Tra le patologie più ricorrenti nei nostri amici a quattro zampe, troviamo quelle legate all’orecchio. Alcune razze canine sono, rispetto ad altre, più propense nell’imbattersi in infezioni di vario genere ed entità. Al primo posto vengono i Cocker e i cani con le orecchie cadenti, soprattutto se ricche di pelo all’interno del canale auricolare, poiché rendono difficile il ricambio dell’aria nel condotto uditivo e favoriscono la creazione di un ambiente umido ideale per lo sviluppo di alcuni agenti patogeni. I Barboni, poi, possono infatti soffrire d’ipertricosi auricolare, cioè pelo che ostruisce il condotto uditivo: in questi casi è consigliabile tagliare loro il pelo spesso e regolarmente.
I Pastori Tedeschi, invece posso avere problemi collegati ad una sovrabbondante produzione di cerume, che a sua volta è alla base della formazione del catarro auricolare e quindi dell’insorgenza di un’otite (infiammazione dell’orecchio). Quali sono i primi sintomi? Se il cane si gratta la parte posteriore dell’orecchio, scrollando continuamente il capo, o se tiene le orecchie in posizione anomala, ci sono forti probabilità che sia in atto una patologia all’orecchio. Le patologie sono diverse e numerose, le più comuni sono: l’otoacariasi o rogna delle orecchie, che si manifesta generalmente sui cuccioli e i giovani cani, ma anche sugli animali adulti ed è dovuta a un piccolo parassita (acaro) appena visibile a occhio nudo che si annida nel condotto auricolare. Questa otite parassitaria è trasmissibile sia ai cani che ai gatti. Le Otiti batteriche, invece, sono spesso secondarie a un’altra patologia (ad esempio rogna, catarro, presenza di corpi estranei) e generalmente associate alla presenza di stafilococchi, Le cure sono lunghe e delicate. Le otiti micotiche sono caratterizzate da secrezioni bianco-giallastre oleose e comunque di cattivo odore. Funghi microscopici ne sono spesso la causa. Possono esserci anche otiti dovute a corpi estranei, come una piccola spina di graminacea o tutto ciò che può entrare in contatto con il nostro cane e In questo caso è consigliabile rivolgersi, per la rimozione, al veterinario che valuterà se intervenire in anestesia o meno.
Imparare a riconoscere i sintomi è frutto di una buona osservazione che porterà alla salvezza del nostro Fido.
Ringrazio il Veterinario Andrea Puce per la sua collaborazione.
Nei giorni precedenti girava in rete un video, probabilmente di un cittadino delle zone di Melendugno(Le), dove si intravedeva un uomo che, con un lancio del braccio, gettava dei cuccioli di cane, oltre un muro a lui confinante; I veterinari, però, hanno confermato che, anche grazie ad un intervento tempestivo, i cuccioli riusciranno a riprendersi e ricominciare a vivere, senza l’orco che li getta a destra e a manca.
Questo caso di violenza su animali ha, in realtà, sollevato un problema molto più grosso in quanto, molti cittadini non sono a conoscenza della Carta dei diritti degli animali che prevede un insieme di Leggi dove l’uomo deve portare rispetto o adottare determinati comportamenti secondo le norme.
In particolar modo l’articolo 2B cita: “L’uomo in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali.” Ma non è finita qui: è sanzionabile chiunque maltratti gli animali, organizzi spettacoli a fine di violenza e puro divertimento, inoltre, La lacuna normativa è stata colmata anche riguardo a chi fa scommesse su attività clandestine che implichino sofferenze per gli animali, giacché gli scommettitori saranno punibili con reclusione da tre mesi a due anni e multe da cinquemila a venticinquemila euro; ovviamente si trova anche una legge che regola la sperimentazione che, ovviamente, risulterà vietata.
