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Caro Direttore, le guance son finite..

Quando frequentavo il terzo, quarto e quinto anno delle scuole superiori, avevo un rituale che si svolgeva ogni mattino: mettevo fuori il mio mitico kymko dal garage, andavo in edicola a comprare un qualsiasi quotidiano e mi dirigevo, poi, a scuola.
L’ho fatto per tre anni e l’ho fatto anche per gli altri due anni a venire, quando andavo a Lecce con il treno, per studiare all’università: motorino, quotidiano, stazione, università e ritorno. Poi son venuta a Roma e l’edicola è proprio sotto il mio portone di casa.
 
Ho sempre amato leggere, la carta, cambiare quotidiani giorno per giorno e assorbire vari tipi di scrittura e sopratutto sono avida nell’apprendere le varie tipologie interpretative degli articoli di cronaca.
 
Durante le scuole superiori e durante l’università mi capitava di comperare, anche, Il Giornale o Libero, al di là dell’idea politica. Non mi vergognavo di leggere quel giornale, quei giornali, a tempi. Adesso sì. Non lo acquisto più, Libero, per eccellenza penso abbia raggiunto confini mai visti prima.
Mi dispiace provare il sentimento di ‘ribrezzo’ verso un Direttore come Vittorio Feltri che, classe 1943, ne ha fatto di strada e di certo ha inciso nel mondo editoriale. Oggi, però, s’è raggiunto un confine esagerato, per l’ennesima volta negli ultimi tempi ho letto un titolo ignobile, non degno della figura professionale di noi giornalisti, ma sopratutto un titolo che incide, peggiora l’umanità, ricalcando ancora una volta una dicotomia sociale, professionale, mediatica dei nostri tempi.
Una dicotomia creata ad hoc.
 
Certo, bisogna portar pazienza, bisogna porgere l’altra guancia, cercare di giustificarlo, comprenderlo…. è pur vero che possediamo solo due guance molto intelligentemente, e mi verrebbe quasi da dire:
“Direttò, le guance son finite”!.

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‘Scrivilo sul web’- Corso in giornalismo e Blogging

Il 16 Aprile in zona San Paolo(Roma) si terrà un interessante seminario dal titolo ‘Scrivilo sul web’- Corso in giornalismo e blogging.

A partire dalle 11 alle 17 sarà possibile studiare, approfondire, capire diverse tematiche che vanno dal giornalismo partecipativo ai social media e al loro utilizzo. L’obiettivo del mini-corso è quello di offrire ai partecipanti spunti, strumenti e nozioni per il giornalismo d’oggi, capire quali sono i mezzi che offre il web e qual è il miglior modo per comunicare ad un pubblico attraverso le nuove piattaforme.

 

Il programma in dettaglio:

 

Ore 11 Iscrizione presso Bleid Cafè- San Paolo.

 

Ore 11.30—12.30- Giornalismo partecipativo, contenuto e contenitore, attacco dei pezzi, ufficio stampa locale. (Michelangelo Letizia– Direttore quotidiano PaeseRoma e Direttore del canale televisivo TeleRomana)

 

Ore 12.40- 13.40 SEO – cosa cerchiamo e cosa facciamo trovare, WordPress Titolo, Meta Description, Keyword, Tag, Categoria e Immagine. (Sheyla Bobba– Autrice, docente in seminari, corsi e workshop, si occupa di comunicazione da vent’anni)

 

Ore 13.40-14.50- Pausa pranzo. (al piano di sotto)

 

Ore 15-17 – Introduzione al Social Media Marketing

– Twitter

– Linkedin

– Instagram

– Google+, Vine, Quora, Waze e gli altri social media

– Facebook: Introduzione

– Facebook: Caratteristiche

– Facebook: Creazione di una pagina

– Facebook: Incremento fan di una pagina

– Facebook: Engagement di una pagina

– Facebook: Conversione di una pagina

 

(Queste due ore saranno tenute dal Professore Giovanni Carzana, insegna Social Media Marketing nell’ambito della cattedra di Digital Marketing di una delle lauree specialistiche della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi “Parthenope” di Napoli.)

