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Il Bondage

Leggendo un ebook di Samuel D.(questo e’ il suo pseudonimo) mi e’ venuta la curiosità di capire cos e’ il Bondage e perché viene praticato,ma sopratutto da chi,perciò ecco a voi cosa ne e’ uscito fuori da varie info nel web!
Il bondage (parola inglese per schiavitù) è un insieme di pratiche sessuali e/o voyeuristiche basate su costrizioni fisiche realizzate con legature, corsetti, cappucci, bavagli, o più in generale sull’impedimento consenziente della libertà fisica, del movimento, di vedere, di parlare, di sentire.
Partendo dal light bondage, ovvero la legatura solo delle mani e/o dei piedi, si arriva a forme di annodamento complete, in cui si impedisce ogni movimento (mummification) alla persona legata e sottomessa (in gergo sub), o addirittura ogni contatto col terreno (suspension).
Alcune forme di bondage sono apprezzate come espressione artistica in fotografia e in pittura, soprattutto in Giappone.
Le principali tecniche di bondage possono essere raggruppate in sei diverse categorie:
costrizione di parti del corpo, raggruppate o ristrette fra di loro
separazione o divaricazione di parti del corpo
collegamento di parti del corpo a oggetti esterni, muri o sostegni
sospensione del corpo a soffitti o sostegni
restrizione o modificazione forzata dei normali movimenti del corpo
immobilizzazione completa del corpo (mummificazione), fino alla vera e propria deprivazione sensoriale.
Ognuna di queste categorie prevede numerosissime varianti al suo interno, sia a causa della varietà degli strumenti utilizzati (dal bondage verbale, che consiste nel mero ordine da eseguire, fino all’uso di corde, catene, manette, ganci, camicie di forza e altro ancora), sia a causa delle modalità secondo cui questi strumenti sono disposti e adoperati.
La pratica del bondage può comportare rischi anche gravi per la salute e l’incolumità delle persone, soprattutto se è intrapresa senza una sufficiente conoscenza ed esperienza delle sue tecniche e/o non vengono osservate alcune regole di base.
Il bondage non deve essere praticato quando:
non si conosce bene il partner e/o non si nutre completa fiducia in lui/lei;
si conosce il bondage, ma non si è pienamente convinti di volerlo praticare;
non si conosce sufficientemente il bondage e quindi non si può essere realmente consenzienti alla sua pratica;
non si è preparati o non si ha una sufficiente padronanza della tecnica di bondage che si vuole sperimentare;
condizioni fisiche o psicologiche sconsigliano la pratica del bondage;
il bondage non è una pratica da cui tutti i partecipanti traggano piacere;
si è stanchi o sotto l’influsso di droghe o alcool.
Nel bondage la consensualità è essenziale anche per salvaguardare la sicurezza del sub. Inoltre non bisogna lasciare mai da sola una persona sottoposta a bondage: la persona che lega ha la responsabilità di preoccuparsi costantemente delle condizioni di salute e psicologiche della persona legata.
Il bondage è una pratica che richiede un certo grado di abilità e con cui bisogna già avere una certa dimestichezza. Tra le precauzioni da osservare:
la parte anteriore del collo non deve mai essere sottoposta a compressioni di nessun genere;
le corde possono impedire al sangue di fluire correttamente. Sebbene alcune pratiche di bondage si basino sulla costrizione della circolazione sanguigna (per esempio, per rendere doloroso e sensibile il seno femminile), bisogna sempre controllare e rimuovere le corde non appena gli arti iniziano a sembrare violacei.
le corde possono essere posizionate in maniera tale da irritare e infiammare le terminazioni nervose, causando dolori e insensibilità degli arti che possono durare anche a lungo o diventare, in casi limite, permanenti.
quando si usano le corde, bisogna fare attenzione a dove sono posti i nodi. Una caduta accidentale su un nodo posto su una terminazione nervosa o su la spina dorsale, potrebbe causare danni permanenti anche gravi.
bisogna porsi dei precisi limiti di tempo: in genere, non più di mezz’ora o un’ora, a seconda delle condizioni fisiche e di salute.
Tra le pratiche di bondage viene spesso incluso anche il breath control, o controllo del respiro, pratica decisamente estrema e pericolosa, che può provocare danni cerebrali se usata senza cognizione di causa e, in casi limite, anche la morte. In generale è importante usare con coscienza i bavagli: essi possono portare a un affaticamento del respiro con gravi conseguenze.
La domanda che mi pongo e’: come fanno le persone a divertirsi con queste tecniche,ma sopratutto ad eccitarsi tramite il dolore? È chiaro che il mondo e’ costituito da una vasta gamma di persone…però….che stranezze! Immagine

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Il Surrogato Sessuale

Chi è il Surrogato sessuale? Che funziona svolge e che problemi risolve?
Questa curiosità,mi è venuta,ancora una volta,guardando programmi su SKY.
Il surrogato sessuale,svolge il ruolo di psicologo circa problemi legati alla sessualità,ogni persona fa in media 12 sedute da 240€,circa,ognuna. Durante le prime sedute,ovviamente,non ce la pratica sessuale,poiché l’atto sessuale e’ visto come un traguardo,un trofeo da raggiungere e meritarsi.
Nei primi incontri, si parla con il “surrogato sessuale” circa i propri problemi come impotenza,durata,ansia da prestazione,eiaculazione precoce o qualsiasi sia l’origine dei problemi,quando lo psicologo si rende conto che ll proprio cliente-paziente sta affrontando nel giusto modo la propria situazione,lo porta in una stanza adiacente e li si svolge l’atto sessuale tra psicologo e paziente.
Chiaramente diverse tipologie di psicologi non si accostano a questa tipologia di azioni,in quanto,e’ un grave “reato” avere rapporti intimi con i propri pazienti, ma è anche chiaro dire che questo tipo di attività e’ differente rispetto a tutte le altre.

Ecco i disturbi che la terapia dei surrogati sessuali dovrebbe poter risolvere:
l’ansia da sesso, che include: l’ansia da prestazione, l’ansia da perdita di verginità (retaggio di tanti taboo culturali), l’ansia da preliminari, e chi più ne ha più ne metta
eiaculazione precoce;
disfunzioni erettili;
inibizione del desiderio, e qui sono propensa a credere che la terapia dei surrogati possa funzionare egregiamente, perchè in questi casi di solito il problema è semplicemente partner;
incapacità di raggiungere l’orgasmo;
problemi con la penetrazione;
problemi derivanti da esperienze post-traumatiche;
problemi con il proprio corpo e la sua immagine;
problemi di orientamento sessuale: se desideriamo tanto la nostra amica, sarà perchè abbiamo un ragazzo con quoziente intellettivo/sessuale pari a zero, oppure è perchè siamo lesbiche? La terapia dei surrogati anche qui potrebbe rivelarsi utile.

Spero di aver spiegato per bene a voi,ciò che ho appreso navigando su internet e su SKY.
Per qualsiasi dubbio,commento,critico o riflessione,non esitate a contattarmi.(mi trovate anche su Twitter EMarsella)

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