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San Vitale 122 di Fabio Blanco
Leggere libri continuamente, tutti i giorni, per tutta la vita dona una sensibilità al lettore, all’occhio che fissa le pagine, alla mente che analizza le parole, non indifferente. E io di questa sensibilità ne vado fiera, quanto basta.
Ho fatto l’amore con un libro, il che potrebbe sembrare esagerato ma non lo è per niente.
San Vitale 122 è un libro che m’ha creato il fiatone, a tratti, sensazioni contrastanti, spesso, emozioni forti, perenni.
Un libro che o ami, da subito, o odi, fino alla fine. E io l’ho amato. E ho amato anche il protagonista, Fabio B. che, poco più che ventenne, narra di una Bologna vera, di una Bologna puttana a tratti, come la vita, anche quì, di una Bologna che o ti piace subito o non ti piacerà mai.
Un protagonista arrabbiato verso la vita, a volte rancoroso e ricco di sentimenti contrastanti. Una visione dell’esistenza umana singolare, cruda, a tratti violenta che non può non colpirti. La realtà filtrata, poco in realtà, attraverso gli occhi di un parcheggiatore qualsiasi nella città rossa per eccellenza.
Un libro scritto da Fabio Blanco che, siciliano, dopo Bologna si trasferirà a Milano per lavoro, per vivere, per scrivere, per respirare o per correre.
Le donne, le auto reggenti, le feste, le droghe, le situazioni, le persone, i genitori, la Sicilia, i ricordi, l’emozioni: in questo libro c’è tutto, tutto ciò che serve a vivere ma, forse poco o forse troppo, per capire la mente dietro la penna.
Una mente calamitante, a tratti, che respinge – invece- altre volte.
Una storia fatta di sogni, ambizioni, affettività.
Una storia che tutti noi dovremmo conoscere o, meglio ancora, vivere.
Fabio Blanco in San Vitale 122 merita 5 stelle su 5.
San Vitale 122 di Fabio Blanco, edito da Letteratura Alternativa, 140 pagine, 12,90E.
Tra le frasi che ho amato:
Sono convinto che i maggiori mali si consumino al buio.