Qualcuno potrebbe dire:’ Sono più tutelati gli animali, di noi umani.’ Signori, qui si tratta di SPECIE ANIMALI, proprio come lo siamo noi ma, con una processo evolutivo differente: gli animali sentono, soffrono, si divertono e chiunque abbia un animale in casa in modo domestico, riconosce il proprio animale e conosce i suoi stati d’animo, molto probabilmente, ma tutti coloro che, invece, hanno acquistato un cucciolo di cane o di qualsiasi altro genere per puro capriccio, sfizio o moda e col passare del tempo si sono resi conto che non sono in grado, per svariati motivi, di occuparsene, allora, in quel caso, mettete un annuncio regalatelo o portatelo nel canile più vicino: qualcuno lo porterà con se e se ne prenderà cura, perché un cane, non è uno SFOGO UMANO, ma colma il BISOGNO UMANO, che è assai diverso.
Una problematica abbastanza grave che ha colpito recentemente sul nostro territorio i nostri amici cani e’ il virus del Cimurro.
Il cimurro è una malattia infettiva contagiosa di origine virale (Morbillivirus), che risulta spesso essere letale. Colpisce i giovani cani e canidi (volpe, lupo, coyote, ecc.), il furetto e alcuni felidi (anche se mai il gatto domestico). La sintomatologia clinica è caratterizzata spesso da turbe del sistema nervoso che sfociano in manifestazioni convulsivanti e paralizzanti, oltre che catarro nasale. Il virus provoca inoltre notevole immunodepressione (mediante l’inibizione dei linfociti B e T). Il paramixovirus è antigenicamente correlato con il virus del morbillo umano e con quello della peste bovina.La malattia ha un’evoluzione clinica che si presenta tre fasi e porta quasi inevitabilmente alla morte dell’animale. I più giovani e deboli, possono perdere la vita già nella prima fase.La fonte principale di infezione è la via aerogena attraverso lo scolo oculo-nasale e fondamentale appare il contatto diretto tra soggetto ammalato e sano. Gli animali possono ricevere il virus da particelle di saliva, ma anche da urina e feci di animali infetti.I principali sintomi sono inizialmente generici: malessere, anoressia, febbre (generalmente con due picchi a dieci-quindici giorni di distanza l’uno dall’altro).
La diagnosi di cimurro si effettua clinicamente e sull’ esito di test di laboratorio.Come detto la prognosi e’ spesso infausta sia nei cuccioli che negli adulti, specialmente se compare la forma nervosa. Per prevenire la malattia esiste una valida profilassi vaccinale. I cuccioli devono affrontare alcune somministrazioni distanziate l’ una dall’ altra di 2-3-4 settimane (a seconda della gravita’ del pericolo di contrarre la malattia), per gli adulti il richiamo deve essere annuale.Buona norma sarebbe quella di vaccinare le fattrici un mesetto prima dell’accoppiamento.Fondamentale, come sempre quando si tratta di vaccinazioni,e’ che l’ iniezione del vaccino venga praticata su un soggetto clinicamente sano, condizione che può essere valutata dopo un’accurata visita clinica veterinaria. La prevenzione e’ l’unica soluzione che può salvare la vita ai nostri amici,quindi che cosa stai aspettando?
Ringrazio il Veterinario Andrea Puce per la sua costanza e dedizione nel proprio lavoro.
