Su un’altalena
Seduta su un’altalena sotto un ulivo in campagna, durante una qualsiasi serata estiva afosa, ho pensato che per esser felici basta poco e per essere infelici ci vuole altrettanto.
Due contrasti così vicini, due stati d’animo così opposti che nonostante ciò son separati da una linea sottile, una linea che c’è ma non si vede, una linea che divide ma avvicina.
Il punto è capire da che parte stare, in quale verso della linea andare, accostandosi o distanziandosi ma pur sempre una direzione, giusta o meno, da seguire.
In fondo è semplice: decidi la destinazione e trotti senza ritegno, trotti come un mulo, trotti come se non ci fosse un domani, così da arrivar in fretta all’obiettivo. In modo da aggiungere un nuovo traguardo, raggiungere una nuova scelta e tracciando nuovamente il nuovo cammino, protagonista del nostro futuro.
La vita è questo, un cammino infinito fatto di tappe, intoppi, buche, cadute, ginocchia arrossate e cuori infranti, poi però ci si rialza, una volta che si è presi coscienza della caduta, si traccia un nuovo obiettivo e dritto al punto ci si arriva senza troppi problemi.
I problemi che sorgono son solo gradini aggiuntivi che ci porteranno in alto, dovunque vogliamo arrivare, dovunque tendiamo ad andare.
La vita è questo, una traccia da seguire, un istinto da liberare, una paura da superare, un traguardo di cui godere.
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