Perché si sbadiglia?

Lo sbadiglio spontaneo è un comportamento molto antico, ampiamente presente nei vertebrati, dai pesci all’uomo. A seconda del gruppo animale nel quale lo si ritrova, incluso l’uomo, lo sbadiglio può essere associato a stanchezza, stress, noia, fame.
Le esatte cause che provocano uno sbadiglio non sono state completamente chiarite.Alcuni studiosi sostengono che sbadigliare non può essere causato da una mancanza di ossigeno, come ipotizzato da altri, semplicemente perché l’atto dello sbadiglio in sé riduce sensibilmente la quantità di ossigeno immessa nei polmoni tramite il normale processo respiratorio.
Lo sbadiglio negli umani è contagioso,questo significa che, in generale, è più probabile che una persona sbadigli dopo aver percepito (con la vista, l’udito, o entrambi i sensi) lo sbadiglio emesso da un’altra persona. La frequenza di contagio varia durante il giorno, con un picco a mattina presto e in tarda serata. Un recente studio condotto da Ivan Norscia ed Elisabetta Palagi (Università di Pisa) ha fornito la prima evidenza comportamentale che il contagio dello sbadiglio è associato al legame empatico tra le persone.(L’empatia è la capacità di comprendere appieno lo stato d’animo altrui, sia che si tratti di gioia, che di dolore. Empatia significa sentire dentro ed è una capacità che fa parte dell’esperienza umana. Si tratta di un forte legame interpersonale e di un potente mezzo di cambiamento),Lo studio ha dimostrato che il contagio segue lo stesso gradiente dell’empatia: è massimo nei parenti stretti (genitori/figli/nipoti, fratelli, coppie stabili), decresce negli amici, poi nei conoscenti (persone legate solo da un terzo elemento esterno, cioè il lavoro o un amico in comune) e raggiunge il minimo negli sconosciuti. Lo studio rivela che anche la risposta allo sbadiglio (misurata in termini di tempo di latenza) è più rapida tra parenti stretti, amanti e amici.Vari studi di tipo clinico, psicologico e neurobiologico suggeriscono e supportano il legame tra contagio dello sbadiglio e empatia. Ad esempio, il contagio inizia a manifestarsi a 4-5 anni di età, quando i bambini sviluppano la capacità di identificare, in modo corretto, le emozioni altrui.Inoltre, il contagio è ridotto o assente in soggetti che presentano disturbi legati all’empatia, come gli autistici ed è positivamente legato ai punteggi soggettivi di empatia basati su test di tipo psicologico. Infine, le aree del cervello legate alla sfera emotiva si sovrappongono, in parte, con quelle coinvolte nella risposta allo sbadiglio, con un possibile coinvolgimento dei neuroni specchio.
Al di là dell’uomo, il contagio dello sbadiglio, con possibili implicazioni empatiche, è stato finora dimostrato negli scimpanzé e nei babbuini gelada.La presenza di contagio tra uomo e cane domestico, considerato capace di un legame empatico con gli umani, è stata ipotizzata, ma i risultati sono controversi.
…..spero di non aver causato,ulteriori sbadigli ai lettori!;-)

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Commenti (1)

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    francesca sofia

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    davvero molto interessante… cmq tranq… nn hai scatenato nessuno sbadiglio…

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