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Traversone di Guglielmo Bin- un libro come pochi

Esce il primo romanzo di Guglielmo Bin dal titolo Traversone.

Classe 1988, Guglielmo vive a Pontinia (LT) dove svolge la professione di insegnante, un grande amante della musica e dello sport, Traversone è il suo romanzo d’esordio.

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Travolgente, emozionante, complesso, intrigante, astuto, spassionato: è così che si presenta la sua prima opera, 174 pagine di storia, pubblicato con Lettere Animate, si presenta sin da subito come ‘romanzo dell’anno’.

I personaggi dal carattere distinto fanno da scena ad uno sfondo storico, politico, sociale del Desertico. Ci si affeziona immediatamente di ogni singolo protagonista, perché in ognuno di loro, c’è un po’ di noi: Morgana, forte e problematica lascerà questa terra per il male del secolo, gli amici si riveleranno nemici ed i nemici si dimostreranno colleghi (e non solo), come nel caso di Bottoni. Ed ovviamente tanto, tanto, tantissimo altro ancora che, però, non svelerò.

Intervistato per l’occasione, ecco cosa ci racconta:

Come nasce Traversone?

Traversone nasce in una serata d’agosto del 2013. Vivevo, in quei mesi, un periodo di profonda incertezza – se non proprio di angoscia -, dettata da varie ragioni, ognuna di carattere diverso. Accadde così che quel giorno, a casa da solo e divorato dall’afa, in maniera del tutto spontanea e senza preavvisi, mi trovai davanti al computer a progettare – e subito ad abbozzare – qualcosa di nuovo, qualcosa che non avevo mai fatto prima

Perchè la scelta di questo titolo?

Traversone è un gioco unico nel suo genere, perché l’obiettivo è perdere: il vincitore è colui che fa meno punti, c’è un rovesciamento totale dei segni e dei valori stabiliti.. e a differenza del Tressette non puoi giocare in coppia, ognuno è solo contro gli altri. Il tema del romanzo è infatti quello del gioco, che però è un gioco a perdere, una contraddizione inevitabile che è un inno all’assurdità, alla sua bellezza e al relativo orrore. Contraddizione che ho voluto rimarcare intitolando le tre macro sezioni con cui si organizza il libro con mosse, invece, tipiche del Tressette (Accusa, Buongioco, Napoli).

Poche parole per descrivere il tuo romanzo?

E’ un’opera sull’opposto, sull’esclusione e sulla coincidenza dei sentimenti e dei processi logici, sulla gioia e sulla depressione, sulla sincerità e la falsità, tutto e il contrario di tutto.

 Ti dedicherai a nuovi progetti?

Per adesso ho intenzione di sponsorizzare al massimo l’opera d’esordio, e quindi mi sto concentrando sulla sua diffusione: probabilmente ne uscirà prossimamente anche una versione cartacea e dovrò seguirne passo passo ogni suo aspetto creativo.

A tal proposito, colgo l’occasione per ringraziare Roberto Incagnoli e Lettere Animate per l’opportunità concessa, per aver creduto in me e per aver intrapreso una strada realmente indipendente, che premia la qualità lasciando ampia libertà creativa all’autore: uno schiaffo morale davvero pesante all’arroganza e alla maleducazione di certe case editrici, spesso anche molto quotate.

Ed infine: leggete il mio libro perché…?

Perché no? 🙂

Link utile all’acquisto del romanzo Traversone di Guglielmo Bin.

http://www.amazon.it/Traversone-Guglielmo-Bin-ebook/dp/B00TT9JJ4G/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1425414619&sr=8-1&keywords=traversone

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eleonora marsella,LEONARDO MANETTI,libri,recensioni,schianti

SCHIANTI di LEONARDO MANETTI

Tra i diversi generi letterari la poesia è la più delicata e complessa: delicata perché parla dell’animo umano nelle sua sfaccettature, complessa perché non si può giudicare ma solo interpretare in cuor proprio.

Vi presenterò in questo post una raccolta poetica molto singolare, scritta da Leonardo Manetti dal titolo Schianti.

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Leonardo, classe 1981 nato a Firenze, non è scrittore per professione, anzi in realtà è laureato in viticoltura e enologia ed è un imprenditore agricolo che ha seguito le orme della sua famiglia. Nel campo delle ‘parole’ è già noto, perché è attivo nella realtà socio-culturale e ha partecipato a diversi concorsi importanti.

Esistono tantissimi strumenti per comunicare, come mai proprio la poesia?

<< Non ho scelto io la poesia, la poesia ha scelto me-confessa lo scrittore- ho sempre scritto poesie fin d’adolescente, o meglio ancora piccoli pensieri dettati dal cuore, le parole mi escono spontaneamente e stanno sospese in aria fino a quando non le metto per iscritto o me le dimentico>>.

Come pensi sia percepita la poesia in questo periodo storico?

<< In Italia penso che la poesia sia troppo legata alle regole classiche e questo non aiuta a diffonderla. In un mondo dove tutti gli aspetti della vita sono mutati, si sono evoluti con il passare del tempo, bisogna cercare nuovi stili anche per la poesia. Va bene guardare al passato ma bisogna vedere il presente e il futuro>>.

Quanto le nostre esperienze passate influenzano la nostra penna?

<< La vita è come un viaggio- dichiara Leonardo- ogni giorno la mente è arricchita dalle esperienze, dai fatti e dalle persone incontrate, e questo non può non influenzare quanto si scrive. La poesia è verità>>.

Quale idea ti sei fatto dell’editoria d’oggi?

<< Per la poesia, visto che vende ancora meno della prosa, è ancora più difficile trovare un editore disposto a pubblicarti l’opera senza chiedere soldi in cambio- confessa Leonardo- nel mio percorso fino ad oggi sono stato fortunato, forse anche grazie alla mia caparbietà, a trovare due piccole casa editrici controcorrente, Tempo al Libro di Faenza e Marco del Bucchia di Massarosa>>.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

<< Nell’ultimo periodo sono capitate diverse cose belle, e per ora continuano, da partecipazioni a eventi a vari riconoscimenti con premi vinti, ma per me la poesia è una passione e non voglio viverla con progetti di media-lunga durata come già siamo obbligati a farlo nel lavoro e nella vita quotidiana. Non sempre nella vita lo posso fare ma per la poesia si, la voglio vivere giorno per giorno>>.