12716322_1750752725157178_92740095724365671_o-2Tutte le lezioni saranno accompagnate da alcune proiezioni slide, ai partecipanti saranno forniti gli strumenti per la comprensione e l’utilizzo dei nuovi strumenti del web.

 

Per partecipare o richiedere info la mail di riferimento è Ilblogdieleonoramarsella@gmail.com

 

Il costo per poter partecipare è di settanta euro, comprensivo di pranzo e rilascio di attestato di partecipazione.

 

È possibile prenotarsi entro e non oltre il 12 Aprile 2016.

 

 

Partners: PaeseRoma, TeleRomana, Feder Pagina, Patrocinio del Comune di Roma, Federica Giradi.

Evento facebook: https://www.facebook.com/events/501164806721594/

 

 

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Recensione Giornalismo,informazione e comunicazione di ROBERTO BALDASSARI

Il nuovo libro di Roberto Baldassari “Giornalismo, informazione e comunicazione” si presenta sin dalle prime pagine scorrevole e di facile lettura, i cinque capitoli del suo ultimo lavoro si snodano tra linguaggio tecnico e quotidianità, un libro didattico e al tempo spesso molto attuale è edito da Marsilio al costo di copertina di 12 euro.

Chi è Roberto Baldassari? È Presidente dell’Istituto Piepoli, insegna giornalismo all’Università di RomaTRE, negli ultimi anni ha pubblicato oltre cinquanta studi ed articoli e tra le monografie più recenti: Titoli, testi e comunicazione (2008); Il mercato del libro (2009); Il titolo perfetto (2012). Nel 2014 viene nominato membro dell’Organismo Indipendente di valutazione della CCIIA di Roma.

Il suo ultimo libro Giornalismo, informazione e comunicazione spazia tra questi tre argomenti, dedica dello spazio alla storia della televisione, del giornale e alla nascita dei media per poi approdare ad una teoria elaborata ed analizzata dallo stesso Baldassari ‘Newswebing User Model’ che “prevede alcune caratteristiche base ereditate dai modelli precedenti, offrendo una nuova posizione centrale, in cui non è più presente la notizia, il contenuto, il giornalista, il mezzo di comunicazione ma l’utente, il netizen, il citizen, il consumatore mediale o più semplicemente l’essere umano che crea, genera e compartecipa in maniera sempre più determinante alla realizzazione del processo di produzione contenuti e notizie”.

Un intero capitolo è dedicato al vasto mondo della titolazione, importanza e impostazioni del titolo, con l’analisi di più tipologie di titoli fino ad arrivare a vere e proprie istruzioni per la titol@zione stessa.

Il libro si conclude con degli interventi molto interessanti da parte di nomi famosi nel campo del giornalismo, dove ognuno di essi esprime il proprio parere sulle bufale giornalistiche, sui titoli e altri elementi di fondamentale importanza; escono fuori nomi come Maurizio Beretta, Luigi Contu, Ezio Mauro, Antonio Padellaro, Giampaolo Pansa, Antonio Preziosi e Sarah Varetto. Tuttavia prima della bibliografia a cura di Patrizia Caridi, è possibile consultare un ricco glossario creato dallo stesso Roberto Baldassari.

Cos’altro aggiungere? Un libro che ognuno di noi dovrebbe avere nella propria libreria, per capirci qualcosa in più di informazione, comunicazione e del giornalismo degli ultimi tempi.

BALDASSARI

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Recensione IL PAESE DEL MALE di Domenico Quirico e Pierre Piccinin da Prata

Noi occidentali, spesso, non abbiamo la reale concezione di ciò che negli ultimi anni sta accadendo in quella parte di mondo musulmana, dove Siria, Egitto, Congo e via discorrendo ne sono gli attori principali.

Domenico Quirico, giornalista de La Stampa, ha intrapreso un progetto ambizioso, descrivere la situazione Siriana con gli occhi di un giornalista, nel suo percorso incontra Pierre Piccinnin da Prata, giornalista proveniente dal Belgio, attivo da circa vent’anni nell’ambiente musulmano e già scrittore di due libri circa la primavera araba, non coscienti del fatto che, presto, diventeranno entrambi prigionieri di una fazione rivoluzionaria che silenziosamente o forse no, si muove in Siria- denominato “Il paese del male”.

