; questo cosa significa?
Non mollare mai l’obiettivo!
Non traccerò la trama del romanzo,quanto i sentimenti che lo caratterizzano: L’incubo di tutta l’infanzia è un richiamo che costringe a tornare. Non si sta parlando di scheletri nell’armadio,non almeno in quel senso.. mi riferisco ad un infanzia vissuta per metà, strappata dalla spensieratezza di una madre ritenuta folle: anche lei, era un artista, dipingeva e camminava,quasi sempre, nella sua fattoria.
Un elemento fondamentale di questa storia è la magia, no, non quella di Harry Potter ma, la magia che si nasconde dietro un quadro, un albero, una capra o dietro gli elettrodomestici. Quante volte vi è successo di guardare nel buio e immaginare degli elementi non viventi,viventi per metà o mostri? Il buio dà così tante risposte che a volte, se non nella maggior parte dei casi, spaventa.
L’editore di tale esordio è Salani, prezzo di copertina 15euro, finito di stampare nel Maggio 2008.
Tutti i libri meritano di essere letti, toccati, conosciuti ma, credetemi, questo romanzo, vi rapirà, vi porterà con se e alla fine della storia, penserete di aver vissuto,veramente.