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Gli ultimi anni della vita di Maometto
La gente di Medina gioì all’arrivo di Maometto e dei suoi seguaci, in qualche modo questo è facilmente comprensibile, dato che molti lo avevano già conosciuto nel corso dei suoi viaggi alla Mecca e tanti altri avevano sentito parlare di lui.
Uno dei primi problemi fu accogliere le decine di seguaci musulmani che arrivavano a Medina, che a quei tempi si presentava come un raggruppamento di case e capanne vicino ad un’oasi.
La prima idea di Maometto fu quella di chiedere ad ogni medinese ricco di ospitare un musulmano, questa proposta fu accolta anche dai più poveri ma molti musulmani, non d’accordo con tale proposta, chiesero al Profeta di mostrare loro il mercato e dissero che se la sarebbero cavata lavorando e guadagnando. Nonostante le diverse ipotesi, Maometto si trovò ad affrontare un problema molto più grande poiché mancava il sostegno alla sua gente, dovette trovare una soluzione, quindi ecco cosa fecero: gli emigranti musulmani diventarono ben presto predoni del deserto. Il primo evento fu nel 623, il cosiddetto Raid di Nakhla, dove morì una persona e questo fatto destò scalpore, dato che nel mese sacro non era possibile versare del sangue, all’improvviso però il Profeta dichiarò di aver avuto una dichiarazione da Allah e le acque si calmarono.
L’anno successivo avvenne una nuova razzia, molto più grande, denominata la guerra santa contro gli infedeli;
successivamente, Maometto fece costruire una trincea intorno la città e i nemici, una volta arrivati, si accamparono per un mese però alla fine dovettero mollare la presa e tornare nelle proprie terre.
In questo preciso momento di euforia, Maometto prese un’orribile decisione: ordinò di massacrare gli ebrei, mille uomini vennero decapitati, bambini e donne furono venduti come schiavi.
Un evento gravissimo accadde nel 625, i Musulmani furono sconfitti a campo aperto e lo stesso Maometto fu ferito, la moglie di uno dei Meccani si buttò sullo zio del Profeta, gli strappò il cuore e se lo mangiò. A quel punto un esercito di musulmani viaggiò verso la Mecca, la città cadde senza opporre resistenza e i suoi capi vennero portati davanti al Profeta che, con grande meraviglia di tutti, li lasciò andare via liberi, senza ucciderli. Non fu una mossa qualsiasi, anzi lo fece per appiattire sempre di più le differenze religiose createsi con gli anni, oltre a volerli perdonare per volere di Allah.
Pochi mesi dopo tenne un sermone nella valle e tale sermone venne denominato Il sermone dell’addio, dove il Profeta disse: Popolo, ascoltate le mie parole, nessun profeta o apostolo verrà dopo di me, nessuna nuova fede sarà portata agli uomini. Non fate del male a chi non ne ha fatto a voi, tutti i fedeli sono fratelli.
Pochi mesi dopo tale sermone, Il Profeta si ammalò, morì poco tempo dopo, pronunciando le sue ultime parole
O Allah, con la compassione dell’Altissimo.
Era il 632.
Abbiamo visto, attraverso le tre tappe, la vita di Maometto, dalle prossime puntate, vedremo nello specifico determinati argomenti trattati all’interno del Corano.
Fonte: L’atlante dell’Islam.