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Problemi alle orecchie? Forse il tuo cane ha l’otite!

Tra le patologie più ricorrenti nei nostri amici a quattro zampe,  troviamo quelle legate all’orecchio. Alcune razze canine sono, rispetto ad altre, più propense nell’imbattersi in infezioni di vario genere ed entità. Al primo posto vengono i Cocker e i cani con le orecchie cadenti, soprattutto se ricche di pelo all’interno del canale auricolare, poiché rendono difficile il ricambio dell’aria nel condotto uditivo e favoriscono la creazione di un ambiente umido ideale per lo sviluppo di alcuni agenti patogeni. I Barboni, poi, possono infatti soffrire d’ipertricosi auricolare, cioè pelo che ostruisce il condotto uditivo: in questi casi è consigliabile tagliare loro il pelo spesso e regolarmente.
I Pastori Tedeschi, invece posso avere problemi collegati ad una sovrabbondante produzione di cerume, che a sua volta è alla base della formazione del catarro auricolare e quindi dell’insorgenza di un’otite (infiammazione dell’orecchio).
Quali sono i primi sintomi? Se il cane si gratta la parte posteriore dell’orecchio, scrollando continuamente il capo, o se tiene le orecchie in posizione anomala, ci sono forti probabilità che sia in atto una patologia all’orecchio. Le patologie sono diverse e numerose, le più comuni sono: l’otoacariasi o rogna delle orecchie, che si manifesta generalmente sui cuccioli e i giovani cani, ma anche sugli animali adulti ed è dovuta a un piccolo parassita (acaro) appena visibile a occhio nudo che si annida nel condotto auricolare. Questa otite parassitaria è trasmissibile sia ai cani che ai gatti. Le Otiti batteriche, invece, sono spesso secondarie a un’altra patologia (ad esempio rogna, catarro, presen­za di corpi estranei) e generalmente associate alla presenza di stafilococchi, Le cure sono lunghe e delicate. Le otiti micotiche sono caratterizzate da secrezioni bianco-giallastre oleose e comunque di cattivo odore. Funghi microscopi­ci ne sono spesso la causa. Possono esserci anche otiti dovute a corpi estranei, come una piccola spina di graminacea o tutto ciò che può entrare in contatto con il nostro cane e In questo caso è consigliabile rivolgersi, per la rimozione, al veterinario che valuterà se intervenire in anestesia o meno.

Imparare a riconoscere i sintomi è frutto di una buona osservazione che porterà alla salvezza del nostro Fido.

Ringrazio il Veterinario Andrea Puce per la sua collaborazione.

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Limoni malati?

Sulle foglie dei limoni o degli agrumi, noti uno strato polveroso, quasi nero?
Non è una buona notizia, significa che il tuo albero e’ stato intaccato da una malattia fungina; ma le soluzioni esistono,almeno che l’albero non sia veramente giovane e in tal caso ha intaccato la sua crescita.Questo strato polveroso varia per conformazione e spessore a seconda dei differenti esemplari di piante che ne sono affetti. La conseguenza più evidente di questa malattia è l’indebolimento della pianta, causato in particolare perché questo strato scuro di polvere impedisce il normale apporto di luce solare e altre funzioni vitali, come la respirazione e la traspirazione fogliare. Se l’attacco si protrae a lungo la pianta può anche morire.Se l’attacco avviene,invece, quando le piante sono in fiore o in frutto si assiste ad una diminuzione dell’attività produttiva. In più le piante che presentano questa malattia fungina sono soggette con facilità ad altri attacchi parassitari.Per la cura della pianta e’ consigliato eseguire un determinato trattamento: Per eliminare questo fungo si devono utilizzare anticrittogamici a base di rame, se si ha l’autorizzazione si possono utilizzare anche prodotti più specifici. Le sostanze vanno distribuite sulle zone ricoperte di polvere, l’operazione deve svolgersi regolarmente con due o tre interventi in circa 30 – 40 giorni. La tempestività è l’elemento più importante in questo caso, intervenendo per tempo si riusciranno ad usare quantità minori di antiparassitario. Se la fumaggine ha ormai raggiunto una consistenza semisolida sarà opportuno rimuoverla prima con delle apposite spazzole morbide, in alternativa è possibile attuare dei lavaggi con acqua e sapone di Marsiglia. In seguito bisogna comunque utilizzare l’antiparassitario specifico. Quando l’attacco è più pesante spesso si rende necessaria l’eliminazione delle parti maggiormente colpite e non recuperabili. Quando i trattamenti parassitari saranno finiti diventa opportuno effettuare delle concimazione con nutrienti arricchiti in fosforo e potassio: in questo modo si favorirà la ripresa generale della pianta colpita.
Tutto chiaro?
Ed ora, corri anche tu a controllare le tue 

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