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Voglio lasciarvi con una poesia che mi è arrivata dritta al cuore ed è ovviamente presente in Schianti di Leonardo Manetti:

ODIO

 

Odiare è amore

Pensiero deviato

Incroci pericolosi

Persa per strada.

 

Distante e silenzioso

Muore la ragione

Viva il rancore

Dall’amore acceso.

 

Pe chiunque volesse avvinarsi a questa fantastica raccolta poetica, ecco qui il link utile: http://www.tempoallibro.it/schianti.html

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DAVID VALENTINI,eleonora marsella,libri,recensione

Moti di rivoluzione intorno alla morte di DAVID VALENTINI

Giornate spente, vento, apatia sono gli ingredienti di un weekend uggioso, se però, siete accompagnati da un buon libro sono certa che le ore vi potranno sfuggire dalle vostre mani.

Moti di rivoluzione intorno alla morte è un buon libro che potrebbe cullare le vostre giornate, sebben le 220 pagine potrebbero essere lette in pochissime ore.

Lo scrittore è David Valentini, classe 1987, laureato con lode in Filosofia presso l’Università La Sapienza, scrive dal 2005.

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Il suo romanzo è una splendida storia che si snocciola intorno ad un fatto terribile: la morte del giovane Daniele, dovuto ad un incidente stradale a Roma.

I personaggi che colorano le vicende, che vanno dal 12 al 16 Settembre, sono descritti così dettagliatamente che sembra quasi di toccarli o di conoscerli. Dai caratteri differenti, si distingue Sofia sorella di Daniele col il suo caratterino tipico adolescenziale, il padre, dal carattere introverso e la madre così ansiosa.

Diverse altre figure partecipano al romanzo, sono tutte descritte dall’interno, le pagine trapelano i pensieri dei protagonisti..

Come nasce Moti di rivoluzione intorno alla morte?

<<A differenza del mio primo romanzo, Moti di rivoluzione non è autobiografico. È segnato però da una domanda molto personale: cosa accadrebbe, alle persone che amo, se io morissi? Il libro è la storia di un protagonista assente vissuto attraverso le parole e i gesti dei presenti>>.

La fine è al quanto inaspettata: quale messaggio hai voluto lanciare ai tuoi lettori?

<<Io detesto i libri con la “morale”, mentre amo i finali aperti, in cui il lettore può inserire le “continuazione” desiderata. Il mio intento è quello di far sorgere domande e riflessioni nel lettore, non di fornire risposte esaustive>>.

Il prezzo di copertina è di 6 euro. Prezzo modico, calcolando le 220 pagine di lavoro. Perché questa scelta?

<<Finché posso, vorrei lasciare i miei testi a un prezzo accessibile a tutti, poiché in Italia leggere costa troppo, quando si acquista del “nuovo”. Spero di poter fare lo stesso anche col nuovo editore>>.

Ci sono aspetti autobiografici all’interno del romanzo?

Solo nei dettagli e in alcune riflessioni, soprattutto quelle di ordine “morale”. La mia vita non è interessante, perché gli altri dovrebbero leggere un testo al riguardo?

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Moti di rivoluzione intorno alla morte, prezzo di copertina 6 euro, 220 pagine da leggere e amare.

Il libro sarà in commercio nei prossimi mesi (con editore non EAP) io ho avuto il piacere di leggere la versione pubblicata in selfpublishing.

Per altre info: http://www.darvax.com/miei-libri/moti-di-rivoluzione-romanzo/

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libri,poesia,recensione

Anti-Zibaldone 2.0 di Roberta Fausta Ilaria Visone

Mi è capitato tra le mani un libro molto singolare sia per la sua grandezza e sia per la sua unicità di scrittura.

Il titolo è Anti-Zibaldone 2.0 e l’autrice è Roberta Fausta Ilaria Visone che ha creato una raccolta di poesie con un tema centrale: l’amore e le sue sfumature.

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Come nasce questa raccolta?

<<L’idea di pubblicare le mie poesie già mi frullava nella testa da tempo, tanto da inviarle alla casa editrice Albatros – Il filo. Mi fu inviato il contratto ma per motivi meramente economici non potetti accettare la loro proposta e in ogni caso sentivo come se mancasse un pezzo fondamentale, una forma di chiusura di quel cerchio nato col tempo, con le esperienze, con l’estro. Una poesia che significasse per me l’addio a questo genere letterario, poiché oggigiorno voglio dedicarmi alla prosa. Ma soprattutto mi mancava il coraggio di mostrare questo lato di me agli altri: in passato avevo scelto solo quelle 7-8 persone “elette” cui far leggere le mie poesie, quelle che sicuramente avrebbero carpito aspetti del mio pensiero non accessibili a tutti. Errori di gioventù, tranne in un paio di casi.

Ebbene, qualche mese fa ho fatto un sogno su cui ho riflettuto per un po’ (ulteriori approfondimenti potete trovarli nella Prefazione), fino a trovarne una spiegazione: dovevo trovare il coraggio di realizzare l’opera e pubblicarla. Dopo un lungo periodo di blocco, dove a stento avevo scritto 3-4 poesie che nulla hanno a che vedere con quelle del periodo adolescenziale, finalmente sono riuscita a scrivere anche l’ultima poesia, dedicata a mio padre che dal giorno di San Michele 2014 ha lasciato questo mondo saturo a causa del male del secolo: un cancro che ha aggredito lui e tutti noi suoi cari con una veloce violenza>>

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Quale messaggio vuoi che arrivi ai lettori?

<< In primis mi rivolgo a tutte quelle persone che idealizzano un rapporto per poi ritrovarsi a grattare il fondo del barile: non arrendetevi nel cercare ciò che davvero vi fa stare bene e, non appena l’avrete trovato, siate disposte a condividere questo bene con persone adeguate. Perché dico adeguate? Perché la vita, le molteplici esperienze in amore, amicizia, cuginanza, mi hanno insegnato che noi non siamo adatti a tutti e non tutti sono adatti a noi, che i tempi nostri non sono quelli altrui e viceversa, pertanto poiché la vita è un morso (per non dire una scala di pollaio etc. etc.) bisogna godersi gli istanti con chi ci desidera davvero, con chi sa apprezzare la nostra presenza e non con chi è cieco di fronte alle tante dimostrazioni di affetto, con chi ci dà il contentino che una persona infatuata vede come un castello. C’è anche una bella notizia però: il karma funziona davvero, quindi ciò che avrete seminato lo raccoglierete, what goes around comes around. Passerà del tempo, vi saranno tante bufere, ma raccoglierete prima o poi. E quando lo raccoglierete ci saranno gioie quanto malelingue: stay strong and carry on! Avanti tutta!>>

Come pensi sia percepita la poesia nel mondo contemporaneo?

