C’è sempre una via d’uscita

La verità è che c’è sempre una via d’uscita, anche quando non la vediamo.

Eppure è lì, è sempre stata lì e non è mai stata notata. O forse notata sì ma non contemplata, che è praticamente peggio.
Perché anche per la contemplazione- di qualcosa- ci vuole tempo. Ci vogliono i giusti elementi, i giusti presupposti, le prove, le controprove, le conclusioni. 
Ecco, dopo le conclusioni- preliminari- arriva la contemplazione. Ovvero il prendere in considerazione quella determinata via d’uscita che, ovviamente, non avevi mai e poi mai immaginato.

.. Che poi, noi donne, tante cose le sappiamo. A volte, però, ci concediamo quel beneficio del dubbio. Come dire “No, aspetta, rallenta, magari hai visto male, magari hai percepito male, magari sei tu”. Ed è la cosa più sbagliata, affermare il “Magari sei tu”. Perché non è così ma esattamente al contrario: è l’altro che non è per fatto per noi, non noi che non siamo fatte per lui. Che è, espressamente e concretamente, diverso.

EM

 

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