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Jack Russel? Io dico Sì

Nei messaggi della pagina Facebook del Blog di Eleonora Marsella mi ritrovo spesso a leggere tanti quesiti, dai più svariati che, lettori e non, mi pongono in privato.

Il topic più frequente è sicuramente quello legato ad Africa, la mia jack russel terrier di 5 anni.

 

“Può vivere in un appartamento?”

“Non sarà una razza troppo attiva?”

“Vanno perennemente a caccia, non è vero?”

“Dorme nel letto?”

“Non perderà troppo pelo?”

“E con i bambini è un cane delicato?”

 

Adesso vi racconto la nostra storia.

Durante il secondo anno universitario decisi di prendere un cane mio, un cane che fosse la mia ombra. La mia famiglia ha sempre avuto cani e gatti, sono dunque cresciuta con l’amore per gli animali di qualsiasi genere. (Tranne per i serpenti, ma questo è un altro discorso).

 

Io sono una persona iperattiva, energica, sportiva (a tratti), amante della natura, tendenzialmente non sto mai ferma, sono molto curiosa della vita e questo m’ha portato ad effettuare una ricerca in internet.

La ricerca dei caratteri dei cani, caratteristiche, problematiche e informazioni varie.

 

Morale della favola? JACK RUSSEL e non se ne parla più!

Qualche mese dopo, cerco e trovo una cucciolata, mi metto d’accordo, vado a prendere Africa al sessantesimo giorno e torno a casa con la mia compagna per la vita.

 

Sono Salentina e i primi anni Africa ha vissuto in campagna. Tre anni fa, poi, mi trasferisco a Roma e non c’è ombra di dubbio: Africa viene con me.

 

Da una casa in campagna a un appartamento di 60 metri è un attimo e il cane è esattamente come te: si adatta, si plasma, diventa conforme alla tua vita.

 

Alla domanda più frequente “Può un jack russel vivere in un appartamento?”, la mia risposta è “Sì, un cane in appartamento può vivere ma…”.

ESEMPIO REALE

Tutti i cani sono attivi e vivaci, il Jack Russel non è solo attivo, vivace ma è anche

  • AUDACE
  • CORAGGIOSO
  • IPERATTIVO
  • INSTANCABILE
  • INDISTRUTTIBILE
  • SUPERLATIVO

 

Ok, penserete che sono di parte ma posso assicurarvi che non è assolutamente così.

La mia famiglia, amante di animali da sempre, ha avuto diversi cani, di diverse razze come pastore tedesco, dalmata, amstaff e tanti trovatelli, i jack russel, però, superiori, c’è poco da fare. Però ritorniamo alla domanda iniziale, dell’appartamento.

 

Un jack russel può vivere in appartamento se e solo se però le occasioni di USCITA sono varie e – preferibilmente- lunghe.

A Roma, per esempio, io e Africa usciamo in media 3 volte al giorno, alcuni giorni siamo sempre in giro, altri giorni – se piove per esempio- rimaniamo un pò di più in casa ma la media è sempre quella.

No, non è così difficile, come si può pensare, certo, il lavoro che svolgiamo può esser decisivo sulla vita dei nostri cani, ed è quì che entra in gioco il nostro SPIRITO ORGANIZZATIVO.

Io e Africa la mattina usciamo insieme, andiamo al mercato, se ci sono compere da effettuare ci andiamo a guinzaglio e spesso e volentieri ci fermiamo al Conad per effettuare la spesa. (Sì, perché ci è concesso entrare).

 

Quando rientriamo, in mattinata, vado a lavoro, incontro persone, vado in radio, insomma la quotidianità va avanti e quando rientro a casa, ovviamente, qual è la prima cosa che si fa? SI VA A CORRERE INSIEME.

PREMESSA: NON ho mai amato il footing, la corsa e affini ma da quando io e Africa viviamo insieme a Roma (tre anni), la corsa diviene il nostro momento della giornata dove ci si sfoga, insieme. Io sfogo i pensieri e lei annusa, corre, insegue, va a caccia e – ovviamente- si torna a casa piene di fango come se non ci fosse un domani. E il portinaio ci FISSA, ma questo è un altro discorso 🙂

 

LATO POSITIVO? Attività fisica che- senza Africa- non avrei fatto.