<<La poesia nel mondo contemporaneo tanto può essere chiara e orecchiabile, quindi facilmente fruibile a un pubblico vasto, tanto può contenere dei messaggi criptati che non tutti sono in grado di comprendere o che non tutti percepiscono subito, quindi diventa un genere letterario di nicchia>>

Stai lavorando ad altri progetti?

<< Ho intenzione di (auto) pubblicare un’opera in prosa di carattere ironico, se non satirico e umoristico. Il tema? Il Belpaese. Il titolo? Già ce l’ho, ispiratomi da un vecchio post nel gruppo TFA di inglese dove si denunciavano, a ragione, determinati controsensi. Poi chissà, potrei cimentarmi in una tematica diversa (anche questa ce l’ho, anzi due tematiche!), ma niente roba da diabete ché ho già contribuito in ciò con talune mie poesie adolescenziali!>>

Di seguito potete trovare l’elenco di alcune librerie cartacee e online dove è possibile ordinare e comprare il libro:

YOUCANPRINT CARTACEO: http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/anti-zibaldone-20.html

YOUCANPRINT E-BOOK: http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/anti-zibaldone-20-ebook.html

AMAZON: http://www.amazon.it/Anti-Zibaldone-2-0-Roberta-F-Visone/dp/889116772X/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1423679602&sr=8-1&keywords=ANTI-ZIBALDONE+2.0

MONDADORI STORE: http://www.mondadoristore.it/Anti-Zibaldone-20-Roberta-F-Visone/eai978889116772/

HOEPLI: http://www.hoepli.it/libro/anti-zibaldone-20/9788891167729.html

RCS: http://www.rcslibri.it/scheda-libro/?isbn=9788891167729

EXCALIBOOKS: http://www.excalibooks.com/Ebook/I/_Roberta_Fausta_Ilaria_Visone_/_Anti-Zibaldone_20_/9788891170019

IBS: http://www.ibs.it/ebook/Visone-Roberta-Fausta/Anti-Zibaldone-2-0/9788891170019.html

LIBRERIA UNIVERSITARIA: http://www.libreriauniversitaria.it/anti-zibaldone-2-visone-roberta/libro/9788891167729

UNILIBRO: http://www.unilibro.it/libro/visone-roberta-f-/anti-zibaldone-2-0/9788891167729

LIBRERIA FERNANDEZ: http://www.libreriafernandez.it/libreria/catalogo/cerca/TA_both/anti-zibaldone-sp-2-dot-0/Rank/DESC

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fabio sciarpelletti,in viaggio con dante,libri,recensione,talenti

In viaggio vicino a Dante di FABIO SCIARPELLETTI

Caro lettore hai presente quella tipologia di libro che non può assolutamente mancare nella tua libreria?

Ecco, oggi ti parlerò di un romanzo che dovrai comprare, che divorerai in sole due ore perché la storia è così bella che quasi ti farà dimenticare di tutti gli impegni che avresti dovuto fare durante la lettura.

In viaggio vicino Dante è il romanzo in questione scritto da Fabio Sciarpelletti, scrittore non per professione ma per vocazione.

La storia è avvincente e ipnotizzante: Federico, uomo di successo, riceve un sms nel cuore della notte, uno dei suoi migliori amici, David, si è suicidato per via della sua omosessualità e questo episodio farà sì che lui dovrà rincontrare la sua ex compagna dopo 9 anni d’assenza. Come se non bastasse, Federico, Ginevra, Paolo e Manfredi riceveranno un messaggio dopo la morte di David con un epilogo in comune da risolvere.

Un romanzo meraviglioso, consigliato a chiunque e, per chi volesse conoscere meglio lo scrittore…..

Come nasce IN VIAGGIO VICINO a DANTE?

<<Questo romanzo- racconta Fabio- lo considero il totale frutto di un’ispirazione improvvisa. Dopo L’Orizzonte delle verità stavo facendo delle ricerche perché avevo in mente un lavoro nuovo, volevo scrivere una storia su una figura femminile e mi stavo informando su alcune bambine scomparse nel nord America. Poi all’improvviso è arrivato il ciclone che mi ha portato a scrivere in meno di quattro mesi In Treno Vicino a Dante. La prima stesura è stata buttata giù tutta di getto ed è per questo che, secondo me, risulta così scorrevole. È iniziato tutto per caso. Una sera ero andato a letto presto e stavo navigando sul mio profilo facebook. Vedo postata una mia foto di quando ero bambino e un commento di un amica dei miei genitori. La frase mi ha spaventato un po’, diceva più o meno così IO TI RICORDO COSI’, sembrava quasi un omaggio in ricordo di un defunto. Da qui l’incipit, poi tutto l’intreccio è maturato molto velocemente pagina dopo pagina. >>

Ci sono tratti autobiografici?

<< No, credo di no, anche se ognuno dei quattro protagonisti è portavoce di alcune mie visioni del mondo. Però in sincerità ti confido che tutta la storia così introspettiva ed psicologicamente motivante non sarebbe nata se non avessi frequentato per alcuni mesi una terapia di gruppo psichiatrica. Io l’ho fatto da accompagnatore-spettatore ma i problemi di quelle persone erano reali . Le loro storie così complicate si sono rimodulate nella psiche dei miei personaggi.>>

Perché il tema dell’omosessualità?

<<La risposta si collega proprio a questa esperienza. Un giorno entra nello studio dove si faceva la terapia, un ragazzo che non avevo mai visto. Quando il dottore gli ha ceduto la parola , si è presentato e ha confidato al gruppo che era mancato per un po’ di tempo perché aveva tentato il suicidio. Quel ragazzo non riusciva a vivere poiché il mondo da cui veniva non accettava la sua omosessualità. Soprattutto nella famiglia l’argomento era stato un tabù fin dalle prime confidenze e attrazioni verso ragazzi dello stesso sesso. Nel giorno del suo compleanno fuggiva in un posto dove poteva stare da solo, perché quel giorno per lui era maledetto, il giorno in cui non era nato donna>>.

Bolle in pentola qualche altro lavoro?

<< Direi di si, poiché la mente di chi scrive e di un artista in generale è sempre in movimento. Qualcuno più famoso di me diceva “ Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?”

