Il punto è che un “uomo” che ti mette davanti ad una scelta, non è un uomo. – E questa è una cosa certa-
Come quando devi decidere se far carriera o far famiglia: che cavolo significa? Che scelta è? Ma la vera scelta dove risiede?
Sono sempre più convinta che- questa- sia l’era delle DONNE.
Il momento storico giusto dove una donna può dire “Ao, io una famiglia non la voglio, non è nella mia natura perché preferisco esplorare il mondo, lavorare, incontrare, non eclissarmi, come vorresti tu o come sei stato abituato TU”.
Il punto è che si può star bene in due, se si sta bene da soli, la vera sfumatura da cogliere è proprio questa, risiede nella completezza personale non in quella di coppia. Che poi, tutte ‘ste coppie che vedo in giro infelici, arrabbiate: che ci fate? Il passato di verdure?
Ed ancora, una leggenda GIAPPONESE narra che quando il vaso si rompe, i cocci si mettono insieme, un filo color d’oro poi esalterà le crepe in futuro.
Se le crepe esistono è perché qualcosa si è sfaldato e questo non è certo UN VALORE AGGIUNTO ma QUALCOSA IN MENO che è venuto a mancare.
Star con una persona vuol dire TROVARE nel soggetto un valore aggiunto, per la nostra vita, quando questo non accade è perché il determinato soggetto non aggiunge MA TOGLIE.
Ecco perché io ammiro chi sa dire di no. Chi RIMANE da solo oggi perché non ha paura di un futuro diverso da come lo aveva immaginato.
Perché quando DICI DI NO ad un’esistenza opaca, triste, confusa di oggi STAI SOLO rispettando la TUA PERSONA DI DOMANI.
La foto è rappresentativa della mia esistenza: io che guardo davanti e non ho paura di nulla.
Dal 2 febbraio al 4 marzo 2016 si terranno quattro incontri su “le nuove frontiere dell’Archeologia”: al via la terza edizione di “Il Passato per il Futuro”, il ciclo di appuntamenti con i docenti dell’Università del Salento presso il MUSA – Museo Storico-Archeologico (via di Valesio, Lecce) che punta a divulgare le più recenti ricerche in storia antica e archeologia condotte dall’Ateneo salentino, caratterizzate da una forte interazione fra saperi e competenze di ambito umanistico e tecnico-scientifico. Le conferenze, aperte al pubblico e agli studenti della Scuola secondaria di secondo grado, sono a ingresso libero fino a esaurimento posti; è quindi consigliata la prenotazione al numero 0832 294253 o scrivendo a infomusa@unisalento.it.
Il primo incontro è, appunto, fissato per il prossimo 2 febbraio 2016 alle ore 17; in programma le relazioni:
Paolo Güll, “Fantarcheologia portami via. La scienza sui social tra haters e untori”
L’archeologia sembra attraversare una nuova stagione di interesse e questo parrebbe un successo, ma a guardare bene il web la sua vita e soprattutto quella degli archeologi è tutt’altro che facile. Attraverso un’analisi di quanto sta accadendo e di come il web sia diventato cassa di risonanza, si approfondirà il rapporto tra archeologia e politica oggi.
Maria Elvira Consoli, “Il culto della Fortuna Prenestina in Cicerone”
Cicerone nel De Divinatione indaga le origini della pratica divinatoria delle sortes presso Preneste, dove sorse il tempio della dea Fortuna Primigenia. Sulla base del confronto tra analisi critica, analisi del testo ed esame della documentazione storico-archeologica si intende illustrare il pensiero di Cicerone sulla divinazione.
L’antro della Sibilla Cumana compare nei primi versi del VI libro dell’Eneide. In questo luogo Enea dovrà ascoltare i vaticini prima di scendere nell’Ade e scoprire il destino della sua stirpe. Il passo offre interessanti elementi iconografici inediti rispetto ad altre testimonianze figurative ormai note e consolidate nel tempo.
Ho pensato per diversi anni che la felicità volesse significare amici, divertimento e rock’n’roll.
Da quando vivo nella capitale d’Italia mi sono resa conto che gli amici (veri) sono la metà della metà di quelli che ritenevo tali, il divertimento ha un significato effimero e labile che con il passare dei tempi si snocciola e si dissolve, e per quanto riguarda il rock’n’roll..beh, diciamo che sono passata alla musica dei mitici anni di piombo.
Tutta questa premessa per dire che, le situazioni mutano e con loro, cambiamo anche noi; i luoghi cambiano, perché evidentemente hai messo il tuo culo fuori dal tuo paese e per di più la distanza- indice di misurazione per ogni stato d’animo- ha portato in te dei profondi cambiamenti che non avresti mai e poi immaginato.