La Bella stagione è alle porte, le temperature salgono e anche i rischi per i nostri amici fidati crescono. Al primo posto nella Pole position dei pericoli ci sono Le pulci, parassiti esterni ematofagi: si nutrono del sangue di mammiferi e uccelli. Per animali domestici come cani e gatti esistono prodotti veterinari di vario genere (shampoo, fiale o collare antipulci) che contrastano l’infestazione da parte di pulci. Questi prodotti allontanano le pulci dagli animali, ma non difendono il proprietario o l’abitazione. Controllare tappeti e divani, sarebbe consigliabile. Al secondo posto nella lista ci sono le Zecche: parassiti ematofagi di molti animali e anche dell’uomo, e possono essere pericolosi agenti di trasmissione di malattie infettive. Le zecche sono vettori di diverse malattie, sia dell’uomo che degli animali le specie più comuni sono due: La piroplasmosi, o babesiosi, è causata da un protozoo che, iniettato dalla zecca tramite la saliva, si localizza nei globuli rossi invadendoli e distruggendoli provocando ittero, febbre ed emoglobinuria. Rari casi d’infezione umana sono stati segnalati nel nord-est degli Stati Uniti d’America e nell’Europa settentrionale. La rickettsiosi, o febbre bottonosa, e questa malattia provoca febbre, cefalea, artralgia ed una tipica eruzione esantematica localizzata sugli arti e sul tronco. Al terzo posto troviamo i forasacchi, della famiglia delle Gramineae, meglio conosciute come ‘zite di campagna’, Nella regione mediterranea, allo stato spontaneo, pur localizzandosi soprattutto in ambienti aperti, occupano praticamente tutti i tipi di habitat, dai boschi ai luoghi umidi, dalle dune sabbiose agli ambienti ruderali. I piccoli germogli s’insinuano nelle fessure di cani e gatti come nell’occhio, orecchio, artigli, zone intime e cosi via; esportarle è spesso un problema perché richiede l’apertura del corpo e quindi un’operazione chirurgica, spesso d’intervento. Quarto e ultimo posto il Problema Disidratazione: i colpi di calore sono le più frequenti, piccole dimenticanze sotto i raggi del sole o lasciati in macchina, possono portare a seri problemi canini. Delle piccole accortezze possono servire a migliorare lo stato di salute dei nostri amici animali, con un po’ più di attenzione è possibile salvaguardare e prevenire sgradevoli conseguenze. si ringrazia il Veterinario Andrea Puce per la sua collaborazione.
Ogni essere umano alla nascita viene iscritto all anagrafe e tale proceduta e’ stata indetta da Napoleone nel 1806. Il 14 agosto del 1991 e’ divenuta obbligatoria anche per gli animali, in particolare nell anagrafe canina. Con l’art. 2 della L.R.26/06 è divenuta obbligatoria l’esigenza improrogabile relativa all’impianto ed alla tenuta dell’anagrafe canina su base informatizzata regionale al fine di consentire l’immediata identificazione e quantificazione dei cani presenti nel territorio;. L’Anagrafe Canina Informatizzata regionale (ACIR) deve consentire l’interazione fra gli Enti Pubblici (Regione – AUSL – COMUNI ) ed i soggetti privati (Medici Veterinari liberi professionisti, Associazioni di volontariato, proprietari di strutture per il ricovero degli animali sia randagi che di proprietà) mediante l’uso di una banca dati che costituisca un punto di riferimento unico, facilmente aggiornabile e consultabile. Vediamo più nel dettaglio in cosa consiste l iscrizione canina del proprio cane: anzi tutto, viene installato in sede sotto cutanea auricolare sinistra (la posizione e’ stata scelta per convenzione) un piccolo dispositivo elettronico che ci permetterà, ad esempio, in caso di smarrimento, di leggere i dati del proprietario e ovviamente anche quelli del cane; questo procedimento dal punto di vista legislativo e’ un OBBLIGO che ha il proprietario verso il proprio amico cane. Oltre a rendere più facile la restituzione al proprietario, il sistema delle anagrafi, nazionale e territoriali, istituito con l’accordo Stato-Regioni del 6 febbraio 2003, garantisce la certezza dell’identificazione del cane, rappresenta un efficace strumento di dissuasione degli abbandoni, favorisce studi e interventi per la prevenzione e cura delle malattie degli animali. L’anagrafe canina regionale informatizzata consentirà il contenimento del fenomeno “Randagismo” che, allo stato attuale, provoca notevoli danni sia di natura sociale che economica: – Diffusione di malattie infettive (echinococcosi, leishmaniosi, rogne, micosi, ecc.); – Morsicature che provocano ricoveri presso i Presidi Ospedalieri e consequenziali spese per la profilassi antirabbica; – Costo relativo alle cure ed al mantenimento dei cani accalappiati presso le strutture di ricovero -Canili Sanitari e Rifugi di pertinenza comunale. – Costi relativi ai rimborsi per i danni causati dai cani vaganti. È necessario prestare la giusta attenzione ai nostri amici animali, sopratutto quando si parla di obblighi e doveri; e se anche tu, caro lettore e amante degli animali, non hai ancora provveduto a iscrivere il tuo compagno di giochi all anagrafe canina, affrettati nel farlo! Si ringrazia per la collaborazione il Veterinario Andrea Puce.