Attualmente sto scrivendo Il Protettore degli Angeli, una storia raccontata in prima persona in cui la protagonista è un’ assistente sociale che si trova alle prese con la sparizione di tre bambine. Il problema è che l’ultima persona ad averle viste risulta proprio lei. Tutti e tre, con situazioni famigliari disagiate, erano seguite dal suo ufficio, il quale diventa oggetto di indagini e perquisizioni fino al punto di non ritorno , perché all’improvviso a scomparire sarà Ludovica, sua figlia. >>

Avete curiosità di leggere il nuovo romanzo di Fabio Sciarpelletti?

Ecco il link per l’acquisto: http://www.amazon.it/Treno-Vicino-Dante-Fabio-Sciarpelletti/dp/1503026027/ref=tmm_pap_title_0

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ALESSIA CUCè,ESORDIENTI,FANTASY,Italia,libri,recensione,scrittori,TRA LE BRACCIA DI UN SOGNO

ALESSIA CUCè: TRA LE BRACCIA DI UN SOGNO..

Leggere è la passione più bella che si possa avere: comodamente seduto, davanti ad un caminetto, hai la possibilità di esplorare nuove realtà semplicemente leggendo ed immaginando: non è fantastico?

La sensazione di esplorare realtà a me sconosciute mi ha trascinata durante questo weekend come un uragano, tutto questo è stato possibile leggendo il romanzo di Alessia Cucè- Tra le braccia di un sogno. Il ritorno del sigillo bianco.

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Alessia, classe 1980, è al suo secondo capitolo, il primo (della stessa saga- Tra le braccia di un sogno) risale praticamente a meno di un anno fa.

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Io ho avuto il piacere di recensire il suo secondo romanzo, uscito nel novembre 2014 e quando ho chiesto ad Alessia di riassumere quello precedente, ecco come m’ha risposto:

<< Alyssa, docente universitaria e donna affermata, sente che la sua vita terrena le sta stretta, forse per la sua grande paura della morte o forse per il suo sogno sempre uguale da quando aveva 5 anni: quell’uomo poggiato a quell’albero, in quel mondo idilliaco, che non riesce mai a raggiungere. Nel giorno del suo trentesimo compleanno però, il fato vuole farle un meraviglioso regalo e vuole condurla finalmente a scoprire il mondo dei suoi sogni, DreamWorld, un mondo nel quale le anime degli esseri umani, unite da Dio, possono ritrovarsi e godere dell’eternità. Ma il regalo più bello è incontrare Nächt, quell’uomo che lei ha sempre sognato. Quell’uomo che scoprirà essere la sua anima gemella. Ma l’eternità non è facile da ottenere, a causa della guerra tra i Globi Alati: Samanael, protettore di DreamWorld e i suoi fratelli, esseri immortali di una bellezza disarmante, gelosi degli esseri umani. Alyssa diventerà l’unica possibilità per riuscire a stipulare un contratto, dato che a lei è stata affidata la chiave del Sigillo Bianco, unica esistente in tutto l’universo, da Margherita, la porta che permette l’accesso tra i due mondi, e vivere l’eternità con il suo amore, che invece, quando scopre che lei è il Sigillo, alza una barriera per evitare ogni contatto se non quello dell’addestramento. Alyssa scoprirà i suoi poteri, grazie alle sue precedenti vite e grazie soprattutto alla daga forgiata con l’aiuto di Dio, da Samanael. Conoscerà il meraviglioso puma bianco protettore del Globo e visiterà le terre di quel meraviglioso sogno, ma si dispererà di non poter godere della sua anima gemella. Quando sarà giunta l’ora di incontrare i Globi Alati capeggiati da Nataniel, Alyssa riuscirà a stipulare di nuovo l’accordo, salvando le terre si Samanael e tutte le anime che lo popolano, ma pagando a caro prezzo la dimostrazione dell’amore incondizionato che può dare un uomo. È così costretta a ritornare per sempre nella sua prigione, la terra.>>

Leggendo il secondo capitolo della saga di Tra le braccia di un sogno, me ne sono praticamente innamorata anzi sono in attesa della sua terza uscita che, come m’ha confessato Alessia, bolle in pentola da un po’ di tempo.

La storia è avvincente, ruota intorno questo mondo fantastico (in parallelo con la vita terrena) che fa da sfondo ad una guerra che, purtroppo, si scatenerà ai piani alti, lasciando anche qualche morto. In realtà ciò che più colpisce di questa scrittrice esordiente è l’attenzione per i particolari, il mondo non-reale è descritto in modo così realistico che pare di viverlo.

Come nasce TRA LE BRACCIA DI UN SOGNO?

<<Dai miei sogni. Ho sognato Nächt poggiato a quella sequoia per diversi mesi. Ho deciso così di cominciare a scrivere dei miei sogni e poco alla volta la mia avventura ha preso vita.>>

Nella storia parli di una dimensione parallela: ci credi davvero all’idea che dopo la morte ci sarà un’altra vita? 

<<Io temo la morte,- confessa Alessia- credo che ci possa essere qualcosa dopo, ma la cosa comunque mi spaventa a tal punto da creare il sentiero delle anime. Diciamo che è auto-persuasione!>>

Il secondo romanzo è ricco di avventure di Ali e il suo uomo, ritrovato dopo tempo, prevedi già una terza uscita?

<<Sì, sto già lavorando sul terzo capitolo di Tra le braccia di un Sogno “L’esercito dei Dannati”. Diciamo che in questo capitolo l’eternità dei miei personaggi sarà messa a rischio ancora una volta.>>

Sono presenti tratti autobiografici nei romanzi?

<<Moltissimi. Sogni che non sono riuscita a realizzare, come l’università. Il desiderio di riunire la mia anima a quella a me segnata rispecchia la lontananza forzata con mio marito, sergente dell’esercito, per tanti anni. Lulù…nella vita reale è mia cugina, ma per me è una sorella. Il desiderio di rivedere mio padre, morto nel 2012….e tantissimi altri.>>

SIETE CURIOSIIIII?

Fate bene ad esserlo, questo romanzo di Alessia Cucè non vi deluderà!

Ecco tutti i contatti utili:

PAGINA FACEBOOK

https://www.facebook.com/tralebracciadiunsognoalessiacuce?ref=aymt_homepage_panel

Link per l’acquisto

Tra le braccia di un Sogno (Volume 1)
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Tra le braccia di un Sogno “Il ritorno del Sigillo Bianco” ( volume 2)

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artisti,attilio saletta,libri

ATTILIO SALETTA

Ciò che mi affascina di più del mio lavoro è il continuo incontrare, conoscere e esplorare tipologie di persone che mai e poi mai nella mia vita avrei incontrato per strada e a caso.

