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Sangue sui binari di Francesco Bonvicini
Francesco Bonvicini, classe 1973, vive e lavora a Montecatini Terme come ragioniere presso un avviato studio di commercialisti e consulenti del lavoro e pubblica il nuovo libro Sangue sui binari.
Il romanzo inizia con l’assassinio di Eugen Theler una persona indigente che non aveva fissa dimora, o almeno così pare inizialmente, e, per questo motivo, la sua morte, in un primo momento, è etichettata come suicidio.
Inizia così un’indagine da parte di un’intera squadra omicidi, la Terza squadra di Colonia in Germania, luogo, dove viene ambientato tutto il romanzo, che contribuisce alla risoluzione dell’indagine attraverso l’uso delle singole capacità di ogni singolo elemento del gruppo.
Il team d’investigatori non immaginerà mai fin dove si dovranno spingere per poter risolvere il delitto. Il romanzo è un susseguirsi di colpi di scena che vede immischiati sia la polizia federale tedesca sia quella militare con la Terza squadra omicidi che dovrà barcamenarsi in diverse situazioni che parrebbero avere l’intento di depistare le indagini.
La storia non manca di porre attenzione anche all’aspetto religioso legato alla città, tramite l’autentica amicizia che lega uno dei poliziotti, il commissario Liebermann, con il cardinale Hermann Reuter che funge da assistente spirituale a un commissario che risente appieno del logorio del suo lavoro.
L’autore compie un preciso lavoro di ricostruzione dell’ambientazione teutonica, attraverso un meticoloso lavoro di ricerca e di studio, sia del codice penale, sia della cronaca nera in generale contornato da delle descrizioni della città, Colonia, e della stessa Land della Renania Settentrionale-Westfalia particolarmente dettagliata.
Come nasce il tuo libro?
Il mio libro è il secondo del progetto “Sangue su Colonia” , il quale non è una trilogia ma una vera e propria saga letteraria, quindi, ho dato continuità a quanto iniziato col mio romanzo d’esordio, “Sangue sul Reno”, il quale ha ricevuto il premio speciale della giuria al “Premio città di Pontremoli” e al “Premio Casentino”, entrambi nel 2016. Due immense soddisfazioni.
Da dove nasce questa passione per i polizieschi?
Beh, direi che è una passione ben radicata. Il primo libro “serio”, letto a 13/14 anni circa, è stato “Assassinio sull’Orient Express” di Agatha Christie. Tra meno di tre mesi farò 44 anni, vedi tu …
A parte le battute diciamo che, grazie a quel libro, ho avuto la possibilità di avvicinarmi pian piano alla lettura, dapprima spaziando all’interno del giallo in tutte le sue sfaccettature, poi riprendendo o scoprendo altri generi letterari. Oggi, oltre al poliziesco in generale, leggo anche molta saggistica storica e i classici.
Come mai è stata scelta come ambientazione Colonia e non come accade spesso qualche altra città europea più nota?
Per due fattori distinti.
Da una parte perché il giallo tedesco in Italia è noto solo in TV, grazie ai vari telefilm e fiction. Questo aspetto ha fatto nascere in me la necessità di proporre qualcosa di nuovo nel panorama della letteratura poliziesca in Italia. E posso dire che, grazie alla fiducia accordatami dallo staff della Pegasus Edition, di essere stato il primo a portare il giallo tedesco nelle nostre librerie. Infatti, l’editore italo-tedesco Emons ha iniziato alcuni mesi dopo il mio romanzo d’esordio, “Sangue sul Reno”, a pubblicare alcune delle opere di tre ottimi autori d’Oltralpe.
Dall’altra, basta dare un’occhiata a una cartina geografica della Germania. Colonia è quasi all’estremità occidentale del Paese. I confini con Belgio, Olanda, Lussemburgo e Francia sono a poca distanza. In “Sangue sui binari” viene descritta l’autostrada A 57 Colonia – Kleve, nota anche come E31, che prosegue in territorio olandese dopo un percorso di appena un centinaio di chilometri verso nord. Colonia è una vera e propria città di frontiera, dove le vie di comunicazioni formano una croce, attraverso la quale è possibile entrarvi o uscirvi attraverso i quattro punti cardinali. E, si sa, non sempre si entra o si esce da una città per motivi leciti o legali. Ancor più vicina al confine abbiamo Aachen (Aquisgrana), la città natale di Carlo Magno, ma non ha le caratteristiche di Colonia, in quanto permette soltanto di spostarsi secondo l’asse est – ovest. Colonia, senza esagerare, muove i traffici di mezza Germania e, perciò, è una tappa obbligata.
Leggi il mio libro perché…
Per ritrovare i personaggi già incontrati in “Sangue sul Reno”.
Per conoscere nuovi angoli di Colonia.
Per conoscere altri aspetti delle procedure di polizia in uso in Germania.
Per fare un tuffo nel passato.
Progetti futuri?
Tra presentazioni e altri impegni di lavoro e più strettamente personali, ho iniziato il terzo romanzo della saga. Si intitolerà “Sangue in pista” e altri ne seguiranno, ho un sacco di materiale.
Bleiben sie dran!!!!
5 Stelle su 5 – Sangue sui binari di Francesco Bonvicini Pegasus Edition – 256 pagine – prezzo di copertina 14,00 euro.