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Recensione ‘1984’ di George Ornwell
Molti di noi pensano che il GRANDE FRATELLO sia un’invenzione caratteristica del nuovo secolo, nei libri di storia alla domanda “Che cosa ha portato con se il XX secolo” qualcuno potrebbe rispondere il GF ma la realtà è assai diversa, non è realmente così e George Ornwell, nel 1984 l’aveva già previsto che, nel futuro, saremmo stati perennemente sotto controllo da un occhio…un po troppo curioso!
Nato in India nel 1903, dopo essersi arruolato e dopo aver preso parte nella guerra civile, cominciò a scrivere una serie di romanzi, molto celebri e tra questi, spunta 1984.
La struttura è molto interessante: diviso in tre parti, raccontato da punti di vista diversi, la storia si intreccia fino alle ultime righe dove, in realtà, la conclusione si rivelerà l’esatto contrario rispetto l’incipit: Un libro da leggere tutto d’un fiato.
Il protagonista si chiama Winston Smith, uomo dai tratti peculiari di quell’era, lavoratore presso uno studio di editoria, correggeva le bozze, modificava articoli vecchi, revisionava lettere e così via: una vita scandita da parole, inchiostro, una borsa consumata: fino a che, un giorno, una collega cadendo vicino alla sua scrivania, gli lascia un biglietto, che si rivelerà poi un invito….alla morte.
La storia si intreccia ad una situazione politica apparentemente stabile, il sesso è un tabù per il nuovo Partito e sopratutto ogni stanza, via, studio, negozio, finestra, campagna, qualsiasi posto è costantemente controllato dal Grande Fratello, un occhio vigile installato dovunque che, al primo passo falso, riprende, grida ed insulta le proprie vittime.
Non sempre i Classici sono noiosi, lenti di comprendonio e pesanti; solo a pensare che, questo Scrittore, aveva già previsto tutto perde l’appellativo di CLASSICO e si affianca, a parer mio, all’ossimoro CLASSICO MODERNO, Acquistando un po di fascino retrò.
Prezzo di copertina: 9,50€
Editore: Oscar Mondadori