“La notte” di Elie Wiesel
Comprai questo libro una domenica, fuori pioveva, avevo necessità di rifugiarmi tra i libri, nonostante a casa ne avessi già abbastanza.
“La notte” di Elie Wiesel è un libro che m’ha fatto piangere, venir la pelle d’oca nel cuore della notte e la voglia di urlare.
È un libro necessario. Necessario per la memoria, necessario per l’anima, necessario a tutti.

Wiesel Elie nasce in Transilvania nel 1928 e nel 1944 venne deportato a Auschwitz; dopo la guerra si occupò di giornalismo prima in Francia poi a New York.
Nel 1986 vinse il premio Nobel per la pace, lavorò contrò la povertà per il resto della sua vita.
La storia ci insegna che l’umanità, a volte, viene a mancare, quando penso alla Polonia e quegli anni terribili, penso a questo.
Commovente, intenso, tragico, agonizzante, terribile: LA NOTTE è tutto questo ma anche di più.
Mi vien difficile spiegare, ahimè, ciò che ho provato leggendo questo testo per cui vi invito semplicemente a comprarlo: dieci euro.
Leggevo, sottolineavo, pensavo.
Poi di nuovo leggevo, sottolineavo, pensavo.
“Se l’Eterno è Eterno, l’ultima parola per ciascuno di noi gli appartiene”.
Quant’è profondo un concetto così? Pura poesia, a mio dire.

Il vuoto nel cuore del protagonista che abbandona casa, si separa dalla sua mamma e dalla piccola sorella e va a vivere lì, in quei posti dimenticati perfino da Dio.
La sua narrazione, la sua paura, la sua voglia di respirare… tutto questo fa di questo testo un libro ESSENZIALE.
“La notte” di Elie Wiesel: non ve ne pentirete.
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