Auguri Ele per la tua Consapevolezza
Celebrare i miei 28 anni con una parola: consapevolezza.
Che inizio coi fiocchi eh?
Andiamo in ordine.
Non posso fare un resoconto dell’anno; l’ho fatto sempre ma quest’anno non mi va. Ci basta sapere che il 2020, dunque l’anno dei 28 anni, è stato segnato dal Covid-19. Tutti noi lo ricorderemo.
Niente festeggiamenti, niente candele (questo perché me ne sono dimenticata), niente programmi, niente attesa, niente.
Ma no, mica il niente è sempre negativo: anzi!
Adesso che ci penso ogni anno per il mio compleanno sono stata in città diverse: ora Vercelli, lo scorso anno Parigi, poi Modena, poi Roma, poi Bologna e poi chi lo ricorda di più?
Quest’anno però lo voglio ricordare così, voglio ricordarlo come l’anno della consapevolezza.
Consapevolezza d’esser cresciuta.
Consapevolezza d’esser Donna.
Consapevolezza d’esser libera.
Consapevolezza d’esser pienamente padrona della mia vita.
Consapevolezza di decidere ogni giorno cosa ne sarà della mia giornata.
Consapevolezza d’esser capace di cavarmela sempre, nonostante le difficoltà, nonostante la grandezza dei problemi, nonostante il contorno.
Consapevolezza di non esser, poi, sola.
Consapevolezza e certezza della mia famiglia salentina.
Consapevolezza di aver una famiglia, gli amici, sparsi per varie città che nei momenti opportuni mi dicevano: “Cazzo sei Eleonora Marsella, se non ce la fai tu, non può farcela nessuno”.
Consapevolezza della mia nuova famiglia di Vercelli: Flavio e Giulia e i nuovi amici.
Consapevolezza d’esser una professionista.
Consapevolezza d’esser in grado di insegnare, educare, ascoltare, risolvere (a volte) i problemi altrui.

Consapevolezza d’esser capace di decidere appieno da sola, senza chiamare nessuno, senza discuterne con nessuno.
Consapevolezza che il mio amore per la vita me lo insegna Africa, giorno per giorno, da sette anni sempre in giro per l’Italia.
Consapevolezza di aver una Mamma DA PAURA e che in qualsiasi caso mi dirà sempre “Decidi tu. So che lo farai per il tuo meglio. Mi fido di te”.
E mica è una facile la Donatella, eh? No. Per niente. Eppure noi ci completiamo, ci sussurriamo, ci prendiamo in giro, ci burliamo e conosciamo i difetti dell’altra. Difetti che non son difetti ma pregi con una diversa definizione.
Consapevolezza che da una rottura, come la mia precedente relazione, può nascere qualcosa di buono, bello, positivo. (Certo, sempre dopo il trauma, eh?).
Consapevolezza che ho scritto un altro libro, anche quest’anno ma da un tema diverso: LA MIA VITA. Wow come sei saccente, può pensare qualcuno. Ma no, io l’ho scritto con un solo obiettivo: aiutare le persone a lasciar andare abiti che non sono i loro. E voi lo fate, ogni giorno da mesi. Mi scrivete, mi raccontate, mi domandate. E io sono il vostro specchio: ascolto, non giudico, analizzo, snocciolo.

Consapevolezza d’esser una bella donna o per lo meno così dicono.
Consapevolezza d’esser guardata tutte le volte che corro, esco con Africa, vado a comprare il tabacco o il giornale.
Consapevolezza d’esser desiderabile o desiderata.
Consapevolezza d’esser chiacchierata. Eh sì, che cosa strana, una donna così giovane, da sola, in una cittadina come Vercelli, dicono quando io passo a testa alta, coi capelli che vanno da una parte all’altra, col mio rossetto rosso e l’immancabile sorriso che mi contraddistingue.
Consapevolezza nel dire che tantissime persone mi vogliono bene e ne ho avuto la conferma negli ultimi mesi.
Consapevolezza nel dire che qualcuno mi invidia e io non ne capisco la ragione.
Consapevolezza nel riconoscere che non tutti hanno il coraggio ma io vi affitterei il mio per mostrarvi come si vive DA VERI LEONI anche solo per un giorno.
Consapevolezza d’esser adulta e di aver la capacità di mandare a fanculo tutte le volte che qualcuno, come dicono in Francia, piscia fuori dal suo vaso e viene inevitabilmente nel mio.

Consapevolezza d’esser una brava persona, che sa comportarsi, sa dialogare, sa adattarsi, sa gestire qualsiasi forma di problema.
Consapevolezza della non necessità di affannarsi per forza per il lavoro.
Consapevolezza di potermi sentire stanca e di affermare “Oggi non sono ispirata, oggi non lavoro”.
Consapevolezza di non sentirmi in colpa.
Consapevolezza di non esser sempre responsabile delle reazioni altrui.
Consapevolezza di poter attrarre qualsiasi uomo, di qualsiasi età, di qualsiasi cervello. Eh sì, a volte questo, aiuta la tua autostima.
Consapevolezza di esser una persona che “Fa girare il cervello”. O per lo meno questo è ciò che m’ha detto Massi, un mio amico, una sera qui a Vercelli.
Consapevolezza di non aver capito subito la frase ma di averlo visto negli occhi degli altri.
Consapevolezza di non esser ancora capace di accettare i complimenti altrui.
Consapevolezza di arrossire tutte le volte che qualcuno afferma qualcosa su di me di positivo.
Consapevolezza d’esser adulta e pensare: “Tu mi piaci. Io ti piaccio. Andiamo in all in”.
Consapevolezza di dire “Sono una donna che gioca a poker e non me ne vergogno perché uso il cervello”.
Consapevolezza di esser donna, di avere il ciclo mestruale e di concedermi pause che ritengo necessarie.
Consapevolezza d’esser ciò che sono grazie al passato, al presente, con uno sguardo fisso dritto dinnanzi a me: IL FUTURO.
Il futuro mi aspetta, il futuro mi lusinga, il futuro mi accoglie e mi accompagna verso un nuovo anno.
Il futuro siete voi che con gli anni siete più di venticinque mila persone che mi seguite, mi leggete, mi accettate, mi criticate.

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