Oggi vi parlerò di una persona, lui si chiama Attilio Saletta, nella vita scrive, scrive, scrive,scrive e scrive……

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Ho deciso di non intervistarlo, anzi questo è il modo in cui si è presentato alla sottoscritta e ritengo che sia il modo migliore per farlo conoscere anche a voi.

<< Parlo in terza persona: un bambino di otto anni è accusato di voler usar il sapere per farci qualcosa di suo, trova contro di lui l’intero corpo insegnante e tutti i suoi compagni di scuola…per strani motivi, decide di diventar un auto didatta, andando in bilbioteca e prendendo dati da insegnanti che non lavorano nell’istruzione ufficiale; costoro diventano i suoi insegnanti, a scuola vede solo farse sul tema della conoscenza e s’attira molti nemici, diventando insofferente al disco rotto dei “grandi uomini”

Situazioni pressochè uguali incontra nell’arco della sua vita come oggi; pensar diversamente, osservar e non parlare, il silenzio, il dubbio, crisi di rigetto dalle parole più usate, le strade dell’impopolarità e lo stupirsi della vita, sono oggi per questa persona la base assieme al mai partecipar ad alcuna disputa dialetticca, giacchè i fatti, in tali competizioni perdono sempre non indossando maschere e l’uomo non è stato generato per far il commediante e nessuno è nato per comandar e neanche per far la comparsa.

Per strani motivi, ad un certo punto ha molto da scrivere, data la carellata di personaggi che ha incontrato, tutti a voler prender possesso della sua sceneggiatura, ma lui mai ha accettato i meccanismi del neuro marketing e la guerra contro l’intelligenza umana è oggi il conflitto bellico più cruento che esista…”l’omicidio in nome delle idee”il crimine economico pure… Gogol e Kafka, scrissero tanto di tale guerra, lui ha deciso da tempo di proseguir a descriverla oggi.

Dieci anni fa circa, dopo l’ennesimo terrorismo psicologico ai sui danni, decide di ritornar a scrivere ed investir su se stesso, non verso la ragione degli altri, o peggio le opinioni, vero carcere del genere umano assieme alla bramosia del contarsi, la tolleranza verso la menzogna sempre più alta che genera consenso , vita agiata e darwinismo sociale per le vittime di tal circuito mentale.

Senza premeditazione, finisce nei meccanismi letterali del surrealismo senza saper di usarli ed inizia a giocar su tutto: l’oggi, le definizioni delle parole, i riti dell’intellettualismo, la mediocrità, le guerre per la reputazione, la plebe più comica degli alti papaveri, invenzione di scenari assurdi, animali parlanti saggi, i suoi aforismi; ma si rende conto che il materiale che ha messo assieme è enorme…tremila pagine tra appunti, scritti, articoli, ricerche in ogni dove, piccoli racconti, suoi esperimenti empirici e sul campo….a decine…osservazioni cercando di passar inosservato, riuscendoci assai bene, sue sensazioni nel momento stesso in cui scrive, leggendo decine di libri, raccontando storie e quando scrive, accade che vi è una persona nei sui pressi, quella persona finisce nel suo racconto a sua insaputa, andando in biblioteca con la netta percezione che sono i libri a cercar lui, non il contrario.

Il primo lavoro è assemblar tutto quel materiale per argomenti, ma non sa cosa potrà farci, meno che mai esiste una trama e personaggi con intrecci di situazioni.

Quando inizia la sua favola surrealista, tutto parte senza saper mai cosa scriverà e magicamente è come se la trama esisteva, ma forse non da lui e l’insieme fluisce lineare come se vi fosse stato un disegno predefinito e tutto quello che aveva scritto in precedenza…stravolto completamente e la cosa bella…mai ha dovuto cambiar nulla di cosa aveva scritto la prima volta… a parte l’ortografia e l’editing.

Negli ultimi anni completa la sua favola surrealistica in quattro volumi, un’opera gigantesca, libri definiti dall’autore…percorsi, non opere letterarie, che partono da un punto ed arrivano senza saper dove:”Cronache dalla Contea della Contortia” partendo da un teatro, che diventa un tappeto volante di situazioni che poi arrivano in diversi luoghi lugubri come il Parlamentecatti, il palazzo d’ingiustias veritatis, il palazzo della cartafia, il castello degli sgraziati, con decine di personaggi e viaggi surreali, l’assurdo giocar con il reale…e nel finale..gli agganci all’ultimo percorso e quello successivo.

Il secondo percorso.” The Self Determinism Land”…un racconto d’avventura all’interno, diviso in tre parti, ma un viaggio nei meccanismi del “non detto” con anche una storia d’amore che lega i destini di un uomo calmo ed una donna misteriosa; ma dentro il percorso altre vicende divise in due parti: una compagnia teatrale litigiosa, una commedia sull’amore tra un uomo ed una donna, contrarissimi a ipotesi di legami sentimentali, il divertimento, prendendo gioco la superbia, Shakspeare che incontra diversi suoi personaggi nell’oggi e fanno confronti…diverse altre vicende.

Il terzo percorso.” Il ballo delle verginelle”…qui inizia l’evoluzione del raccontar vicende, riproponendo assieme al surreale, esperimenti espressivi dove i personaggi, esprimono concetti attraverso la danza, l’opera buffa, le arti figurative, invenzioni di dialoghi, il gioco dramma, la farsa, la commedia dell’arte, il teatro dell’assurdo.

Tutto parte da una biblioteca dove un personaggio legge qualcosa, escono dinamici individui che costringono l’uomo a crear storie, lui cerca di nascondersi, ma è individuato e suo malgrado, inventa racconti ed il gruppo finisce in un’ambientazione senza senso dove tutto è fuori fase.

L’ultimo percorso è:”Moon River”….qui l’evoluzione è totale dove i personaggi entrano ed escono da pellicole cinematografiche, dipinti, opere teatrali, liriche, farse, luoghi lugubri ed ariosi, foreste misteriose, balli naturalistici e interiori, opere buffe, carceri volontarie, esperimenti espressivi a manetta; ma dentro anche una farsa sulla mediocrità con una donna che s’inventa un posto di potere che non esiste, gli abitanti fanno di tutto per entrar nelle sue grazie.

