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Perchè viviamo aspettando?

Giro di chiamate, sms che arrivano, orari che si decidono, è fatto: alle 22 ci vediamo per prendere una birra, perfetto!

E ci risiamo, sempre noi, con i nostri sogni, i nostri problemi, ci ritroviamo a parlare,a distanza di mesi, con altri compagni  sono anni che non ci vediamo, ma rimani sempre lo stesso, coi tuoi capelli, con il tuo menefreghismo, sì, forse lo stile è cambiato, ma è la tua mente, quella che rimane ferma.

Passano le ore, la gente smaltisce e rimani con pochi amici a chiacchierare, su una villetta, una birra in mano, con l’altra cerchi una sigaretta, l’accendino, la prima boccata e poi pensi, rifletti e dichiari: 

“Vagnuni, quai, pe nui, nunc’è nu cazzu”.

Oh Cristo, P. perchè ti sta prendendo così? Sei sempre così felice ogni volta che ci vediamo, non abbiamo mai fatto un discorso serio e adesso te ne esci così? Con questa espressione? Ma non stavi lavorando lì, in quella stazione di servizio?

“Sì, però, lassai, cioè bonu..”

Ma scusa, perchè non hai continuato a lavorare? Almeno era un posto sicuro, nessun altro sta lavorando dei nostri coetanei!

“Si, ma capiscime, è na fatica ca provi, poi bonu, cioè aggiu fattu l’esperienza ma nunnè pe mie.”

E quale fatica sarebbe per te? Adesso stai facendo qualcosa?

“sì, moi stau bonu propriu, lavoro ad una cooperativa, otto ore al giorno, mi pagano bene, ma spiccia tuttu a Dicembre, quannu le ulie spiacciane- è la verità, capito? Nu te piju angiru, poi sai ce te dicu? Era cu siccane tutti li ulivi, piantagioni erane fare, piantagioni de cannabis, ovunque compare miu..”

None, ma ce sta dici, lo Stato non lo permetterà mai,sai come ruota il mondo, si arricchiscono insieme alla mafia, collaborano, sordi ca essane, sordi ca trasane..

“è Tuttu nu casinu, è tuttu nu casinu E. Ulia me acchiu na vagnona, forse me calmu, ma ieu nu su seriu, nu me coddha, tocca la acchiu comu dicu iou, poi intra u paese simu 20 masculi, tre fimmane, na situazione nu pocu assurda, ai limiti, ma stamu tranquilli”

 

P. ti sento troppo indeciso, a fatica te puzza o nu te puzza? e poi stu paese, te stave strittu o nu te stave strittu? Dai, sta te pija male sta sira, pare strano anche a me, ma tutti, e dico tutti, arriviamo ad un certo punto nella vita che diremo: BASTA, adesso si fa come dico io, le leggi le detto io, a modo mio e per il mondo mio,voglio un fidanzato o na stria, a mia immagine e somiglianza, poi, magari, non si trova mai esattamente così, ma te la plasmi o ti plasmi, in base alle leggi della natura.

La verità? Volete la verità?

Noi giovani, vogliamo cambiare il mondo, l’universo, le sfere politiche, la cultura, vogliamo rivoluzionare il mondo dell’arte, facciamo nascere progetti, ambiziosi, assurdi, surreali, esagerati ma non abbiamo gli strumenti per farlo, non sappiamo dove mettere mani, da chi o cosa cominciare, a chi chiedere, abbiamo le mani legate ma la mente libera, libera di vagare, di sognare, di ambire, di scoprire, di navigare, liberi di amare, di decidere chi odiare, chi detestare, chi sopprimere, chi picchiare, sì, perchè la violenza è pur sempre una forma di comunicazione, un pò forte ma a volte decisiva.

Perchè quando vivi aspettando, un giorno passa lentamente come se fosse un anno, ed è questo il punto: PERCHè ASPETTARE? MA CHI ASPETTIAMO? Una mano, dal cielo, non scenderà mai, un aiuto nessuno lo darà mai, perchè la società è menefreghista, perchè la società è corrotta o ugualitaria( quasi mai).

Il pensiero del futuro mi attanaglia il cervello, la mente non è mai realmente libera e poi, noi giovani, ci nutriamo di speranze che a volte, non sappiamo nemmeno di avere e dovunque andremo, saremo pur sempre seduti dalla parte del torto, perchè evidentemente la parte della ragione era già occupata dalla marmaglia.

E a me, la marmaglia, non è mai piaciuta.

Non voglio invecchiare ASPETTANDO, e te?

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