Il romanzo è la descrizione di 152 giorni di prigionia, COLPEVOLI DI INFORMAZIONE, maltrattati, acqua assente, il cibo gettato dalle piccole finestre sporche dove loro stessi venivano rinchiusi e malmenati per ore, a volte abbandonati a loro stessi per giorni senza avere la possibilità di uscire per fare i propri bisogni o semplicemente per LAVARSI, grande ossessione-bisogno del giornalista Da Prata.

Una storia vera, finalmente, senza bugie, menzogne o ghirigori per addolcire la pillola.

Si parla di una nuda e cruda verità, che pochi hanno avuto il coraggio di vivere e raccontare.

 

Editore Neri Pozza, prezzo di copertina 15euro.

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Anna Masera,caporedattore,giornalismo,Italia,la stampa

Intervista a Anna Masera

Chi è Anna Masera? Donna con raffinato talento e con spiccata intelligenza, laureata in Storia alla Yale University nell’83, un Master in giornalismo alla Columbia University nell’84, giornalista professionista dal 1986, prima al quotidiano Italia Oggi, passata all’agenzia Reuters e poi in Mondadori: dal mensile Fortune Italia al mensile Espansione con una collaborazione per una rubrica di economia a Donna Moderna e come corrispondente dall’Italia per Advertising Age.

Dopo sei mesi come consulente Rai per il talk-show “Milano, Italia”, approdata al settimanale Panorama nella sezione costume e società, nel 1994, all’alba di Internet e tanto, tanto ma veramente tanto altro ancora: un curriculum rispettabile e da prendere  come esempio.

 

Lei pensa che giornalisti si nasca o si diventa?

Penso che giornalisti si nasca, ma in qualsiasi modo, una passione iniziale non guasta mai.

La possibile perdita del cartaceo, segnerà la fine del giornalismo o creerà una nuova visione della lettura con la possibile nascita di figure di competenza?

Credo in una nuova visione della lettura, il giornalismo d’oggi non è mai stato così florido c’è, però, la possibilità della perdita dei vecchi giornali.

Secondo Lei i social media sono divenuti veramente così indispensabili o abbiamo perso il contatto con la realtà?

Secondo me sono uno dei tanti mezzi per restare in contatto con la realtà!

Secondo lei quali sono i passi fondamentali per i giovani che ambiscono alla carriera giornalistica? Ed esistono degli ingredienti di base?

Bisogna avere etica, passione, voglia di imparare, e poi mettersi a studiare e fare pratica, soprattutto individuare le necessità dei nuovi giornali.

Le scuole di giornalismo Italiane sono ben radicate e organizzate al fine di formare una figura giornalistica oppure ci si forma solo ed esclusivamente sul campo?

Io preferisco le scuole di giornalismo anglosassoni… E poi è indispensabile padroneggiare l’inglese, quindi servono anche per la lingua.

Con l’avvento del Web 2.0 si sono sviluppati i blog, pensa che possa essere un ottimo trampolino di lancio o spesso sono visti come valvole di sfogo personali?

I blog possono essere una palestra, ma dipende da come si usano e cosa ci si mette dentro, come qualsiasi altra cosa, del resto.

E infine, consiglia la lettura di particolari libri al fine di crearsi un’identità personale-giornalistica?

L’identità è appunto personale, quindi ognuno se la crea con il proprio percorso…

Per me nel giornalismo è stato fondamentale Kapushinski, ma è stata fondamentale anche la Fallaci, quando ero piccola era il mio mito…

Adesso io sono molto attenta al giornalismo digitale e ai teorici della cultura digitale, aperta e condivisa, come Lawrence Lessig e Yochai Benkler e anche certi “guru” come Richard Stallman

Ringrazio personalmente Anna Masera per la gentilezza e la rapidità delle risposte dimostrate, caratteristica tipica di un Vero Giornalista Professionista al passo con i tempi.

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