 

L’autore manda l’opera a diversi editori che dicono ogni bene del lavoro, ma gli dicono che è troppo alta per il lettore, troppo uso d’attività di ricerca; l’eccellenza quindi nel campo della cultura non è un bene quindi.

Fa uscire un piccolo libro.” Metafore Contemporanee” dove vi è pure una versione al contrario de “I Promessi Sposi”….qui due che hanno superato la mezza età ,sono osteggiati dai loro figli perché desiderano sposarsi….

Nonostante le avversità con solo il primo percorso fatto uscire by self publishing, senza riscontri economici degni di questo nome, scrive altri due percorsi legati ad un solo progetto… il primo è un viaggio nel “non detto”…ma dentro luoghi di città con nomi del corpo umano….come ippocampo, bulbo e altri…il secondo percorso è un viaggio farsesco dentro l’antagonismo, prendendolo di mira.

Anche qui, stesso discorso: opera troppo alta come standard letterario.

Allora decide di trasformar diverse sue opere letterarie in lavori teatrali…in poche settimane…adesso parlo in prima persona… realizzo.” Scrivo per legittima difesa”…libro che contiene quindici mie opere teatrali…uscito nel novembre dello scorso anno, talune di queste, nuove completamente, le altre trasformate per il teatro dove giocar con il nonsenso è la costante come la morte che si lamenta del lavoro, per colpa dell’ipocrisia, una sfida umoristica tra quella che fa ridere facilmente e l’altra quasi mai, la farsa sulle maschere, la commedia degli spettri, un’opera di danza fatta su vari scenari, le opere buffe, un’altra che gioca sulle emozioni umane e molto altro.

Negli ultimi mesi ho avuto un problema cardiaco che non sapevo di avere, quel disagio mi ha aperto molte strade su me stesso e come vedo il prossimo; oggi vivo con un pacemaker e sotto controllo costante per la coagulazione del sangue.

Sto scrivendo un breve racconto…una storia d’amore tra un uomo ed una donna, glaciali, ma scoprono di aver un problema cardiaco simile al mio…la loro vita cambierà…come la mia….donerò l’opera per aiutar la ricerca contro le cardiopatie, ma ho già iniziato a far divulgazione medico-scientifica in rete su molti temi legati alla prevenzione per impedir l’ictus cerebrale e le fibrillazioni con articoli che ho diffuso in rete.

Come nota finale: presto manderò su youtube dei miei video dove ho intenzione di far qualcosa di particolare, sono alla ricerca di un agente che mi supporti nel mio lavoro che non è usuale, far uscir la mia opera surreale, magari a puntate, mettere in scena le mie opere teatrali, sto già ora lavorando ad altre opere.>>

Io non ho voluto intervistarlo, la sua persona parla da se e bisogna ammettere che è anche abbastanza bravo con le parole, nonostante la sua non-giovane età. (ma non svelerò l’anno di nascita!).

Qui ci sono i contatti di Attilio:

www.twitter.com/reason44

www.facebook.com/atiliosaletta

http://wwwgwenkalon-incursioni.blogspot.it/…/qualcosa-di-nu…

http://www.lafeltrinelli.it/ebook/saletta-attilio/scrivo-legittima-difesa/9788899181086

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‘Qualcosa non torna’ di GIANLUCA GIUSTI

Questa settimana ho recensito un libro veramente interessante e insolito, lui non è uno scrittore per professione anzi fa ben altro nella vita ma la semplicità e l’ironia utilizzata attraverso la sua scrittura fa del suo libro un vero capolavoro da avere assolutamente nella propria libreria.

Gianluca Giusti autore del libro “Qualcosa non torna” classe ’64, per professione si destreggia all’interno degli ambienti farmaceutici e oggi vi presento il suo terzo e ultimo libro.

gianluca giusti foto

(qui ci sono le pagine dei suoi precedenti libri https://www.facebook.com/pages/OscuraMente/506891599429331
https://www.facebook.com/pages/Cuba-istruzioni-per-luso/205027556368020 ).

Il nuovo libro Qualcosa non torna è abbastanza corposo, con le sue 354 pagine scorrevolissime ci guida attraverso un percorso informativo-riflessivo sui “misteri” del mondo. Cosa tratta?

Si parla di religione, peccato, le ultime ore di Gesù, le tre religioni monoteistiche, paradiso o inferno, miracoli, stigmate, reincarnazione, ufo, astrologia e tantissimo altro ancora.

Il volume è costituito da tre capitoli, oltre alla prefazione e alle dovute conclusioni.

La lettura si presenta oggettiva e ricca di dati, sono presenti spiegazioni, teorie e aneddoti sui misteri del mondo ovviamente trattati con la massima semplicità e ironia.

Un particolare che m’ha colpito è che durante il libro si incontrano aforismi celebri attinenti ai paragrafi trattati.

Nel paragrafo che tratta Le contraddizioni di Dio Giusti scrive << La religione per spiegare l’ignoto propone decise ma semplici spiegazioni che riescono a convincere facilmente in modo immediato e rassicurante, senza bisogno di riflessioni o studio critico. Di contro la spiegazione scientifica è spesso difficile ma soprattutto non è alla portata di tutti. La risposta della scienza poi, è spesso molto meno romantica, rassicurante e piacevole della versione religiosa. >>

Un altro passaggio molto interessante dal punto di vista dei dati si trova nel paragrafo Religione e cita << L’Universo così grande ha leggi fisiche note che lo governano e ci riguardano direttamente, come la velocità della luce, la legge della gravità universale, l’elettromagnetismo, la forza nucleare debole e forte, le leggi della termodinamica ecc ma la cosa più affascinante è che l’Universo, in realtà, nasconde ancora un bel 96% di misteri. >>

Il libro di Gianluca Giusti è ricchissimo da qualsiasi punto di vista, le riflessioni logiche sui misteri del mondo sono affascinanti e intriganti al tempo stesso: un libro da avere!

Per l’occasione ho intervistato lo scrittore, approfondire nell’animo dell’autore mi affascina molto.

Come e quando nasce la passione per la scrittura?

<<Anzitutto grazie a te per questa opportunità e grazie ai lettori che stanno leggendo questa intervista. Quello di scrivere era un obiettivo che avevo fin da ragazzo. Mi mancava il cosa scrivere. Poi 2012 è arrivata l’idea e ho provato a farlo. Da lì è nato OscuraMente, il primo libro, che mi ha permesso di fare il mio esordio editoriale. >>

Perché hai deciso di incentrare il tuo terzo libro su svariati argomenti che, però, hanno tutti lo stesso filo conduttore (il mistero)? Solitamente su tali argomenti la gente guadagna miliardi sostenendo esattamente il contrario di ciò che hai scritto nel tuo libro. Cosa ti ha fatto pensare che, tali teorie, potrebbero essere utili al prossimo?