Il mio blog è la finestra che mi permette di affacciarmi e comunicare con il globo, io ne faccio l’uso che desidero, per condividere ciò che voglio e come ritengo meglio opportuno, uso le parole che son l’unica cosa che mi rappresenta davvero..già, le parole- che magnifica scoperta!
Con l’uso delle parole trasformo il mio stato d’animo in una forma d’espressione e ciò che voglio dire e che mi sento di dire a chiunque vive da solo, a chiunque soffre di solitudine o a chiunque antepone determinate scelte ad altre, non smettete di farlo, non smettete di rincorrere i vostri sogni solo per degli ostacoli, non smettete di rincorrere un obiettivo solo perché altre cento persone vi hanno detto di non farlo, NON fatelo, non fatelo MAI perché se ne vale la pena, se il vostro talento è all’altezza, statene certi che col tempo i risultati arriveranno, le risposte busseranno alla vostra aperta e la vostra attesa, fatica, solitudine, weekend a casa, vi ripagherà di TUTTO.
Seguite il mio consiglio, NON DEMORDETE e se così farete, ne riparleremo qui tra qualche anno.
Negli ultimi anni la società contemporanea ha subito degli enormi cambiamenti dal punto di vista economico e la crisi che stiamo vivendo, giorno per giorno, pare vada sempre peggiorando e in vista di ciò i biglietti aerei con direzione LONDRA, sono sempre più numerosi, soprattutto da parte di giovani Salentini che, nonostante l’amore per la propria terra, non hanno potuto resistere alla tentazione di cercare un futuro migliore di quello che stiamo vivendo.
Nazareno Specchia, 21 anni di Aradeo, dopo vari viaggi nella terra inglese per piacere, ha deciso il 9 Gennaio 2014 di trasferirsi per cercare un lavoro ma, sfortunatamente, pare che anche a Londra la situazione economica non luccica d’oro ma al contrario, sembrano invasi da italiani che sempre più numerosi tornano nella terra natia con un sogno infranto. Intervistato per l’occasione ha suggerito che il lavoro più richiesto è quello in campo tecnologico, in un mondo in continua evoluzione, tuttavia ci sono delle agenzie chiamate “Job centre” che cercano di darti una mano, secondo le tue necessità e capacità, nel cercare in modo più veloce una sistemazione lavorativa ma – afferma Nazareno- pare ci siano molti italiani che, truffano i giovani con questa tipologia di operazione, addirittura chiedendo una tassa di iscrizione che oscilla tra 80 e 150 sterline, al contrario dei veri job centre inglesi che, ovviamente, non richiedono nessuna tassa. Il risvolto positivo è che, chiaramente, in questo modo, vivendo li, ha imparato facilmente la lingua.
Un’esperienza totalmente differente mi è raccontata da Sandy Uglia, classe 1989 di Maglie che, invece, ha un’ottima opinione degli Job centre e afferma di non essere mai stato a conoscenza di agenzie di tale genere gestite da italiani ed è convinto che gli inglesi non lo permetterebbero mai, visto quanto sono precisi e pignoli. Lui, Giovane artista salentino, ama decorare la pelle delle persone con l’inchiostro e si trova a Londra proprio per raffinare le sue capacità e fortunatamente ha già trovato l’impiego lavorativo nel suo campo, al quanto difficile, trovare la medesima situazione giù da noi.
La terza esperienza che racconterò ha come protagonista Francesco Vizzi, 21 anni, originario di Corigliano d’Otranto, residente a Londra da ormai diversi e svariati mesi, alla domanda “Perché sei andato a Londra?” lui risponde così: “Sono andato a Londra per: lingua lavoro e vita di città, confrontandomi con svariati tipi di persone, scopri diversi mondi. Il tutto messo insieme crea l’esperienza in se per se nel complesso…fino ad ora fantastica. Sono qui da cinque mesi e la situazione lavorativa guardandola dagli occhi di un italiano che è “scappato” dal suo paese perché non aveva voglia o meglio non vedeva nessun futuro o miglioramento è alquanto favorevole. Ho sempre lavorato nel campo della ristorazione e lo “stipendio” che percepivo in Italia è chiaramente differente rispetto a quello che ricevo vivendo qui, a Londra. Molte sono le figure lavorative in tutti i settori e conta molto l esperienza, senza quella non si potrà mai crescere professionalmente e Londra è una città che offre questa opportunità , -conclude- ciò che amo di questa città è la sua grandezza, ma soffro per l’assenza del sole”.
Zaino in spalla, biglietti in tasca e….tanta voglia di scoprire, confrontarsi e viaggiare!