La focara di Sant Antonio a Maglie brucia in anticipo
C’erano una volta sette pensionati che, spinti dalla passione verso la tradizione della focara di Sant Antonio che si festeggia il 17 Gennaio, hanno deciso di intraprendere un’impresa più che ardua: costruire giorno per giorno la focara Magliese, in modo da godere insieme alla propria cittadina di una bella serata, all’insegna della tradizione e accompagnata da buona musica e, magari,anche di un panino.
Giorno per giorno si effettuava la raccolta di rami, scarti di cartone, tronchi tagliati abbandonati o anche di pedane di legno per costruire e riprodurre Castel Bel monte, presente sulla nostra moneta da un centesimo, perché quest’anno la focara di Maglie sarebbe dovuto essere grandiosa e all’altezza di tutti i cittadini; successivamente diverse ore della mattina e anche del pomeriggio erano impiegate per legare rami, fusti e sistemare internamente tutto il materiale.
Questa storia, però, un po’ come tutte le storie, non ha un lieto fine perché al risveglio, questa mattina, Vincenzo De Lumè, Gigi Guido, Donato Stefanelli, Giovanni Palumbo, Oronzo Spano, Luigi Russo ,Giovanni De Lumè e pochi altri collaboratori hanno trovato il loro castello ridotto in un pugno di cenere ancora ardente: qualche incivile ha ‘ben’ pensato di appiccare il fuoco nella notte per divertimento ucciso dalla noia, questione di invidia, intraprendenza o cos’altro?
Molto tempo fa a Maglie c’era un detto “Maglie città regno di civiltà”, adesso, qualcuno si starà chiedendo: “Questa civiltà dov’è finita? È stata venduta? Persa durante una brutta mano di poker? Perché francamente non s’intravede nemmeno l’ombra, se di civiltà si sta parlando.
Un applauso è d’obbligo a tutti quelli che hanno partecipato alla riuscita della focara, decisi a non arrendersi, sono già sulla cresta dell’onda per, ancora una volta, regalare alla propria cittadina una focara degna d’altri tempi.
Tags: focara, lecce, maglie, salento, tradizione
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