<<Perché sia che si tratti di Religione, paranormale religioso o di paranormale in generale si danno molte, troppo cose per scontato. Crediamo, in linea mediana, a una montagna di roba solo perché è così che ce le hanno sempre raccontate, magari grazie a una cultura religiosa che parte, guarda caso, dalla nascita con il battesimo. Diamo per scontato che Bibbia e Vangeli siano la verità assoluta senza magari averli mai letti, oppure perché abbiamo acchiappato qualche estrapolazione qua e là. Crediamo all’autenticità della Sindone o dei miracoli solo perché ne parlano, spesso senza contraddittorio, a Porta a Porta. Idem sul paranormale o gli Ufo. Se lo dice Voyager, sarà vero di sicuro. Ci piace credere nell’impossibile perché apparentemente sembra così, senza pensare o domandarsi mai se tali fenomeni sono riconosciuti o meno dalla comunità scientifica internazionale. È vero, quello che dici, certi autori fanno miliardi o milioni a cavallo di questi argomenti, ma qualcuno controcorrente doveva pur andarci. Eccomi qua! Vedi, nel mio ultimo libro Qualcosa non torna, non do esattamente delle risposte. In fondo in fine non sono nessuno per darle. Cerco un modo perché sia il lettore a trovare le risposte che cerca magari che rafforzino le sue credenze oppure le mettano in dubbio. Senza nascondere la mia parte scettico razionale, io propongo delle riflessioni, dei ragionamenti. Parlo direttamente con il lettore analizzando il tema in questione. Chiedo direttamente a lui se tutto quello che sta leggendo visto con un occhio critico e di analisi profonda dei fatti sia plausibile oppure è bene fermarsi un attimo e farci un pensierino sopra. Pensare e riflettere a fondo sulle cose non è mai negativo. È questo che rende il lettore il vero protagonista del libro. L’utilità soprattutto per il paranormale è enorme, visto il numero dei ciarlatani o persuasori occulti liberi di andare in giro a fare danni e quello delle vittime coinvolte. >>

Cosa bolle in pentola per il nuovo anno?

<<Ho terminato il mio quarto libro che parlerà e naturalmente sfaterà altri miti della mente. Non sembra ma ce ne sono diversi, alcuni davvero clamorosi. Sono alla revisione finale per cui nessun addio ma solo un momentaneo ciao>>.

Qui i riferimenti dello scrittore:

http://www.gianlucagiusti.com
https://www.facebook.com/pages/Qualcosa-NON-TORNA-di-Gianluca-Giusti/861820720512238?ref=hl
https://www.facebook.com/gianluca.giusti.64

Editore Edizioni c’era una volta, prezzo di copertina 13 euro.

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Recensione Giornalismo,informazione e comunicazione di ROBERTO BALDASSARI

Il nuovo libro di Roberto Baldassari “Giornalismo, informazione e comunicazione” si presenta sin dalle prime pagine scorrevole e di facile lettura, i cinque capitoli del suo ultimo lavoro si snodano tra linguaggio tecnico e quotidianità, un libro didattico e al tempo spesso molto attuale è edito da Marsilio al costo di copertina di 12 euro.

Chi è Roberto Baldassari? È Presidente dell’Istituto Piepoli, insegna giornalismo all’Università di RomaTRE, negli ultimi anni ha pubblicato oltre cinquanta studi ed articoli e tra le monografie più recenti: Titoli, testi e comunicazione (2008); Il mercato del libro (2009); Il titolo perfetto (2012). Nel 2014 viene nominato membro dell’Organismo Indipendente di valutazione della CCIIA di Roma.

Il suo ultimo libro Giornalismo, informazione e comunicazione spazia tra questi tre argomenti, dedica dello spazio alla storia della televisione, del giornale e alla nascita dei media per poi approdare ad una teoria elaborata ed analizzata dallo stesso Baldassari ‘Newswebing User Model’ che “prevede alcune caratteristiche base ereditate dai modelli precedenti, offrendo una nuova posizione centrale, in cui non è più presente la notizia, il contenuto, il giornalista, il mezzo di comunicazione ma l’utente, il netizen, il citizen, il consumatore mediale o più semplicemente l’essere umano che crea, genera e compartecipa in maniera sempre più determinante alla realizzazione del processo di produzione contenuti e notizie”.

Un intero capitolo è dedicato al vasto mondo della titolazione, importanza e impostazioni del titolo, con l’analisi di più tipologie di titoli fino ad arrivare a vere e proprie istruzioni per la titol@zione stessa.

Il libro si conclude con degli interventi molto interessanti da parte di nomi famosi nel campo del giornalismo, dove ognuno di essi esprime il proprio parere sulle bufale giornalistiche, sui titoli e altri elementi di fondamentale importanza; escono fuori nomi come Maurizio Beretta, Luigi Contu, Ezio Mauro, Antonio Padellaro, Giampaolo Pansa, Antonio Preziosi e Sarah Varetto. Tuttavia prima della bibliografia a cura di Patrizia Caridi, è possibile consultare un ricco glossario creato dallo stesso Roberto Baldassari.

Cos’altro aggiungere? Un libro che ognuno di noi dovrebbe avere nella propria libreria, per capirci qualcosa in più di informazione, comunicazione e del giornalismo degli ultimi tempi.

BALDASSARI

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La costola di Adamo di Antonio Manzini

Sabato. Weekend. Piove.

Cammino con Africa, il mio jack russel, su Viale Marconi, piove da diverse ore ormai ma la mia amica a quattro zampe mi chiamava ormai da un pezzo e quindi, costretta dai suoi occhi dolci, decido di scendere per strada.

Una tizia mi ferma, solito block notes in mano, subito penso al volontariato, offerte, donazioni ed invece….voleva propormi una card fedeltà che ti permette di avere dal 30% al 50% di sconto presso la nuova Mondadori, esattamente vicino casa mia, proprio dove, inizialmente, non mi andava di scendere!

Entro il libreria, il primo libro lo compro col 40% ed il secondo me lo regalano loro, scelgo i libri in fretta sia perchè Africa cominciava ad impazzire in negozio, sia perché la promoter mi mette decisamente fretta. Addito il primo libro che ho scelto dal loro catalogo e che visivamente mi colpisce: La costola di Abramo di Antonio Manzini.

