E adesso ti abbraccio di ANDREA AROMATISI

Vi piacerebbe leggere un libro che vi aiuti a riflettere sulla natura, sul rapporto con essa e soprattutto nel rapporto con noi stessi?

Oggi vi parlerò di un libro, molto interessante, breve ma intenso che ha come tema centrale la natura e la riflessione umana che, ognuno di noi dovrebbe fare.

Lo scrittore è Andrea Aromatisi, Lecco, classe 1982, laureato in scienze dell’educazione e ha lavorato per 11 anni come educatore in strutture del lecchese connesse ai servizi sociali con adolescenti, con adulti, con gruppi di persone diversamente abili e con bambini. Ama correre in montagna, gli spazi aperti e selvaggi. Andare in bicicletta gli dà un grande senso di libertà.

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Il suo libro dal nome A adesso ti abbraccio aiuta il lettore a riflettere su piccoli elementi della vita quotidiana, i temi vengono trattati con delicatezza e si volge sempre lo sguardo verso teorie filosofiche.

Ad esempio, nel capitolo Il dominio di noi stessi Andrea dice: “ Tutti si fanno vanto dei progressi della società ma nessuno progredisce. Non esiste avanzamento nella società. Essa perde prontamente da un lato ciò che guadagna dall’altro. La società acquisisce nuove capacità e perde vecchie arti e istinti. L’uomo civilizzato ha costruito automobili e treni ma ha perduto l’uso dei suoi piedi.”

Nel capitolo La filosofia della totalità lo scrittore narra: “Prendere sul serio la nostra crisi ecologica significa conoscere in primo luogo la nostra totale dipendenza dalla natura e anche la sua vulnerabilità nei confronti delle aggressioni umane”.

Un altro passo che mi ha colpito, si trova nel capitolo La cura e cita: “ L’uomo genera sofferenza intorno, in quanto riflette nel mondo quello che vive dentro di se”.

Come nasce E adesso ti abbraccio?

<< Nasce da un lungo percorso di ricerca personale- racconta lo scrittore- Il catalizzatore del processo di scrittura del libro è stato l’incontro con il popolo aborigeno australiano. Ho vissuto in Australia per un anno ed ho avuto la grande opportunità di vivere a contatto diretto con la cultura aborigena per un periodo di 3 mesi e questo è stato fattore di grande ispirazione. E’ stata un’esperienza forte. Gli aborigeni australiani sono un popolo meraviglioso e mi hanno insegnato molto. Nonostante quello che hanno subito sulla loro terra nativa mantengono una grande autenticità. Vivendo a stretto contatto con loro ho potuto osservare il loro modo di vivere la natura e quello che ho sempre cercato di descrivere a parola mi si è materializzato davanti. Mantengono un forte senso di appartenenza e si sentono parte dei cicli naturali di Gaia>>.

Il libro ha un’impronta molto riflessiva, perché questa scelta?

<<Credo che la riflessione sia un po’ la mappa che serve per orientarsi sul territorio. Senza di questa si rischia di intraprendere strade dove la direzione è sconosciuta. Credo che questo sia fondamentale per dare un senso alle nostre azioni più concrete. La riflessione intesa come una scelta ben precisa, un momento di pausa ben preciso dove si riordinano le idee e si decide quale percorso intraprendere>>.

A chi consiglieresti questo libro?

<< Questo è un tema che coinvolge tutti. Ognuno di noi può trovare spunti importanti sui quali riflettere. La biofilia non è solo una teoria ma una necessità condivisa>>.

 

Stai lavorando a qualcos’altro?

<<Mi sto dedicando alla scrittura di due lavori. Il primo è una fiaba molto semplice ma al tempo stesso riflessiva. L’altro invece è il racconto dell’ esperienza lavorativa in Perù con mia moglie dove stiamo tutt’ora seguendo dei progetti di ricerca in campo ecologico nella foresta amazzonica. Anche in questo caso l’incontro con i nativi che vivono nella selva amazzone si ritaglierà uno spazio essenziale nel testo>>.

Qual è il messaggio che vuoi inviare a chiunque leggerà questa intervista?

<<E’ identico a quello che porto nel libro. Di fondo quello che desidero trasmettere è un messaggio che abbia lo stesso effetto di un sassolino lanciato in uno stagno. Questo una volta raggiunto l’acqua incominci a formare delle onde verso riva innescando un movimento ridondante, un processo di cambiamento che stimoli una riflessione sulle nostre azioni quotidiane. Sensibilizzare un maggior rispetto per la nostra Terra è il mio obiettivo primario, in quanto tutto ciò che le accade ricade sui figli, e tutti siamo coinvolti direttamente. La terra non appartiene all’uomo ma è l’uomo che appartiene alla terra. Questo l’ho imparato molto bene grazie al popolo aborigeno e glie ne sarò sempre grato>>.

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Mondadori
Libreria Rizzoli

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