“Il colibrì” di Sandro Veronesi
Son passata da una libreria, in vetrina c’erano diversi libri e poi gli occhi si son fermati su di lui, “Il colibrì” di Sandro Veronesi- Premio Strega di quest’anno.
Ho sentito pareri di vario genere quindi ecco il mio.
È un libro che, secondo me, ha meritato il premio.
È un libro dove il protagonista, Marco Carrera, subisce perdite, dolori, amori che duran da una vita e poi si avvia, lentamente, come la sua vita, verso la rinascita e poi nuovamente la morte, questa volta, lucida, esatta, assistita, ricercata.

Irene, Adele, Duccio, Giacomo, i loro genitori, sono tutti protagonisti che non fanno solo da cornice alla storia ma assumono ruoli centrali.
La bravura di Sandro Veronesi risiede in questo: ti cattura dal primo istante e ti fa affezionare a chiunque, perfino a chi, dicono, debba portar sfiga.

L’amore epistolare con Luisa, poi c’è Firenze, Siena, Parigi, la casa al mare, il poker, il gioco d’azzardo, il Dottor Carradori, Lampedusa, le disgrazie della vita: in questo romanzo c’è tutto, non manca nulla della vita reale anzi la bravura di Veronesi è così profonda che ho voglia di acquistare un’amaca. (Chi l’ha letto, sa a cosa mi riferisco).
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Tra le frasi che m’hanno colpito….
Il tempo libero è una brutta bestia per le persone instabili.
Dove nulla vali, nulla puoi volere.

Il colibrì, 367 pagine, 20 euro, La nave di Teseo.
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