Pragmatismo come virtù personale

Della vita io amo tante cose, perché tante sono le cose belle. Le parole, però, le ho amate più o meno da subito, sono mie amiche, ci gioco, le inverto, le uso, le valorizzo.

Alle parole, però, ho sempre accompagnato i fatti, le azioni, le scelte, le prese di posizione.

 

Mi considero da sempre una persona pragmatica, ho sempre pensato che sì le parole colorano la mia quotidianità ma la realtà è costituita da fatti e concretezze.

Secondo Treccani il PRAGMATISMO è l’atteggiamento che tende a privilegiare i risultati concreti, le applicazioni pratiche, più che i principî o i valori ideali.

 

La vita è un’insieme di azioni che producono conseguenze che a loro volta portano a conclusioni che lasciano un segno nella vita. Quindi siamo fatti di azioni. 

E le azioni altro non sono che il frutto del pragmatismo, la scelta è personale: voglio esser fatto di azioni o voglio esser fatto di altro? .. Che poi ‘altro’, cosa? Forse esser astratti è più semplice, ovvio, ripetitivo.

A volte ho la sensazione che le persone intorno hanno perso il contatto con la realtà, noto un’assenza di sostanza in giro che mi lascia esterrefatta, no, non mi riferisco meramente agli smartphone ma in generale le persone non parlano più alle persone, con le persone.

Io, invece, le persone le amo e lo smartphone lo utilizzo per rimanerci in contatto: ma quant’è bello, però, andare a correre con Africa, pensare, riflettere per poi trasformare i miei pensieri/sogni in azioni reali?

Ecco, amici miei, ancora una volta il pragmatismo che c’è in me esce fuori, però, a questo punto penso che sia una virtù innata, sì, perché esser coraggiosi è una virtù mentre esser astratti è semplicemente immorale.

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