 

La sera, poi, si riesce insieme. Frequento pub in zona casa mia, a Roma, dove Africa è ben accetta, quindi viene con me e le mie amiche. Accanto a me, paziente, attende che la sua ‘mamma’ termini l’amaro o il dolce e poi si ritorna a casa.

Tantissime persone mi dicono “Ah come sei fortunata! Il mio cane non starebbe mai così buono, educato, seduto in un locale”!.

Io non penso sia questione di fortuna ma di pazienza. Mi spiego meglio.

Africa esce insieme a me da sempre, sin dai primi mesi, siamo perfino partite insieme per dieci giorni, dunque, è abituata a star con me DA SEMPRE, perché non dovrebbe star tranquilla? Certo, a volte si stanca, durante l’arco della sera a star ferma ma è facile: ti alzi, le fai un giro fuori e se ti va rientri nel pub.

Il cane ha le tue stesse esigenze: comprenderle non è così complesso.

 

DUNQUE

Può dunque un jack russel vivere in appartamento? Certo, TUTTO dipende da te.

 

E tu, hai un jack russel? Vivete insieme in un appartamento in città o immerse nella natura? Raccontami la tua esperienza!

 

 

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Maglie-Dublino in bicicletta: l’esperienza di Giovanni e Rachel

Delle volte i social network sono utili per scoprire storie surreali, per la nostra portata che, ci regalano un tocco di magia e di stupore contemporaneamente, come la storia di Giovanni, scoperta tramite un post scritto sul gruppo “Sei di maglie se…” che è in netta cresciuta sia numerica che partecipativa.

Innanzitutto conosciamo il protagonista: Cosa fai nella vita?

Io sono un Manager che dopo varie esperienze internazionali si sta stabilendo a Maglie insieme a Rachel, mia moglie, che è una Social Media e Marketing Manager-

Come nasce la vostra storia?

“Ho conosciuto mia moglie Rachel (Irlandese di Dublino) nel 2001 ad Augsburg Germania durante l Erasmus. Da lì non ci siamo più lasciati. Lei si è laureata in Marketing e lingue (tedesco ed italiano) ed io a Lecce in Economia e Commercio ed ho un Master in Gestione del Trasporto Aereo conseguito in Inghilterra nel 2011. Abbiamo sempre viaggiato in Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Hong Kong, Macao, Giappone, Malesia, Tailandia, Sud Africa, USA, Emirati Arabi ecc. Nel 2010 Abbiamo pedalato in Mountain bike da Dublino sino a Maglie… passando attraverso 8 nazioni percorrendo 4.000 Km attraverso strade di campagna per 40 giorni. Abbiamo in quell’occasione raccolto 4.000 euro che abbiamo donato alla Irish cancer society che si occupa di ricerca contro il cancro”

Immagino che sia stata un’esperienza fortissima percorrere 4 mila km in bicicletta non è mica da tutti! Avete altri progetti?

“Ora partiamo da Biarritz in Francia dopo 2 giorni di cammino arriviamo a Saint Jean Pied de Port sui Pirenei francesi da dove parte il percorso francese del famoso Cammino di Dantiago de Compostella. Dopo 1 mese arriviamo a Santiago poi a Finisterre (per gli antichi era la fine del mondo) poi di nuovo a piedi torniamo a Santiago. Da lì percorriamo il cammino di Santiago portoghese ma al contrario cioè da Santiago a Porto, In tutto impiegheremo 45 giorni percorrendo tutto a piedi circa 1300 km. “

E per concludere, segni particolari?

“Io e mia moglie siamo vegani, non mangiamo tutto ciò che sia proveniente dall’origine animale e colgo l’occasione per sottolineare il fatto che per compiere azioni come quella mia e di mia moglie, non è necessario nutrirsi con la carne ma accettando tutto ciò che ci presenta la natura”.

Una bellissima esperienza che forse dovrebbe servire da stimolo per molte persone che radicate nella propria terra, non ne conoscono altre o per chi, con il timore in cuor, è perennemente indeciso tra “il partire e il restare”.

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