Caro Direttore, le guance son finite..

Quando frequentavo il terzo, quarto e quinto anno delle scuole superiori, avevo un rituale che si svolgeva ogni mattino: mettevo fuori il mio mitico kymko dal garage, andavo in edicola a comprare un qualsiasi quotidiano e mi dirigevo, poi, a scuola.
L’ho fatto per tre anni e l’ho fatto anche per gli altri due anni a venire, quando andavo a Lecce con il treno, per studiare all’università: motorino, quotidiano, stazione, università e ritorno. Poi son venuta a Roma e l’edicola è proprio sotto il mio portone di casa.
 
Ho sempre amato leggere, la carta, cambiare quotidiani giorno per giorno e assorbire vari tipi di scrittura e sopratutto sono avida nell’apprendere le varie tipologie interpretative degli articoli di cronaca.
 
Durante le scuole superiori e durante l’università mi capitava di comperare, anche, Il Giornale o Libero, al di là dell’idea politica. Non mi vergognavo di leggere quel giornale, quei giornali, a tempi. Adesso sì. Non lo acquisto più, Libero, per eccellenza penso abbia raggiunto confini mai visti prima.
Mi dispiace provare il sentimento di ‘ribrezzo’ verso un Direttore come Vittorio Feltri che, classe 1943, ne ha fatto di strada e di certo ha inciso nel mondo editoriale. Oggi, però, s’è raggiunto un confine esagerato, per l’ennesima volta negli ultimi tempi ho letto un titolo ignobile, non degno della figura professionale di noi giornalisti, ma sopratutto un titolo che incide, peggiora l’umanità, ricalcando ancora una volta una dicotomia sociale, professionale, mediatica dei nostri tempi.
Una dicotomia creata ad hoc.
 
Certo, bisogna portar pazienza, bisogna porgere l’altra guancia, cercare di giustificarlo, comprenderlo…. è pur vero che possediamo solo due guance molto intelligentemente, e mi verrebbe quasi da dire:
“Direttò, le guance son finite”!.

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Commenti (4)

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    Vittorio Piccirillo

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    Mi unisco a te nell’inorridire. Ci sarebbe così tanto da dire che lo spazio limitato di questa casella di testo non lo consente. Però, se ti conosco (e ti conosco), sono certo che troverai gli spazi, i tempi e i modi giusti per farlo.

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      Kuttel Susy

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      Vorrei vedere Feltri, dopo aver attraversato a piedi senza scarpe e senza bere, se non fosse arrivato ad uno stato di totale esaurimento e quasi impazzito. Sempre che ce l’abbia fatta e non sia crepato prima.

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        Kuttel Susy

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        Mi correggo: Vorrei vedere Feltri, dopo aver attraversato a piedi il Sahara, senza scarpe e senza bere, se non fosse arrivato ad uno stato di total esaurimento e quasi impazzito. Sempre che ce l’abia fatta e non sia crepato prima.

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