Intervista a Antonio Fullone, Direttore di Borgo San Nicola

Il problema delle carceri Italiane, e’ una profonda lacuna che sta emergendo giorno per giorno attraverso i media,oggi ho intervistato il Direttore Antonio Fullone di Borgo San Nicola di Lecce, uno dei più sovraffollati di tutta Italia, si parla di 1230 detenuti in un posto che può ospitarne solo 650 circa.

Direttore,com’è la sua giornata Lavorativa?
“Il mio ruolo amplia in molti campi, da quelli amministrativi a quelli organizzativi, funzioni economiche e attività complesse, responsabilità e impegno sono i promotori principali della mia attività”
Qual’e la giornata tipica di un detenuto?
“Le attività variano, da quelle domestiche a quelle lavorative, per esempio abbiamo una sartoria,difatti producono magliette o prodotti tessili con l inserzione MAde in Carcere dove lavorano molti dei nostri “ospiti”, disponiamo di una falegnameria; le persone in media passano 5ore e mezzo di libertà perché socializzare e’ anche importante”
Pensa che l’amnistia sia una soluzione valida, visto che è stata incalzata da molti politici?
“Io ho un pensiero personale e amplificato del concetto di amnistia, penso che molti detenuti avrebbero potuto scontare la pena in modo differente e questo e’ anche collegato al discorso del sovraffollamento”
I detenuti hanno abbastanza supporto psicologico?
“La vita del carcere da un po’ di tempo e’ cambiata e ultimamente stanno lavorando diversi psicologici e ci sono diverse iniziative in corso, come il teatro.”
In più occasioni ha sottolineato l’importanza Dell affettività, sappiamo che è partito un progetto chiamato “genitori sempre”, in che modo sta andando avanti?
“Il progetto e’ partito con diverse difficoltà, innanzitutto perché l affettività e’ un argomento intimo per cui i ‘genitori-detenuti’ hanno avuto difficoltà nell’aprirsi, sta andando avanti con lentezza ma ci stiamo incamminando verso una giusta prospettiva”
Di recente ha espresso il desiderio di fare del carcere di Lecce un carcere a celle aperto, perché non ci racconta questo progetto?
“Il progetto e’ partito da diverso tempo, ma ovviamente solo nei settori possibili, ovviamente i detenuti possono circolare liberamente nei loro comparti ed è anche il giusto metodo per responsabilizzarsi”
Il carcere di Lecce rappresenta una giusta rieducazione?
“Le iniziative sono tante e sicuramente diamo una mano a tutti coloro che hanno voglia di cambiare, diamo i presupposti per farlo e c’è anche un progetto che unisce il carcere all’ università’ “

Bene, con questo messaggio positivo ringrazio il Signor Antonio Fullone per la sua disponibilità.

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