Molti degli avvelenamenti verificatisi in provincia che hanno colpito cani e gatti, soprattutto cuccioli, sono avvenuti tramite l’assunzione da parte degli stessi dì potenti veleni,di varie origini,tra questi, il più ‘usato’ nelle campagne Salentine e’ la metaldeide, un prodotto chimico comunemente usata come componente principale nei lumachicidi e si presenta tipicamente sotto forma di esche granulari azzurro-verdastre. Tali esche sono nocive sia nel caso vengano ingerite, sia tramite contatto con la pelle. Molti agricoltori,cospargono determinate zone del terreno,per uccidere le lumache,sia esse con chiocciola che nude ma i peggior casi avvengono quando, i cacciatori, abilmente, confezionano questo veleno all’interno di pezzi di carne, affettato o prodotti appetibili per i nostri amici animali,al fine di eliminare,nella maggior parte dei casi, le volpi ma è chiaro che,qualsiasi animale presente in natura, ne è attratto;vista la bella ‘caramella’ che viene loro offerta! L’avvelenamento da metaldeide è una situazione d’emergenza che richiede l’ immediato ricovero presso una struttura veterinaria. Ai fini prognostici, infatti, risulta fondamentale iniziare la terapia il più precocemente possibile. Il trattamento degli avvelenamenti da lumachicidi è sintomatico e non esiste alcun antidoto preciso. In base alle condizioni dell’animale e qualora l’ingestione fosse avvenuta entro un paio d’ore si può provocare il vomito e effettuare una lavanda gastrica. I cacciatori,(certo, non tutti!) questo aspetto animale-ambientale lo conoscono molto bene,in quanto sono loro i primi a produrre alimenti appetitosi e appetibili per i nostri amici animali ma vorremmo ricordare loro che, gli stessi sono punibili di sanzioni salate,per non dire, salatissime circa il loro comportamento ILLEGALE per cui, perché giocare sporco in un ambiente che appartiene a tutti?
Fatti raccapriccianti accadono giorno per giorno, ma il fenomeno dell abbandono canile avanza col passare Delle ore e in qualsiasi luogo della terra.(ricordiamo che L” inciviltà e’ ovunque) E’ successo alla signora Gabriella, residente a Nociglia ma originaria di Vitigliano dove, proprio qui, in una busta di cellophane in un boschetto sono stati rinvenuti 8 cuccioli di cane, di pochi giorni. Il giorno seguente, alla luce del sole, la signora Gabriella ha scoperto con dispiacere che tutti i cuccioli erano contaminati da larve di Mosca e poco dopo due dei piccoletti sono venuti a mancare. Si tratta di un infezione denominata miasi (dal greco myia, “mosca”) tutte le parassitosi provocate da larve di ditteri in tessuti viventi dei mammiferi. Si differenziano dalla colonizzazione dei cadaveri da parte, ad esempio, delle larve di mosche e mosconi. Nel caso della miasi, la larva del dittero si sviluppa all’interno dei tessuti dell’ospite, provocando lesioni, quindi potete immaginare il cattivo stato di salute dei nostri simpatici amici e il cattivo odore degli stessi. La signora Gabriella ha pensato da subito alle cure e recatasi dal veterinario Andrea Puce hanno provveduto ad effettuare la terapia adeguata, senza perder tempo. Ad oggi i cuccioli sono ancora in terapia ma se per caso, anche voi, vorreste un po’ d affetto e compagnia, questi cuccioli fanno apposta per voi, ammesso che ve ne prendiate cura nel giusto modo. Si ringrazia il veterinario Andrea Puce per l assidua costanza e per l amore verso gli animali e vi ricordiamo che, per qualsiasi informazione e’ a completa disposizione.