“Il tempo. Una goccia di presente immersa nel passato” di Massimo Zurlo

La vita, nella sua complessità, può essere semplificata nella rappresentazione astratta di una serie finita ma a noi ignota di attimi da custodire, intervallati da periodi variabili in cui, nel ricordo del precedente, attendiamo il successivo… nella speranza che arrivi!”

Questo e molto altro prova a insegnarci Massimo Zurlo tra le pagine di Il Tempo: una goccia di presente immersa nel passato. Opera auto-pubblicata che segue il cammino di Gianni, uomo di mezz’età che un giorno d’estate molla tutto e lascia la capitale per recarsi al nord, apparentemente in cerca di un’occasione per voltare pagina e ricominciare daccapo in un luogo diverso. Le ragioni del suo gesto, in realtà, sono ben diverse. Quante volte abbiamo sentito dire che il passato torna sempre a bussare alla nostra porta? Gianni ricopre in effetti questo ruolo: sarà il passato che andrà a bussare a una porta, quella di qualcun altro, qualcuno che anni prima aveva fatto breccia nel suo cuore. Una breccia mai riparata, che dopo tanti anni lo ha spinto a questo lungo viaggio. Un’intensa storia di amore, di scelte e riflessioni condita da un linguaggio semplice e dal panorama mozzafiato delle Dolomiti. Finale imprevedibile, di quelli che lasciano il segno.

Consigliato a chi ricerca sempre un nuovo punto di vista sull’idea del tempo che passa e le conseguenze che determinano le nostre viste.

Il libro merita  4  stelle su 5.

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