Inizialmente mi ha attratto il nome…ADAMO..ho pensato: chissà che cazzo farà questo Adamo? Eppure il libro, divorato in pochissime ore, si è rivelato un capolavoro!

La storia inizia un giovedì, l’arco temporale è perfettamente scandito dai capitoli, i personaggi sono originali, diversi e inaspettati, la lettura ha un’andatura lenta nel primo momento ma man-mano che leggete..vi posso assicurare che lo divorerete, una volta arrivati all’ultima pagina, verrete abbracciati da un senso di nostalgia verso il libro appena terminato…esattamente come è successo a me!

Il protagonista è Rosso Schiavone, dalla personalità cupa ma ironica, un elemento di fondamentale importanza in tutto il racconto.

Il romanzo di Manzini ha un bellissimo ventaglio di particolari, momenti, luoghi sono descritti minuziosamente e questo mix di ingredienti fa diventare il giallo un GIALLO MAGNIFICO.

Non voglio svelarmi altro, correte a comprarlo se ho suscitato la vostra curiosità, non rimarrete deluse…anzi vi verrà voglia del sequel J

Editore Sellerio, prezzo di copertina 13 euro.

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Pappagalli verdi di Gino Strada

Non sono mai stata una grande seguace di Emergency, non ho mai donato viveri, danaro o quant’altro, ho sempre preferito l’adozione a distanza  per compiere le mie opere buone anche se, una volta mi sono imbattuta in un libro-documentario di Emergency che, però, non aveva suscitato in me nessuna curiosità.

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Nell’arco del tempo, però, è tutto concesso e la fatalità del caso vuole che,nel weekend  mi ritrovo in un grande centro commerciale, dinanzi a me  scaffali di libri e quale coglie la mia attenzione? PAPPAGALLI VERDI di Gino STRADA. In realtà non è una vera e propria casualità, da qualche giorno ormai mi tormentavo con l’idea di approfondire il discorso “GINO STRADA” e il fato ha voluto che quel libro, da 6,60 euro, finisse nelle mie mani.

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La prefazione è di Moni Ovadia, tutto il libro costituito da 160 pagine scarse ha la forma di un diario, ad ogni capitolo, di circa due o tre pagine al massimo, c’è una piccola cartina geografica che, indica, la storia dov’è avvenuta realmente e credo che questa sia una bell’idea perchè ogni lettore deve rendersi conto dov’è ambientata la storia in modo da apprendere ancor meglio le sfumature dei protagonisti. (Per me, in realtà. il discorso è ben diverso, ogni volta che sulla cartina geografica era indicata Sarajevo, Kabul o Ruanda una fitta al cuore mi stringeva e minuto per minuto mi incoraggio e mi auto-sussurravo “Questa sera lo dico a mamma, voglio partire, andare in quei posti, vedere, toccare, rischiare”, già.. rischiare).

Questo diario contiene tante storie, tante persone, molti morti, feriti, handicappati, decapitati e via discorrendo, hanno tutti il diritto di rivivere, anche per due minuti, nei pensieri altrui, perchè tutte le guerre sono un orrore, non ci si può voltare dall’altra parte.

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Gino Strada, come tanti altri chirurghi, fanno veramente tanto per salvare il salvabile, una vita vissuta h24, sempre presenti, sempre disponibili, mai apatici, pronti a passare anche il Natale e il Capodanno in qualsiasi parte del mondo che ne abbia bisogno. Però, su Gino Strada, aleggia un mistero, ed è quello legato al Giornalista Gabriele Torsello, un capitolo aperto che attende risposte e prese di posizione.  questa però,  è un’altra storia, degna di un capitolo a parte, forse, è  meglio lasciare dormire le coscienze, ancora un altro po…

 

 

 

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‘Avevano spento anche la luna’ di Ruta Sepetys

L’olocausto è una parte importa della storia dell’umanità, viene studiato nei libri, approfondito da molti professori, migliaia di scrittori hanno narrato storie a stampo ebraico, tedesco, con paesaggi della Polonia, Dell’Unione Sovietica o di qualsiasi altra parte del mondo coinvolta in questo tragico conflitto; da un po di tempo ormai, ci sono ‘correnti’ che sostengono che, in realtà, l’olocausto non è mai esistito, frutto di pura invenzione da parte dei sconfitti.. ovviamente, le persone fornite di un certo intelletto, sanno benissimo che è accaduto tutto ciò che viene trattato nei libri di storia, attraverso internet è possibile risalire, non ad un numero preciso ma orientativo delle vittime deportate dall’Italia, dalla Francia o da altri paesi. I NUMERI PARLANO E L’OLOCAUSTO FA PARTE DI TUTTI NOI.

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Ruta Sepetys,nata da una famiglia di rifugiati LITUANI, è voluta tornare nella sua terra natia, ha approfondito le vicende che hanno legato la LITUANIA all’olocausto, venuta a contatto con molti storici di quest’epoca, non ha potuto sopprimere il desiderio di scrivere un libro perchè tutti devono sapere, conoscere, le atrocità di un tempo, non tanto passato.

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La protagonista è Lina, il padre era un impiegato in Università, la Madre una bella donna dell’epoca, intelligente, scaltra e acculturata, il fratello Jonas, piccolo all’inizio, ma maturo a fine libro, dimostrerà una crescita fisica, morale e di coraggio, degna di nota.

Deportati nel cuore della notte, Lina, la madre e il fratello saranno separati dal padre che, scopriranno dopo che si abbandonerà nelle braccia dell’angelo della morte, non resistendo alla cruda realtà dei fatti e alla separazione con i propri cari.

Le descrizioni sono trattate nei minimi dettagli, i paesaggi descritti sono carichi di aridità e scarsità di materiali, per fino per accendere un tiepido fuoco; il tragitto nei vagoni di animali,come porci o vacche, sono così precisamente narrate che, pare quasi, sentire l’odore stagnante del carro merci o sembra quasi di vedere Ona, incontrata nel tragitto della morte che, però, sarà fucilata sotto gli occhi interdetti dei piccoli sin dall’inizio.

Una storia toccante, da leggere tutta d’un fiato, storia da conoscere e rendere propria, e vi renderete conto che, una volta chiuso il libro, vi sentirete mancare, si, mancare qualcosa, non si sa bene cosa, ma qualcosa vi mancherà.

Editore Garzanti Libri 

Prezzo di copertina 9,90 euro.

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