Eleonora Marsella. Tre anni dopo
** Quando un fermo immagine può dire tanto e forse di più **
Oggi è il mio anniversario, il mio anniversario personale, no, non sono come quella tipa che si è sposata con se stessa, con matrimonio, ristorante e annessi.
Il mio anniversario, questo matrimonio con e per me stessa, io lo celebro ogni giorno.
Tre anni fa mi trasferivo a Roma.
I palazzi sembravano troppo alti, grandi, esagerati. Le strade troppo larghe. Le persone troppo distaccate. Erano tutto troppo, in senso negativo.
Tre anni dopo, vivo a Roma.
I palazzi son alti, grandi e mai esagerati. Le strade larghe ospitano un’infinità di veicoli, mezzi, persone. Ah e le persone- i romani- sono calorosi quanto noi terroni, se non di più, a volte ma mai invasivi.
Questa foto rappresenta Eleonora, il 28 Settembre 2017 alle 10 di un mattino qualsiasi- per altri- ma non per me.
Io, che guardo i palazzi.
Io, che guardo il cielo.
Io, che sogno, realizzo e proseguo.
Ma no, questo non è avvenuto da un giorno all’altro.
Questo rappresenta un percorso interiore e esteriore.
Questo è avvenuto perché tre anni fa, la Donatella Montagna m’ha permesso di studiare a Roma, per la mia laurea magistrale prima e per un master in comunicazione digitale, poi.
Mia madre è una persona immensa, prima di Pasqua mi venne a trovare in capitale. Sedute in un ristorante in centro a Roma, io, lei e Africa parlavamo di progetti, della fine degli studi, del mio lavoro da giornalista e le avanzai, ricordo ancora, l’idea di aver una macchina a Roma, perché dopo tre anni le esigenze cambiano e i bisogni diventano altri, il Team si è allargato e io sono spesso in giro per l’Italia per lavoro.
Due mesi dopo mia madre mi mandò la mia macchina, da Maglie a Roma. Lei- con diversi sacrifici e non pochi- si comprò un’altra macchina, un’utilitaria, come diremmo noi, per andar e venire dal lavoro.
E questa è mia madre, che, con gli anni m’ha insegnato l’importanza del sacrificio, del lavoro, della pazienza.
Quando mi mandò la macchina, in automatico, interrompemmo anche il bonifico mensile che permetteva a me, i miei studi e il resto delle mie cose di campare GRAZIE al lavoro di mia madre, quì a Roma.
Io, lavoro già da tempo, e questo non è un segreto e mai lo è stato, certo, le cose cambiano poi, perché il lavoro aumenta e io posso fare tutto- o quasi- da sola.
Così, indirettamente e non volendolo – forse- m’ha fatto responsabilizzare ancor di più e questo suo senso d’amore verso la vita e il lavoro non può che portare me ad essere la persona che sono oggi, GRAZIE a lei. <3
E le cose vanno così, le cose sono così…
Io, Africa, Roma, l’amore per mia madre, TRE ANNI DOPO.
EM

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