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‘In tutte le cose della natura, c’è qualcosa di meraviglioso’- Aristotele definiva cosi la Natura, madre della Terra e di tutto ciò che ci circonda; però, qui, alle Franite di Maglie, di meraviglioso è rimasto ben poco, rispetto alle origini, visto il fuoco che ha mangiato, letteralmente e fisicamente, gli alberi di Pino che costituiscono il viale(alberato, per metà) Il Destino della Franite è al Centro di numerose polemiche ormai da diversi mesi, la Cittadina Magliese sembra unirsi sotto un unico coro: NO alla costruzione di villette, piste ciclabili e un ipotetico supermarket all’interno dell’area Naturale, una se non l’unica, presente nel territorio Magliese. In vista dei lavori, sono state organizzate numerose petizioni e la raccolta firma, di tutti quelli che non vorrebbero la costruzione laddove ora c’è natura, pare abbia raggiunto numeri interessanti: si tratta di 2200 firme di cittadini residenti in zone limitrofe e non, che hanno a cuore la questione ‘Franite’ e che si oppongono, con i loro nomi e cognomi alla costruzione nella zona. Il Sindaco Antonio Fitto e i suoi stretti collaboratori hanno approvato il progetto e l’opinione pubblica è divisa tra favorevoli e contrari; di certo, però, c’è solo un punto: non è la prima volta che questa zona è vittima d’ incendi, dolosi o non, che portano il viale a un lento, ma progressione scomparire della zona Naturale ed il caldo torrido di questi giorni non lascia scampo nemmeno ai pompieri, più veloci della storia. Un lato positivo, però, si riesce, fortunatamente, ad identificare: La corteccia dei pini ha ben protetto gli alberi stessi e col passare del tempo e magari con una pioggia abbandonante, gli alberi potranno riprendersi e tornare allo splendore di una volta.
Riciclare e’ diventato ormai un azione quotidiana, giornaliera e quasi indispensabile per risparmiare danaro in un periodo buio come questo. vorrei trattare il tema delle feci, poiché è possibile ottenere energia da escrementi, considerati, quasi sempre, SEMPLICEMENTE schifosi o puzzolenti. Il meccanismo e’ semplice e si può anche adoperare in casa, basta avere in mente un’azienda, alla quale rivolgersi. In ambito domestico e’ possibile raccogliere le feci in una scatola, contenitore pulito chiuso ermeticamente e col passare del tempo, dalle due alle quattro settimane, gli escrementi sprigioneranno gas che, con un processo particolare, si trasformerà in energia rinnovabile ed utilizzabile. Al momento LooWatt, un’azienda che si occupa di produrre energia dalle feci, è già in fase di test su una casa galleggiante a Marina in West London (Gran Bretagna) e, visti i risultati, la società spera che ben presto possa essere adottato anche da grandi comunità. La californiana Pacific Gas and Electric Co. ha presentato qualche anno fa, il progetto di raccogliere escrementi bovini da trasformare in biogas da immettere direttamente in rete e con cui alimentare una centrale elettrica. In questo modo i residenti di San Francisco potranno sfruttare una nuova risorsa “rinnovabile”, le fattorie venderanno un nuovo tipo di prodotto e il metano, invece di finire direttamente in atmosfera, verrà bruciato. Le ricerche nel web dimostrano che riciclare e’ semplice ed indispensabile, basta sapere come fare e a chi rivolgersi. Farete anche voi l’esperimento in casa?
Sulle foglie dei limoni o degli agrumi, noti uno strato polveroso, quasi nero? Non è una buona notizia, significa che il tuo albero e’ stato intaccato da una malattia fungina; ma le soluzioni esistono,almeno che l’albero non sia veramente giovane e in tal caso ha intaccato la sua crescita.Questo strato polveroso varia per conformazione e spessore a seconda dei differenti esemplari di piante che ne sono affetti. La conseguenza più evidente di questa malattia è l’indebolimento della pianta, causato in particolare perché questo strato scuro di polvere impedisce il normale apporto di luce solare e altre funzioni vitali, come la respirazione e la traspirazione fogliare. Se l’attacco si protrae a lungo la pianta può anche morire.Se l’attacco avviene,invece, quando le piante sono in fiore o in frutto si assiste ad una diminuzione dell’attività produttiva. In più le piante che presentano questa malattia fungina sono soggette con facilità ad altri attacchi parassitari.Per la cura della pianta e’ consigliato eseguire un determinato trattamento: Per eliminare questo fungo si devono utilizzare anticrittogamici a base di rame, se si ha l’autorizzazione si possono utilizzare anche prodotti più specifici. Le sostanze vanno distribuite sulle zone ricoperte di polvere, l’operazione deve svolgersi regolarmente con due o tre interventi in circa 30 – 40 giorni. La tempestività è l’elemento più importante in questo caso, intervenendo per tempo si riusciranno ad usare quantità minori di antiparassitario. Se la fumaggine ha ormai raggiunto una consistenza semisolida sarà opportuno rimuoverla prima con delle apposite spazzole morbide, in alternativa è possibile attuare dei lavaggi con acqua e sapone di Marsiglia. In seguito bisogna comunque utilizzare l’antiparassitario specifico. Quando l’attacco è più pesante spesso si rende necessaria l’eliminazione delle parti maggiormente colpite e non recuperabili. Quando i trattamenti parassitari saranno finiti diventa opportuno effettuare delle concimazione con nutrienti arricchiti in fosforo e potassio: in questo modo si favorirà la ripresa generale della pianta colpita. Tutto chiaro? Ed ora, corri anche tu a controllare le tue